Bilanci comunali a rischio squilibrio, l'allarme dell'Anci e la protesta di Michel Marchi: "Serve una mobilitazione dei primi cittadini"
I primi segnali risalgono ormai a mesi fa. Tra i primi a lanciare l’allarme, il sindaco di Gerre, Michel Marchi (qui il nostro primo articolo). Adesso, sui conti degli enti pubblici (e in particolare dei piccoli comuni) stanno aprendo gli occhi un po’ tutti, al punto che l’Anci Lombardia parla di vero e proprio”allarme” invocando l’intervento del governo.
Sul tema, peraltro, è tornato oggi anche lo stesso Marchi, condividendo le dichiarazioni del Presidente di Anci Lombardia, Mauro Guerra, che a sua volte raccoglie l’allarme lanciato in questi giorni dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala, sulle difficoltà di tenuta del bilancio di parte corrente.
Osserva Marchi: "Lo dico da novembre 2021, l’ho scritto in ogni sede insieme al collega e amico Roberto Mariani (sindaco di Stagno; ndr) ma un evidente muro di gomma (fatto di inconsapevolezza, inesperienza, rassegnazione o non so che cosa) ci ha sempre rimbalzato… ora stanno per saltare i conti di tanti comuni piccoli e grandi! E il governo non risponde!”.
È il momento, conclude il sindaco di Gerre, “di una mobilitazione forte dei sindaci consapevoli e che tengono davvero ai loro paesi e alle loro genti…”.
Dal canto suo, Anci Lombardia, attraverso il presidente Mauro Guerra, ha fatto sapere che l’Associazione “condivide l’allarme e la richiesta di urgenti risposte da parte del Governo riguardo alla tenuta dei bilanci comunali, formulati ieri dal Sindaco Sala. Una grave preoccupazione e una richiesta di interventi che avevamo già manifestato in diverse occasioni, in particolar modo nel corso dell'incontro che abbiamo organizzato lo scorso 21 marzo con i parlamentari eletti in Lombardia e gli esponenti lombardi del Governo”.
“In quella occasione - aggiunge Guerra - abbiamo sottolineato e ribadiamo che i Comuni stanno affrontando diverse emergenze. Tra queste la tenuta della parte corrente dei bilanci, legata all’incremento dei costi dell’energia, al secco ridimensionamento dei ristori su minori entrate e alle maggiori spese legate ancora agli effetti della pandemia. A ciò si aggiungono la gestione dell’accoglienza dei profughi in arrivo dall'Ucraina, per la quale ancora non sono state stanziate risorse per i Comuni, e l’avvio dell’ingente mole di opere e investimenti previsti dal PNRR e da altri bandi, in una situazione nella quale l’incremento dei costi delle materie prime incide pesantemente anche sugli appalti, in corso e da avviare, con situazioni di blocco di cantieri, forti revisioni progettuali, gare deserte, aggiudicazioni rifiutate”.
Senza un intervento normativo, chiarisce senza mezzi termini Guerra, “molti bilanci di Comuni di ogni dimensione rischiano di andare in squilibrio. E’ essenziale che, attraverso un intervento urgente, si rinsaldi il rapporto tra Comuni e Governo, che ha reso possibile affrontare efficacemente la pandemia e che è indispensabile di fronte alle emergenze che siamo ancora chiamati ad affrontare”.
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