Armonie tra arte e storia: il Festival Serassi a Colorno e nella Bassa Parmense
Torna anche quest’anno, e “parla” cremonese, il Festival Serassi, rassegna organistica ad ingresso libero organizzata dall’omonima associazione di Guastalla in siti culturali di pregio del territorio della Bassa Parmense, e a Colorno in particolare, appuntamento atteso da esperti ed appassionati delle raffinate melodie organistiche e che da oltre 20 anni consente di valorizzare e divulgare al pubblico un patrimonio musicale di rilevante valore culturale.
Il primo appuntamento avrà luogo nel Duomo di Colorno, giovedì 25 settembre alle 20.30. L’evento coinciderà con l’inaugurazione del restauro dell’organo: strumento di notevoli dimensioni, costruito da Gaetano Cavalli nel 1892 e dotato di una grande varietà timbrica, tipica della famosa casa organaria lodigiana, autrice di molti strumenti in Lombardia (anche nel cremonese) e nelle province di Piacenza e Parma. Nell’occasione si potranno ascoltare il tenore Luca Bodini e l’organista Paolo Bottini. I due artisti proporranno un programma dal titolo: La musica sacra e organistica dei più grandi operisti italiani tra otto e novecento: ascolteremo musiche di Rossini, Verdi, Puccini, Mascagni e Ponchielli.
Luca Bodini ha iniziato gli studi presso il Conservatorio “G. Nicolini” di Piacenza sotto la guida del soprano Maria Laura Groppi. In seguito ha frequentato masterclass del soprano Renata Scotto e del tenore Nicola Martinucci arricchendo le sue conoscenze vocali e di repertorio. Ha intrapreso tournées in Europa, Asia e Sud America e collabora con varie formazioni strumentistiche spaziando dal repertorio classico a quello contemporaneo, Musical e Operetta.
Paolo Bottini, diplomato in organo, pianoforte e clavicembalo, svolge regolare servizio liturgico all'organo “Lingiardi” (1865) di Croce Santo Spirito e, parallelamente all’organo “Serassi” (1825) della basilica di Santa Maria di Campagna in Piacenza, strumento reso famoso da Padre Davide da Bergamo. La sua produzione discografica comprende diversi c.d.; alcuni monografici dedicati ad autori quali Verdi, Ponchielli, Petrali e Busoni. Membro della sottocommissione per la Musica Sacra della Diocesi di Fidenza, fin dal 1991 è richiesto quale supplente all'organo “Mascioni” della Cattedrale di Cremona.
Domenica 28 settembre il secondo concerto del festival avrà luogo nella sede originaria e tradizionale della rassegna, la Cappella Ducale di San Liborio di Colorno alle 18. Al monumentale organo costruito da Andrea Luigi e Giuseppe Serassi tra il 1792 e il 1796 su commissione del Duca Ferdinando di Borbone, si esibirà il maestro Stefano Innocenti. Il celebre virtuoso, organista emerito della Cappella di San Liborio, diplomato in pianoforte, organo e clavicembalo, ha seguito per tre anni a Haarlem (Olanda) i corsi estivi tenuti da Anton Heiller, Luigi Ferdinando Tagliavini, Kenneth Gilbert e Marie-Claire Alain. Ha dato concerti in tutta Europa, negli Stati Uniti, in Canada, in Brasile e in Giappone e ha suonato per l’inaugurazione di molti organi storici restaurati, tra cui quelli bolognesi di San Petronio e il Gabler di Weingarten, Baden-Württemberg. Ha insegnato Organo e Composizione Organistica presso il conservatorio di Parma, ha tenuto corsi d’interpretazione presso le Accademie di Pistoia, di Romainmotier (Svizzera) e di Toulouse ed è stato membro di giuria in concorsi internazionali di esecuzione, di composizione e di improvvisazione. Il programma proposto abbraccia tre secoli di musica organistica: partendo dal rinascimento e primo barocco di Gabrieli, Merulo e Frescobaldi, passando per Pasquini, Scarlatti e Cirri per arrivare a Valeri e Padre Davide da Bergamo.
Il terzo appuntamento, sempre nella Cappella Ducale di San Liborio presso la Reggia di Colorno, si terrà domenica 5 ottobre alle 18. Il Maestro Marco Vincenzi proporrà, per l’occasione, un programma incentrato sulla grande tradizione organistica tedesca: da Buxtehude e Bohm a Bach e Haendel fino a Mozart padre e figlio. Marco Vincenzi, organista e clavicembalista veronese, si è diplomato con il massimo dei voti in Organo e C. O. al Conservatorio di Verona sotto la guida del M. Umberto Forni e in Clavicembalo al Conservatorio di Mantova sotto la guida del M Sergio Vartolo. Ha seguito vari corsi di interpretazione e perfezionamento con C. Tilney, T. Koopman, J.L.G. Uriol, L.F. Tagliavini, W. Van De Pol e J. Langlais. Svolge intensa attività concertistica sia come solista sia come direttore e concertatore in diverse formazioni cameristiche barocche, partecipando ad importanti manifestazioni. Collabora stabilmente con “I Virtuosi Italiani”. Ha partecipato a registrazioni televisive (RAI e altre emittenti locali) e ha al suo attivo incisioni discografiche, sia in formazione sia come solista di organo e clavicembalo. E’ docente di Clavicembalo presso il Conservatorio di musica “E.F. Dall’Abaco” di Verona.
La cappella ducale di San Liborio ospiterà anche il concerto conclusivo della rassegna, domenica 12 ottobre alle 18. Protagonisti saranno la Schola Gregoriana della Cattedrale di Reggio Emilia, Monica Piccinini soprano, Francesco Gibellini alla tromba e Primo Iotti organo e direzione. Il programma si presenta estremamente vario: apprezzeremo l’antica prassi dell’Alternatim (che vede l’alternanza di versetti Gregoriani ed elaborazioni organistiche) nell’esecuzione del Magnificat di Coelho e del Kyrie e Agnus Dei di Couperin; brani organistici e celebri duetti fra soprano e tromba, tra cui Eternal source of light divine di Haendel e ancora musiche per organo e tromba. Monica Piccinini ha studiato canto con Henny Von Walther, Franca Mattiucci ed Elena Kriatchko, sotto la cui guida si è diplomata con il massimo dei voti. Si è specializzata nello studio e nell'interpretazione del repertorio vocale rinascimentale e barocco, di cui è riconosciuta interprete. Debutta nell’ ”Orfeo” di Monteverdi al Teatro Real di Madrid nel 1999 sotto la direzione di Jordi Savall. Dal 2002 è membro di Concerto Italiano diretto da Rinaldo Alessandrini. Ha all’attivo numerose incisioni ed è docente di Canto Rinascimentale e Barocco presso il Conservatorio di Musica “Francesco Venezze” di Rovigo. Francesco Gibellini diplomato in tromba presso il Conservatorio di Musica "A. Boito” di Parma, collabora con formazioni orchestrali come: Orchestra La Toscanini, Orchestra Filarmonica Italiana, Orchestra del Teatro Regio di Parma, Orchestra del Teatro alla Scala, Filarmonica della Scala, Orchestra da Camera di Perugia, sotto la direzione di importanti direttori come: Yuri Temirkanov, Lorin Maazel, Riccardo Chailly. Oltre che interprete sulla tromba moderna da anni si occupa anche della ricerca e dell’esecuzione filologica su strumenti delle epoche Barocca, Classica, Romantica e Medievale con strumenti originali. Attualmente insegna tromba e tromba barocca presso il Conservatorio di Palermo. Primo Iotti si è diplomato in Organo e C.O., musica corale e direzione di coro presso il Conservatorio ‘G. B. Martini’ di Bologna studiando con M.G. Filippi, C. Benati e P. Scattolin; ha inoltre conseguito, presso la CEI a Roma, il diploma di Perfezionamento Liturgico-Musicale. Dal dicembre 2014 è direttore della Cappella Musicale della Cattedrale di Reggio Emilia. Ha frequentato corsi di interpretazione organistica, con L F. Tagliavini e L. Tamminga, e corsi di musica corale, direzione di coro e vocalità. Ha all’attivo numerosi concerti sia come organista e come direttore ed è stato protagonista di varie incisioni discografiche. la Cappella musicale della Cattedrale di Reggio Emilia presta il proprio servizio nelle celebrazioni dell’anno liturgico presiedute dal Vescovo. Ha ripreso la sua attività, forte di una secolare tradizione, la prima domenica di Avvento del 2014, accompagnando il canto dei fedeli attraverso linguaggi musicali quali il canto gregoriano e la polifonia antica e moderna. La Schola gregoriana è formata dai cantori della Cappella Musicale stessa.
L’organizzazione degli eventi è resa possibile grazie alla collaborazione ed al sostegno dei partner storici, Comune di Colorno e Provincia di Parma ed anche grazie al sostegno fondamentale di Fondazione Cariparma. L’occasione sarà anche propizia per poter ammirare la splendida Cappella Ducale di San Liborio, situata alle spalle del maestoso Palazzo Ducale, offrendo ai visitatori un’esperienza unica di arte e storia. La cappella, voluta da Francesco Farnese nel 1722 e poi ampliata nel 1775 per ordine di Ferdinando di Borbone, rappresenta un raro esempio di perfetta integrazione tra architettura, decorazione e arredamento. Gli interni sono un vero spettacolo per gli occhi. Il coro è arricchito da mobili originali creati tra il 1775 e il 1777 da abili artigiani come Michel Poncet e Ignazio Marchetti. Questi stessi artisti hanno realizzato anche il pulpito nel 1779 e gli arredi della sagrestia nel 1793, contribuendo all’atmosfera raffinata e armoniosa dell’ambiente. Di straordinario interesse l’organo costruito da Giuseppe Serassi di Bergamo tra il 1792 ed il 1796, costituito da 2898 canne.
La chiesa conserva un’impressionante quantità di arredo liturgico originale coevo all’epoca di don Ferdinando, nelle cappelle laterali vi sono opere dei principali artisti operanti in Parma nella seconda metà del 1700 quali: Gaetano Callani, Giuseppe Baldrighi, Pietro Melchiorre Ferrari, Laurent Pecheux, Domenico Muzzi e Benigno Bossi. Interessante la tribuna ducale che permetteva a Don Ferdinando di assistere alla messa nelle occasioni solenni e di giungere non visto in chiesa attraverso uno stretto passaggio dal suo appartamento privato. Di grande bellezza la cappella del Santissimo Sacramento, progettata da Pietro Cugini allievo del Petitot, con alle pareti una serie di preziosi marmi grigi di epoca romana che furono scavati sul colle palatino a Roma presso gli orti farnesiani prelevati dall’antico palazzo di Tiberio. Come scrisse Ferdinando Mazzocca nel “catalogo del neoclassicsmo in Italia” : “San Liborio in Colorno è probabilmente il tempio neoclassico più importante esistente in Italia”. Assolutamente eccezionale è all’interno la compattezza stilistica tra architettura, pittura, arti applicate e decorazione, essendo tutti gli arredi eseguiti in meno di un ventennio (1775-1792) e non avendo la chiesa subito rimaneggiamenti successivi.
Eremita del Po
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