Associazione Giorgio Conti, doppia donazione per la Terapia Neonatale subintensiva e a Otorino. Consegnati Ecografo altamente specialistico e bisturi a risonanza molecolare
Doppia donazione per l’ASST di Cremona da parte dell’Associazione Giorgio Conti da più di trent’anni attenta alle esigenze di salute dei bambini in ospedale. Si tratta di un ecografo di ultimissima generazione destinato alla Terapia Neonatale sub intensiva (diretta da Bruno Drera) e di un bisturi a risonanza molecolare per il reparto di Otorino (diretto da Luca Pianta).
“Due donazioni che sapranno fare la differenza nella qualità di diagnosi e cura dei più piccoli e non solo – ha spiegato Giuseppe Rossi – Direttore generale ASST di Cremona. Per questo desidero ringraziare l’Associazione Giorgio Conti, la presidente Adriana Conti e i suoi collaboratori per l’attività encomiabile che svolgono e per il sostegno incondizionato che offrono da molti anni alle bambine e ai bambini malati e alle loro famiglie”.
ERANO PRESENTI
Per l’Associazione Giorgio Conti: Adriana Conti (Presidente), Giovanni Fasani (Consigliere e referente medico), i consiglieri Federico Lucchini e Giuseppe Conti. Per l’ASST di Cremona: Giuseppe Rossi (Direttore Generale), Aldo Riccardi (Direttore Dipartimento materno infantile). Per la Patologia neonatale con sub intensiva, Bruno Drera (Responsabile) e Monica Ravani (coordinatore). Per l’UO di Otorinolaringoiatria Luca Pianta (Direttore) e Carla Garello (Coordinatore Chirurgia Multisplecialistica).
Ecografo multidisciplinare di fascia alta. Prestazioni elevatissime, aumenta la sensibilità diagnostica
“L’ecografo multidisciplinare Affini 70G donato dall’Associazione Giorgio Conti alla Terapia Neonatale Sub intensiva dell’Ospedale di Cremona garantisce prestazioni levatissime in termini di ottimizzazione della qualità dello svolgimento del lavoro – spiega Bruno Drera ( Responsabile Patologia neonatale con sub intensiva). - Ad esempio: l'interfaccia con il pannello tablet e il monitor permettono un'alta definizione dei dati e delle immagini acquisite in ogni ambiente di lavoro. Inoltre, il pannello di controllo e il monitor montati su un braccio articolato permettono l'esecuzione dell'esame in infinite posizioni”.
“Se pensiamo che questo accade in un reparto caratterizzato da pazienti in termoculla, circondanti da numerose strumentazioni (pompe di infusione, monitor, ventilatori, cavi e prolunghe) il vantaggio è ancor più evidente – aggiunge Drera -perché rende l'esame più agevole, sicuro e affidabile”.
“Un altro punto di forza dell’ecografo è la silenziosità assoluta con un rumore di fondo durante le operazioni di 38-41 decibel, paragonabile al rumore presente in una biblioteca. Non bisogna dimenticare che il rumore è uno dei primi fattori da tener sotto controllo in una patologia neonatale e subintesiva nell'ottica della care del neonato per ridurre sollecitazioni nocive”.
L'ecografo è caratterizzato anche da softwares specifici per l'età neonatale e pediatrica ed è dotato di un numero considerevole di sonde ecografiche con applicazioni diverse che permettono di indagare tutti i distretti corporei. Per capirci: le sonde cardiologiche S12-4 per i neonati di peso molto basso, e S8-3per i neonati sopra i 3 kg di peso e i bambini, la sonda microconvex C8-5 per lo studio dell'encefalo e dell'addome nei neonati e piccoli lattanti e la sonda convex C6-2 per lo studio dell'addome nei bambini più grandi.
NEONATOLOGIA: L’ECOGRAFIA E’ L’INDAGINE PIU’ UTILIZZATA. Sicura, non invasiva, si fa alla culla dei piccoli pazienti anche in urgenza
“L'ecografia in neonatologia è l'indagine utilizzata con maggior frequenza. Non è invasiva, è sicura (non vengono utilizzate nè radiazioni nè onde elettromagnetiche) e disponibile a qualsiasi ora del giorno e della notte – spiega Drera - I tempi di esecuzione sono molto rapidi (anche in caso di emergenza-urgenza) e l’affidabilità diagnostica è garantita. Non solo. Può essere eseguita direttamente in culla anche per quei neonati che per la loro fragilità non potrebbero essere spostati in altri locali per eseguire altri tipi di indagini”. “Negli ultimi anni - aggiunge Drera - l'ecografia polmonare ha sostituito le indagini radiologiche nei reparti di neonatologia subintensiva e terapia intensiva neonatali, riducendo drasticamente l'esposizione a radiazioni. Anche lo studio neuroradiologico nel neonato, sia nell'indagine dell'encefalo che del midollo, si avvale quotidianamente dell'ecografia”.
“In sostanza l’ecografo Affiniti 70G donato dall’Associazione Giorgio Conti (con i suoi softwares e l'ampia disponibilità di trasduttori) – conclude Drera - garantirà vantaggi in termini diagnostici a tutta l'area materno-infantile e in particolare neonatale-pediatrica, sia nel percorso di cura durante la degenza sia durante i followup ambulatoriali”.
BISTURI A RISONANZA MOLECOLARE. Si usa nel 70% delle procedure chirurgiche di otorino, in particolare quelle di tonsilectomia
“La strumentazione donata dall’Associazione Giorgio Conti all’UO di Otorinolaringoiatria si chiama Vesalius ed è un particolare tipo di bisturi che funziona mediante la risonanza molecolare – spiega Luca Pianta (Direttore UO Otorinolaringoiatria Ospedale Cremona) - Si tratta di un bisturi che riesce a tagliare e a coagulare a bassa temperatura (50-60 C°) contro gli oltre 150°C dei normali bisturi elettrici”.
“Tradotto in pratica - aggiunge Pianta – significa che i tessuti, durante un'operazione, non subiscono un danno da surriscaldamento. Questo comporta minore dolore e minore gonfiore dopo l'intervento. Per lo stesso motivo il processo di guarigione risulta più veloce, l’intervento è più breve e i giorni di degenza si riducono”.
“E’ una donazione molto importante per noi – conclude Pianta.- Questa strumentazione viene impiegata nel 60-70% delle procedure chirurgiche otorinolaringoiatriche, in particolare per gli interventi di tonsillectomia nei bambini. Non solo. Risulta fondamentale anche nella chirurgia del collo, della ghiandola tiroide, della parotide e dei tumori delle vie aero-digestive. Insomma, questo bisturi ha un impiego a 360° in numerose pratiche chirurgiche”.
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