C'è una "Via dei pellegrini e dei Santi" lungo il Po tra strade argini e può collegarsi con la Francigena o con il cammino della Maria Longa
“La via dei pellegrini e dei santi”. Un progetto che, chi scrive queste righe, propone partendo dal solco della storia, abbracciando l’ambiente ed unendo Emilia e Lombardia, Cremonese e Parmense, Po e Appennino.
Per una ulteriore occasione di rilancio turistico e culturale dei nostri territori, permettendo di conoscerli passo dopo passo, lentamente, intorno al fiume ma anche direttamente sul fiume, percorrendo strade ed argini della Bassa, sino a finire su quei meravigliosi paesaggi del crinale, da dove le nostre terre di pianura possono essere osservate. Più volte, ma purtroppo senza mai riuscire a reperire dettagli storici in più, il sottoscritto ha sentito dire che un tempo, dalla Bassa Cremonese, si passava il Po e si proseguiva poi verso l’Appennino, passando attraverso luoghi che portavano nomi di santi. Non è la mancanza di elementi storici (che tuttavia potrebbero arrivare, magari grazie al contributo dei lettori) a poter far tramontare l’idea. Che, anzi, piantine alla mano può facilmente essere messa nero su bianco. Creando un percorso fattibile a piedi come in bicicletta, da effettuare naturalmente su più giorni, lentamente, pernottando sui nostri territori, gustandone le prelibatezze e ammirandone le eccellenze storiche, ambientali ed architettoniche. L’idea potrebbe essere quella di partire da San Giacomo Lovara e, da qui, proseguire per Pieve San Giacomo e, quindi, per San Daniele Po, per poi raggiungere Isola Pescaroli (sede del santuario mariano della Madonna della Fiducia) e, da qui, spostarsi in barca (sperando che prima o poi un servizio di traghetto che unisca le due sponde possa diventare stabile ed organizzato, magari anche per portare la gente a visitare mercati e fiere delle due rive) a Polesine Zibello, terra del culatello, con tappa a Santa Franca e alla relativa chiesetta (con la speranza che, questa, sia inserita negli itinerari legati alla santa piacentina) e, da qui, raggiungere le varie località che portano nomi di santi, vale a dire Sant’Agata, Sant’Andrea e San Rocco (tre località nel cuore delle terre verdiane, con la possibilità, da San Rocco, di fare una “deviazione” anche alla spettacolare abbazia di Chiaravalle della Colomba), toccando quindi il territorio di Alseno e raggiungendo Scipione, Trinità ed arrivo a Pellegrino Parmense, sede del santuario di Careno e della pieve di Mariano. Un itinerario di oltre 50 km, fattibile in più tappe, che può poi essere allungato, per i più sportivi, e per gli amanti del trekking, attraverso lo storico cammino della Maria Longa, spettacolare percorso di crinale che fu di strategica importanza già in epoca Longobarda e dove fu rinvenuta un’antichissima epigrafe del primo Giubileo (1300). Un itinerario che, di fatto, è già realizzato. Che può semplicemente essere completato attraverso la posa di una cartellonistica e la realizzazione di una app e può anche ricongiungersi ad altri itinerari già collaudati, uno su tutti quello della via Francigena ma anche quello legato al Cammino di Santa Franca che si snoda nella vicina provincia di Piacenza. Un modo per unire i territori, valorizzarli, farli conoscere, promuovendo un turismo alternativo ai classici percorsi, fattibile a tutti, su più giorni. Con la speranza che non sia l’ennesima proposta caduta nel vuoto (perché, chi scrive queste righe ha la nettissima impressione che, ovunque, siano sempre e solo i “soliti noti” a decidere e a poter avanzare idee, ritenendosi forse depositari del Verbo, del giusto e del meglio come se gli altri non contassero nulla) e ricordando quanto diceva Pitagora: “Abbandona le grandi strade, prendi i sentieri”.
Nelle foto la "Maria Longa" e alcune delle tappe della via sul Po
Eremita del Po
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commenti
R. Daguati
20 febbraio 2022 10:06
Eh! Caro eremita i "nostri "guardano più lontano... dalle sabbie del deserto di Dubai attendono carovane verso la Pianura Padana. Complimenti x l'articolo!