Caos vaccini: a Cremona 60 persone, 600 dosi. Carte in Procura E a Crema vaccinano il personale scolastico di Mantova (a 100 km)
A Cremona 60 persone convocate per 600 dosi di vaccino, è convocato a Crema il personale scolastico di Mantova che vive a 100 chilometri di distanza. Un disastro. La Regione Lombardia e il suo braccio informatico Aria si stanno rivelando, di fronte all'emergenza Covid, sempre più colossi dai piedi d'argilla. Probabilmente il caos e la disorganizzazione approderanno in Procura. Il Codacons annuncia un esposto alle procure di Cremona e Como per "il caos nelle prenotazioni dei vaccini registrato oggi" nelle due citta' lombarde. L'associazione anticipa infatti l'intenzione di aprire un'indagine per la possibile fattispecie di interruzione di pubblico servizio. "Quanto emerso in queste ore in merito al mancato invio di sms per gli appuntamenti vaccinali da parte della piattaforma di Aria e' grave e allarmante, e va ad aggiungersi ai numerosi problemi e disservizi registrati nei giorni scorsi in Lombardia", spiega il Codacons, secondo il quale, "in un momento in cui la regione registra una corsa contro il tempo per vaccinare il maggior numero di persone, preziose dosi di vaccino rischiano di essere sprecate, e i cittadini che avrebbero diritto alla vaccinazione anti-Covid restano esclusi e subiscono ritardi a causa di problemi nelle prenotazioni".
Infatti questa mattina all’hub in fiera sono arrivati solo 60 pazienti a fronte dei circa 600 attesi. Il personale i volontari si sono dati subito da fare per cerare di reclutare, tra gli aventi diritto, altre persone da vaccinare tra over 80, forze dell'ordine e personale scolastico. Intanto sui social l'appello a recarsi in Fiera, lanciato da alcuni sindaci è partito e tantissimi si sono presentati al polo fieristico cremonese. Tanto è vero che alle 13,40 l'Asst ha dovuto comunicare che tutti gli slot dispnibili erano ormai esauriti e che era inutile correre in Fiera.
Questa mattina, all'hub vaccinale di Cremona Fiere ci sono 550 dosi pronte per l'inoculazione, ma non c'è alcun anziano in coda perché non sono partiti gli sms. A denunciarlo, il consigliere regionale del Partito Democratico, Matteo Piloni, che ha spiegato: "È uno scandalo, l'ennesimo di una gestione regionale che grida vendetta. Ed è tutta colpa della Regione, non certo dell'Asst che da ieri, insieme a volontari, sanitari, sindaci e amministratori sta cercando casa per casa persone a cui iniettare il vaccino per evitare in tutti i modi di sprecare dosi preziosissime".
"Solo qualche giorno fa l'hub ha visto la visita del consulente di Moratti e Fontana, Guido Bertolaso, che si era dato disponibile a fare lì le vaccinazioni - ha aggiunto il consigliere Dem -. Sarebbe meglio che stesse in ufficio a Milano a far funzionare un piano che non conta più gli errori e i malfunzionamenti, anche macroscopici, come quello di Cremona". "E' una vergogna - ha concluso Piloni -. Uno schiaffo ai tanti che sul territorio stanno facendo un lavoro straordinario e non meritano questo. Uno schiaffo alla necessità di tanti anziani che aspettano di essere vaccinati."
Anche il consigliere 5 Stelle Marco degli Angeli è durissimo: “L’incompetenza e l’incapacità gestionale della classe politica lombarda e del suo gioiello Aria rischiano di compromettere la buona riuscita di una campagna fondamentale per contrastare il Covid”.
Intanto un post di Agostino Dossena, ex primario del reparto di Anestesia e Rianimazione dell'ospedale di Crema, denuncia in un post come fosse tutto predisposto per iniziare la vaccinazione del personale scolastico cremasco ma, in agenda, figurerebbero solo docenti e personale non docente provenienti addirittura da Mantova, cioè di persone che vivono a cento chilometri di distanza. “Uno ci mette la buona volontà, il suo tempo libero, il rischio penale e civile, il tutto gratis e finirà che cento chilometri di distanza scoraggeranno i più” dice ancora Dossena. Un altro medico cremasco, il dottor Attilio Galmozzi del Pronto Soccorso, scrive: “Succede a Cremona, nell'hub Fiera. Ieri e oggi 550 dosi inutilizzate perchè la Regione Lombardia ha 'dimenticato' di avvisare tramite sms gli aventi diritto. Personale pronto, dosi pronte, ma nessuno in coda perchè nessuno ha avvisato. Con la Regione 'trainante d'Italia' che a oggi ha coperto circa il 30% degli aventi diritto. A chi dice che le dosi mancano – aggiunge Galmozzi – dico che manca serietà e manca una strategia. In tutta Italia funziona diversamente, al di là di chi governa le Regioni, altrove si sono già raggiunti il 70 o l'80% di copertura degli aventi diritto. Qui circa il 30%, con una macchina pronta a correre ma senza piloti, perchè intenti a fare proclami di facciata”.
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