12 febbraio 2025

Casanova del Morbasco come Gerre: la mobilitazione blocca il progetto biometano di Agripower (A2A). Il dietrofront dopo i 'no' di enti locali, comitati e residenti

Un nuovo dietrofront di A2A sul biometano in provincia. Dopo Gerre, anche a Casanova del Morbasco vince la mobilitazione: Agripower ha ufficialmente ritirato il progetto per il nuovo impianto biometano che avrebbe dovuto sorgere a Casanova, poco distante dalle prime abitazioni. Il progetto presentato prevedeva un ampliamento dell'impianto per la produzione di biometano già presente e la successiva riconversione per la produzione di biometano, è stato ritirato in Regione Lombardia da Agripower (A2A). 

Un progetto che aveva suscitato da subito una forte mobilitazione popolare, la nascita del 'Comitato No Biometano' sestese a cui si era unito il 'Comitato No Cemento a Picenengo', che aveva inviato a tutti gli enti interessati il documento alla Provincia di Cremona per la richiesta di assoggettamento a VIA dell'impianto; in sede di assemblea pubblica anche Legambiente, si era espressa confermando come la provincia di Cremona ne conti già un numero significativo. Era arrivato anche il parere negativo dell'amministrazione comunale oltre alle osservazioni degli enti preposti alla valutazione del progetto.

Insomma, un'unione di intenti che da subito ha fatto sentire la propria voce e ha intrapreso le misure necessarie a tutela della salute pubblica e del territorio, mentre a Cremona tutto tace sulle mosse di A2A

Il risultato è arrivato pochi giorni fa, con la notizia che il decreto di archiviazione della pratica era stato archiviato dal settore Ambiente della Provincia, ossia l’ente chiamato in causa per dare l’autorizzazione.

"Non sappiamo nulla di ufficiale -spiega il sindaco di Sesto Carlo Vezzini- sappiamo che è stato ritirato il progetto iniziale di 500 metri cubi, che presentava non poche criticità, ma mi riservo di vedere le carte prima. Ci sono voci che parlano della possibilità che venga presentato un progetto in scala ridotta, dimezzata. Si dice 250 metri cubi, con evidentemente minor consumo di suolo, il che porterebbe ad una procedura abilitativa semplificata, ma per ora non c'è nulla di ufficiale. In Comune non è ancora stato presentato nulla, staremo a vedere".

Un segnale forte che quando i territori e i cittadini si mobilitano in nome di cause comuni, trovando l'appoggio degli enti locali, le voci e le istanze prendono valore. 

Michela Garatti


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commenti


mario

12 febbraio 2025 12:50

Si vede che non c'era nessuno potente amico degli amici dietro .. perché altrimenti lo avrebbero autorizzato anche contro la popolazione...