Crema accusa Cremona: "Ignorati dal Piano energetico ambientale, ora un piano con le specificità del territorio cremasco"
Una mozione che è un preciso atto di accusa contro il Comune di Cremona, colpevole di aver siglato con Linea Group Holding SpA, Aem Cremona spa e Padania Acque SpA un Memorandum of Understanding volto a identificare linee strategiche per la predisposizione di un nuovo Piano Energetico Ambientale, ignorando i programmi dell’intero territorio e l’impatto che lo stesso piano avrebbe. La mozione, presentata da Forza Italia, Lega e Polo Civico, è stata approvata all’unanimità dal consiglio comunale di Crema con 18 voti a favore e la sola astensione del M5S che, a sua volta, aveva chiesto di inserire la richiesta di uno studio epidemiologico sul territorio cremasco oltre che su quello cremonese e casalasco, prima di elaborare un piano energetico provinciale. La mozione, particolarmente dura nei confronti dell’amministrazione del Capoluogo, impegna il sindaco di Crema Stefania Bonaldi a togliere, di fatto, la palla di mano al Comune di Cremona, e a “farsi capofila a livello di Area omogenea per l’individuazione degli stakeholder del territorio per la costruzione di un Tavolo Energetico per la realizzazione del Piano Energetico Ambientale sul territorio del Cremasco che sia inquadrato all’interno di un tavolo provinciale più ampio sullo stesso tema per un comune interesse strategico sul piano energetico ambientale”. D’altronde non è questo il primo stop che arriva all’iniziativa cremonese. A febbraio trentotto sindaci del territorio avevano chiesto al Sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, di sospendere temporaneamente l’iter avviato autonomamente al fine di identificare le linee strategiche per la generazione a Cremona di un nuovo ciclo energetico ambientale, ed al Presidente della Provincia Mirko Signoroni di promuovere la convocazione di un Tavolo Territoriale all’interno del Tavolo della Competitività coinvolgendo tutti i portatori di interesse a livello provinciale e regionale. Ora il consiglio comunale di Crema va oltre e chiede al sindaco Bonaldi “nel ruolo di consigliere provinciale, a promuovere presso la Provincia, in via prioritaria e richiamando le azioni in premessa alla presente mozione, la definizione e la convocazione di un Tavolo Piano Energetico Ambientale e che tale Tavolo preveda il coinvolgimento di tutti i portatori di interesse e non solo di livello provinciale, per la definizione di una strategia per la generazione di un Piano Energetico Ambientale provinciale, evidenziando che in materia ambientale e a livello provinciale le scelte di ogni Comune hanno ricadute sugli altri”.
La mozione chiede anche di acquisire una stima degli asset privati in virtù delle nuove autorizzazioni ambientali, di mantenere uno stretto raccordo con il Comune di Cremona “poiché le scelte del Comune capoluogo hanno evidenti ricadute su Crema e il Cremasco, oltre che tutto il territorio provinciale”, ed infine impegna il sindaco Bonaldi a “interfacciarsi con Lgh per verificare la possibilità, per il futuro, di un Piano Ambientale per la Materia, volto alla gestione dei rifiuti e di sottoprodotti delle realtà produttive del territorio in accordo con i principi di Economia Circolare”.
Ironico il commento del Portavoce Comunale del M5S Manuel Draghetti a conclusione del suo intervento in consiglio comunale: Durante un consiglio Comunale della scorsa consiliatura, i miei colleghi Alessandro Boldi e Christian Di Feo le avevano consegnato una torta, come simbolo di quella spartizione, a danno di LGH e a favore di A2A, con una sorta di commissariamento di multiutility a cui avete regalato la gestione di un patrimonio di servizi pubblici. Lustri di governo di PD soprattutto, ma anche Forza Italia e Lega hanno, di fatto, svenduto i territori. Vorremmo ancora consegnarvi una torta, ma ormai non c’è più nulla da consegnare: quella torta non c’è più, perché completamente divorata e svenduta ad altri, senza che i “competenti” della maggioranza se ne accorgessero. Gliene consegno una foto ricordo, insieme ad un vassoio vuoto. Peccato che noi cittadini Cremaschi non abbiamo assaggiato nulla di quella torta e rimangono solo briciole. Fra un po’, purtroppo, nemmeno quelle”.
“Non occorre essere dei tecnici per cogliere il carattere decisivo della tematica inerente il futuro energetico e ambientale di un territorio dichiara Antonio Agazzi, capogruppo di Forza Italia in Comune a Crema -anche per l’evidente connessione con la necessità inderogabile di pianificare uno sviluppo economico in armonia con la tutela della salute dei cittadini e del Loro ambiente di vita.
Ecco perché è stato sorprendente dover prendere atto di un’iniziativa in solitaria da parte del Comune di Cremona, su un tema tanto cruciale, per giunta con il coinvolgimento di Società che sono...Partecipate dai Comuni del territorio cremasco e provinciale tutto: non è parso il modo migliore di fare sistema e di interpretare la funzione di Capoluogo provinciale. Anche il ruolo di coordinamento dell’Ente Provincia - pur indebolito dalla riforma Delrio - non è stato preso in considerazione. Non si può tacere, incidentalmente, l’omogeneità politica dei Sindaci di Cremona e di Crema, riconducibili ad Amministrazioni imperniate sulla centralità del PD: anziché aiutare un rapporto collaborativo tra Enti, a giudicare dagli esiti, pare essere stata paradossalmente di ostacolo. Con il nostro ordine del giorno, pur mediato, il Consiglio Comunale di Crema, approvandolo, ha offerto un contributo al recupero di un lavoro comune in ambito provinciale, sul tema specifico, indicando, tuttavia, anche uno stile da assumere in modo costante e continuativo, per il bene del nostro territorio”
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