15 ottobre 2021

Cremona celebra gli Oscar Green, capacità d'innovazione in agricoltura. Premiato pane agricolo e solidarietà di Cascina Marasco

Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l’ha già creata” una frase di Albert Einstein che, oggi, potrebbe essere completamente rivoluzionata. “OSCAR GREEN 2021: innovazione e transizione ecologica nell’era del Covid” un evento che ha raccontato e ben illustrato l’enorme capacità innovativa in campo agricolo in ambito nazionale e, nello specifico, in Lombardia. I tempi cambiano e cambia il modo di fare agricoltura, un modo rivoluzionario di fare impresa basato sulla sostenibilità, la capacità di sfruttare il potenziale a disposizione ed una grande dose di coraggio per non arrendersi di fronte alle difficoltà. Per questa edizione è stato scelto il Museo del Violino di Cremona come palcoscenico d’onore per la prestigiosa premiazione promossa da Coldiretti Giovani Impresa. Appuntamento, ormai, giunto alla sua quindicesima edizione ed è per la prima volta a Cremona. Quindi grande soddisfazione per il presidente Paolo Voltini, per il direttore Paola Bono e per tutti gli iscritti, specialmente i più giovani che, con calore, hanno presenziato all'evento. 

Primo ad essere chiamato al centro dell’auditorium, nell’ambito della categoria “Noi per il sociale” è Gianaldo Tavella di Cremona di “Cascina che coltiva solidarietà”. Una realtà che ha dato vita ad una filiera corta e sostenibile di grano bio, producendo farina macinata a pietra e pane agricolo, coinvolgendo nel processo di lavorazione operatori in condizioni di svantaggio sociale. È il motivo fondante della Cooperativa Agricola Sociale di Cascina Marasco che nasce proprio con l’obiettivo di sviluppare la sostenibilità non solo ambientale ma anche dei rapporti umani, nel rispetto della diversità, delle tradizioni e della salute.

Per la categoria “Sostenibilità e transizione ecologica” è stata premiata la start-up di Mario Bertocco di Carvico (BG) con le piante spazzine per acquari e laghetti, un sogno trasformato in attività. La passione di Mario Bertocco per l’ambiente acquatico ha vinto le difficoltà del Covid, continuando la sua scommessa di coltivazione sostenibile.

Per terzi sono stati chiamati sul palco Diego Scieghi e Manuel Annulli di Chiuro (SO), che con la “Canapa di montagna che salva i terreni abbandonati” si sono aggiudicati il premio per la categoria “Creatività”, recuperando i terreni incolti nella zona di Chiuro reintroducendo una coltivazione antica, già presente in Valtellina sin dal primo dopoguerra.

A seguire la premiazione di Massimiliano Perego di Borgoratto Marmorolo (PV) che, con passato militare nella Folgore, oggi è vincitore per la categoria “Campagna amica” con la sua coltivazione di lavanda per agridetersivi e oli essenziali.

La categoria “Impresa digitale” vede protagonisti Silvia e Luca Agosti dell’azienda Agriter di Offlaga (BS) con la loro creazione di micro-ortaggi coltivati fuori terra su una fibra di cellulosa biodegradabile e con una “tata” digitale come controllore.

Da ultimo Massimiliano Martegani di Castelseprio (VA) per la categoria “Fare rete” che con il progetto “Pane nostro dai campi al supermercato” utilizza frumento coltivato sul territorio per lavorarlo ed affidarlo alla grande distribuzione.

Ha moderato l’incontro Carlo Maria Recchia, delegato Coldiretti Giovani Impresa Lombardia e Cremona, al quale hanno partecipato Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Lombardia e Cremona, Veronica Barbati, delegata nazionale Coldiretti Giovani Impresa, Fabio Rolfi, Assessore all’agricoltura, alimentazione e sistemi verdi di Regione Lombardia, Gianluca Galimberti, Sindaco di Cremona, Mirko Signoroni, Presidente della Provincia di Cremona, Mons. Antonio Napolioni, Vescovo di Cremona, Luca Burgazzi, Assessore ai sistemi culturali, giovani, politiche della legalità del Comune di Cremona, Chiara Ferrari, Presidente Giovani Industriali di Cremona e, telefonicamente, Valentina Rodini, medaglia d’oro cremonese nel canottaggio alle Olimpiadi di Tokyo 2020. L’apertura è stata delle più suggestive con l’emozionante intermezzo musicale della violinista Aurelia Macovei che ha incantato i presenti esibendosi con un prezioso violino Stradivari Clesbee 1669. 

Sono 55mila le imprese di giovani italiani che hanno deciso di mettere tutto il loro impegno e la loro preparazione nel settore agricolo. Un dato che fa riflettere. Circa tremila sono in Lombardia, cresciute del 2% negli ultimi cinque anni.

La pandemia non ha fermato la voglia di crescere e di affermarsi. Parola d’ordine: cambiamento.

Secondo Boston Consulting Group, società di consulenza strategica riconosciuta tra le prime a livello mondiale, uno degli obiettivi principali dell’agricoltura ed allevamento è mantenere il proprio, elevato, connotato strategico per il sistema-paese: fare affidamento sulle importazioni alimentari e spostare le sfide ambientali, economiche e sociali della produzione agricola all’estero non sembrano essere soluzioni realistiche né desiderabili.

Entro il 2030 è attesa una rivoluzione del settore agricolo. Dopo aver inseguito l’obiettivo di rendere disponibili e accessibili in ogni momento dell’anno i prodotti agricoli, nuovi fattori hanno portato a rimettere in discussione l’intero sistema, tenendo conto dei nuovi trend di consumo, delle necessarie azioni per contrastare il cambiamento climatico e conservare e mantenere il territorio disponibile potendo ricorre a nuove tecnologie, senza sottrarre risorse destinate alla coltivazione.

Ciò che emerge è che la campagna ha ritrovato non solo il suo fascino per gli ampi spazi che offre, ma si è riscoperto nell’agricoltura un nuovo modo di fare impresa, di generare opportunità occupazionali e di crescita professionale. Basti pensare a quante volte sui motori di ricerca è stata cliccata la frase “Cosa mangiare ai tempi del Covid?”. Tutti ci siamo improvvisati chef. Abbiamo fatto lunghe code alla ricerca del lievito. Ci siamo ispirati ai cuochi professionisti per migliorare la nostra qualità di vita. È innegabile. Le numerose trasmissioni di cucina che vedono chef stellati tra i conduttori preferiti hanno spostato il faro dell’attenzione anche dei giovani su modelli differenti. 

La campagna non è più un luogo da cui fuggire. La campagna va di pari passo con i tempi che mutano alla velocità della luce. La cosa certa, però, è che serve una visione moderna, lungimirante, capace di creare connessioni ad ampio spettro superando gli antichi confini del piccolo mondo antico per determinarne un nuovo equilibrio nel futuro.

(foto Gianpaolo Guarneri/StudioB12)

 

 

Beatrice Ponzoni


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