8 ottobre 2025

Cremonesi Così fa tappa ad Osaka per intervistare un cremonese speciale: Filippo Manara, Console Generale d’Italia

Nono appuntamento con “Cremonesi Così”, il viaggio che ci sta portando alla scoperta di personaggi che hanno la parola Cremona scritta nel loro percorso di vita. Il primo appuntamento era stato con lo scrittore Sandrone Dazieri, il secondo con il Maestro Mauro Ivano Benaglia, terzo il medico Alberto Rigolli, quarto il fotografo delle étoile della danza Pierluigi Abbondanza, quinto il compositore Beppe Cantarelli, sesto Alessandro Gnocchi giornalista de “Il Giornale” e scrittore di grande successo, settimo Matteo Filippini musicista, scrittore, mentalista, showman poliedrico, ottavo Efrem Morelli nuotatore italiano, capitano della Nazionale di nuoto paralimpico. Il nostro elenco sta diventando sempre più corposo e vario.

Vi avevamo promesso che vi avremmo portato in tutto il mondo ed eccoci mantenere fede alla nostra promessa. Questa settimana siamo virtualmente ad Osaka, in Giappone, per l’ultima settimana di Expo 2025. L’Esposizione Universale che ha avuto inizio il 13 aprile e si concluderà il 13 ottobre 2025. Siamo alle battute finali e tra i protagonisti chiamati a rappresentare l’Italia è il turno di Regione Lombardia con tutte le sue bellezze. 

Seppure Cremona stia ricoprendo un ruolo importante con i suoi violini e la presenza della delegazione del Comune di Cremona con l’assessore Luca Burgazzi, Paola Milo del Servizio Promozione Turistica e Fabrizio Von Arx, direttore artistico di Casa Stradivari, noi vi parleremo di un cremonese poco conosciuto ai social: Filippo Manara, Console Generale d’Italia a Osaka.  

Il nostro Console, classe 1979, è nato a Bergamo e quando Filippo ha nove anni la famiglia si trasferisce definitivamente a Torre de’ Picenardi, nella campagna cremonese, dove vive fino agli anni universitari. La famiglia Manara è molto conosciuta nel territorio cremonese, il padre di Filippo, l’Ing. Piero Manara, professionista presso l’IBM, nonostante gli impegni professionali lo portassero in giro per l’Italia non perdeva occasione per ritornare nella sua “Torre”: un amore quasi viscerale per quella campagna e per Villa Sommi Picenardi che ne caratterizza il piccolo borgo.

Manara frequenta le scuole medie presso i Padri Barnabiti dell’Istituto San Luca a Cremona per continuare poi la sua formazione presso il Liceo Classico Manin.

Completa i propri studi all’Università di Trieste, laureandosi nel marzo 2002 in scienze internazionali e diplomatiche presso il Polo Universitario di Gorizia. Lavora prima due anni a Belgrado su progetti di riqualificazione ambientale poi per 5 anni nel settore privato per importanti gruppi industriali e, nel 2010, in seguito al superamento di un concorso, inizia la carriera diplomatica. Dopo un periodo al Servizio Stampa e Comunicazione istituzionale, nel novembre 2013 prende servizio all’Ufficio Commerciale dell’Ambasciata d’Italia ad Ankara. Dal 2017 al 2021 lavora all’Ambasciata d’Italia a Washington prima di far rientro a Roma presso il Servizio per la stampa e la comunicazione istituzionale. Dal gennaio 2022 è alla Direzione Generale diplomazia pubblica e culturale con funzioni di Capo dell’Ufficio e, dal novembre 2023 al gennaio 2025, lavora alla Segreteria Generale come Vice Capo dell’Unità di Coordinamento. Il 3 febbraio 2025 assume l’incarico come Console Generale d’Italia a Osaka. È coniugato e padre di 3 figli.

Vi sveliamo che padiglione Italia è tra i più visitati ma questa settimana la Regione protagonista è la Lombardia. All’interno dello Spazio Lombardia i visitatori hanno la possibilità di vivere un’esperienza immersiva grazie ad un video dedicato a dodici province lombarde: un viaggio fatto di emozioni che, in pochi minuti, narra la straordinaria varietà e la ricchezza di un territorio unico dove arte, natura e storia convivono in perfetto equilibrio. Dalle atmosfere spirituali del Sacro Monte di Varese, ai suoni tradizionali di Cremona, patria della liuteria e della musica classica, fino alla Reggia di Monza ed al celebre autodromo, ogni provincia si racconta attraverso immagini che colpiscono il pubblico. Scorrono i panorami del Lago di Como, le colline dell’Oltrepò Pavese, la maestosità ed il fascino di Milano con un attento focus su design, moda e cosmesi, d’obbligo un passaggio sulla Fashion Week, un ricordo a Re Giorgio Armani, per spostarsi a Mantova con i suoi tesori rinascimentali, Sondrio, protagonista dei futuri Giochi Olimpici Milano-Cortina 2026; Lodi con la suggestiva Piazza Vittoria; Lecco attraverso i suoi paesaggi da sogno e letteratura; Bergamo custode di arte e storia; Brescia che nel suo territorio vanta il fascino di Sirmione, perla del Garda ed amata in tutto il mondo.

È nato e ha vissuto a Bergamo fino ai 9 anni poi la famiglia si è trasferita nella campagna cremonese. Partiamo da qui. Quali sono i ricordi che la fanno sentire a casa negli anni dell'adolescenza. Cosa le è rimasto nel cuore?

Per me che venivo dal centro città, di Torre de’ Picenardi ricordo innanzitutto i grandi spazi aperti della campagna, le lunghe pedalate in bicicletta e i pomeriggi a giocare a pallone con gli amici, ma anche il dispiacere per la lontananza dalla famiglia – soprattutto i cugini – che avevo lasciato a Bergamo È un po’ la realtà che stanno vivendo i miei 3 figli, con la differenza che invece di trasferirsi di 100 km loro cambiano continente ogni 4 anni. 

Ha frequentato la scuola media San Luca per passare al Manin, poi Trieste. Com'è nata poi la passione per una professione così impegnativa e di grande responsabilità?

La scuola dai barnabiti è stata una scelta obbligata visto che entrambi i miei genitori lavoravano ed era una delle poche scuole medie che offriva il tempo pieno. Al termine del liceo classico, quando si è trattato di scegliere l’università, mi sono imbattuto in questa facoltà relativamente nuova che preparava agli studi internazionali. In realtà, una volta laureatomi, a 22 anni non me la sono sentita di studiare un altro anno per preparare il concorso diplomatico, e ho iniziato a fare esperienze in vari ambiti, spinto dalla curiosità: 3 mesi con l’OSCE in Bosnia, 6 mesi in Nepal dove ho vissuto in una capanna presso una famiglia Newari, due anni in Serbia – dove ho svolto anche un tirocinio presso la nostra Ambasciata a Belgrado – e poi 5 anni in due importanti aziende italiane. Il desiderio di intraprendere questa carriera, lasciando un comodo impiego a tempo indeterminato, è il risultato di alcune riflessioni maturate negli anni sul valore di servire il mio Paese. 

Arriviamo all'oggi. Da sei mesi è Console Generale a Osaka. Da subito una grande responsabilità con il via ad Expo 2025 che si concluderà il 13 ottobre 2025, 159 Paesi e 7 Organizzazioni Internazionali, tema centrale "Progettare la società del futuro per le nostre vite”.

L’arrivo a Osaka è coinciso con la visita ufficiale del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la prima in Giappone dopo 16 anni dall’ultima visita presidenziale. Dopo il suo incontro a Tokyo con l’Imperatore, è stato un grande onore accogliere, insieme a mia moglie Kim, il Presidente e la Signora Laura Mattarella nelle città di Kyoto e Hiroshima, che ricadono nella circoscrizione del Consolato. L’inizio di Expo, il mese successivo, ci ha catapultato in una nuova dimensione: Osaka è diventato un palcoscenico globale, che il Governo italiano e le Istituzioni locali, le regioni in primis, hanno saputo sfruttare per promuovere l’Italia e i nostri territori nell’area dell’Asia-Pacifico. È stata una grandissima occasione per far conoscere agli oltre 20 milioni di visitatori di Expo il nostro patrimonio culturale e per sostenere l’internazionalizzazione delle filiere produttive, attrarre investimenti, valorizzare le nostre tecnologie e il saper fare, nonché per promuovere il turismo. 

La partecipazione italiana ruota attorno al concetto "L'arte rigenera la vita", boom di visitatori per padiglione Italia che incoronano lo stivale altamente attrattivo ed il Made in Italy si dimostra fortemente competitivo. Vogliamo spiegare meglio.

Il padiglione italiano ha riscosso un successo straordinario, grazie al pieno sostegno del Governo, alla regia del Commissariato Generale per l’Italia a Expo Osaka 2025 e all’impegno del Sistema Italia in Giappone, diventando rapidamente il più desiderato e il più ammirato. Ogni giorno migliaia di giapponesi attendono disciplinatamente in coda fino a 7 ore per visitarlo! È la prova che quando si lavora di squadra e con impegno, gli italiani non sono secondi a nessuno. Non ci sono scorciatoie, solo visione e tanto lavoro da parte di tutti coloro che hanno realizzato questa impresa, ciascuno nel proprio ruolo. 

Parlando di casa nostra. A settembre ho visto una sua foto con l’imprenditore cremasco Umberto Cabini, Presidente della Fondazione ADI Collezione Compasso d’oro, alla cerimonia dell'importante riconoscimento "Compasso d'oro 2025" poi ha incontrato Stefano Berni, Direttore Consorzio del Grana Padano, cremonese. Mi concedo una libertà. Le è tornata un po' di nostalgia della piccola campagna cremonese?

Quando sono in Italia cerco di passare ogni volta da Torre, ci torno sempre volentieri per salutare mio zio Bruno e gli amici, e per far conoscere alla mia famiglia i luoghi della mia infanzia e adolescenza.

Ha avuto e ha una vita sicuramente intensa ed interessante che le ha permesso di osservare il mondo attraverso quelle verità che solo chi le vive in prima persona può comprendere. Quale messaggio si sente di consegnare alla nostra intervista?

Questo lavoro è molto interessante e mi riempie di orgoglio la possibilità di promuovere ogni giorno gli interessi dell’Italia all’estero, ma ci sono anche momenti di scoramento e difficoltà, come in tutte le professioni. Il lavoro del diplomatico sta evolvendo rapidamente per stare al passo coi tempi. Su impulso del Ministro Tajani, la Farnesina sta attraversando una fase di rinnovamento per supportare con ancora maggiore determinazione l’internazionalizzazione delle imprese italiane, dal cui successo sui mercati internazionali dipende anche la nostra crescita. Spero che questa mia intervista abbia suscitato la curiosità di qualche altro cremonese verso questa professione. E poi, proprio questa settimana avrò la possibilità di sentire suonare a Osaka un violino Stradivari: come vede, anche abitando dall’altra parte del pianeta, si riescono a mantenere e coltivare i legami con la propria terra.

Beatrice Ponzoni


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