Cresce il movimento di chi vuol separare l'Ats di Cremona e Mantova, 24 comuni cremaschi hanno votato la mozione, ora tocca a Soncino
Novità nella politica sanitaria locale. Il comune di Soncino porterà in consiglio una mozione per chiedere la ridefinizione dei confini dell’attuale Ats Valpadana.
In sostanza con il documento si sollecita la Regione «che nel già avviato della legge 23/2015 sia istituita una sede Ats a Cremona».
La decisione di Soncino è significativa perché indirettamente determina una presa di posizione precisa di Forza Italia-
Il sindaco di Soncino è infatti Gabriele Gallina, coordinatore provinciale degli azzurri, il quale non solo ha sostenuto la mozione, ma ha invitato anche i sindaci del centrodestra dell’intera Provincia a presentarla e ad approvarla nei rispettivi comuni.
L’iniziativa era partita alcuni mesi fa dal comune di Casale Cremasco Vidolasco e poi seguita da altri 24 sindaci cremaschi, tra questi quelli di Bagnolo, Palazzo Pignano, Salvirola, Romanengo. Soprattutto spicca il comune di Dovera che vede sindaco Mirko Signoroni, presidente anche della Provincia, quindi con una valenza che supera i confini comunali.
Una mozione analoga era stata presentata anche Crema dai Cinque stelle, ma non approvata in quanto soppiantata da una più generica che però non escludeva la possibilità di suddivisone dell’Ats Valpadana.
Nel frattempo è nato un comitato per ottenere dalla Regione una Ats mantovana ed una cremonese. Un comitato trasversale nel quale compaiono esponenti dei sinistra (Beppe Bettenzoli, segretario di Rifondazione), della Lega (Paolo Aiolfi, sindaco di Bagnolo), di Fratelli d’Italia (Cornetti Lara, consigliere comunale Dovera), Cinque stelle (Marco Degli Angeli, consigliere regionale).
E’ indubbio che la presa di posizione assunta da Gallina e dal comune di Soncino determina una nuovo scenario nella discussione in corso sul futuro della medicina nel territorio.
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