2 maggio 2021

Dall'8xmille tre milioni alla diocesi di Cremona, destinati alle parrocchie, alla Caritas e alle famiglie in difficoltà

Grazie alle firme dell’8xmille alla Chiesa Cattolica nel 2020 alla Diocesi di Cremona sono giunti di 3 milioni di euro, di cui circa la metà come contributo ordinario e l’altra parte come aiuto straordinario a causa dell’emergenza CoVid, oltre ai contributi per la manutenzione delle nostre chiese e strutture. Il punto della situazione arriva direttamente dal vescovo Antonio Napolioni che, in occasione della Giornata nazionale dell’8xmille alla Chiesa Cattolica che ricorre oggi, domenica 2 maggio, ha inviato un breve messaggio alle comunità parrocchiali.

Ringraziando «coloro che anche quest’anno faranno il “miracolo”, magari coinvolgendo qualcuno in più», la riconoscenza per ciò che il semplice gesto di una firma ha reso possibile: «La nostra Diocesi – precisa infatti monsignor Napolioni – ha destinato tutto in aiuto a parrocchie e a realtà ecclesiali in difficoltà e soprattutto in sostegno a famiglie, alla Caritas – in particolare con la “Borsa di S. Omobono” che tutti possono incrementare – ai Consultori e a tante associazioni di volontariato che danno risposte concrete alle povertà del nostro territorio».

Una risorsa diventata ancor più preziosa in questo lungo periodo segnato da forti tribolazioni, dove la pandemia ha scavato in modo indelebile la vita di tutti. Nell’anno 2020, infatti, un conferimento straordinario di oltre 226 milioni di euro è stato messo a disposizione del Paese nella lotta al Covid-19; altri 9 milioni sono andati a sostegno delle fragili strutture sanitarie dei Paesi più poveri, individuate con progetti mirati. Questa iniziativa caritativa di una portata senza precedenti ha consentito alle Caritas diocesane di tutta Italia di aiutare migliaia di famiglie pressate per la prima volta dall’indigenza, prive di una qualsiasi fonte di reddito a causa della pandemia. Gli stanziamenti hanno permesso di provvedere a generi alimentari, farmaci, prodotti per l’igiene; di pagare bollette, affitti, rate di mutui; di sostenere imprese famigliari e liberi professionisti piegati dalla crisi; di impedire che i debiti li spingessero nelle mani degli usurai e della malavita.

Un apporto rilevante è stato fornito nell’educazione e l’accompagnamento dei giovani più soli ed emarginati, grazie a Pc e Tablet, connessione alla rete, sostegno allo studio e lotta alla dispersione scolastica: nella congiuntura, parrocchie e oratori si sono rivelati spesso l’unico punto di riferimento.

Sono state supportate le strutture sanitarie cattoliche, molte delle quali hanno interamente dedicato risorse umane, posti letto e attrezzature per far fronte all’emergenza pandemica. Con il sostentamento ai sacerdoti, ci si è poi affiancati alle centinaia di preti nella loro missione in corsia negli ospedali civili di tutto il Paese, specialmente nei reparti Covid. Molti di loro hanno pagato con la propria vita l’impegno nell’assistenza spirituale dei malati e degli operatori sanitari.


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