Dermatite Bovina, le reazioni: Coldiretti/Filiera Italia, massima attenzione su evolversi della situazione, intanto bene sblocco UK su formaggi italiani
Coldiretti e Filiera Italia stanno monitorando con la massima attenzione l’evolversi della situazione epidemiologica legata ai recenti casi di dermatite nodulare bovina riscontrati in Sardegna e nella provincia di Mantova attraverso il confronto costante con le istituzioni italiane. Una malattia che colpisce esclusivamente i ruminanti, senza alcun rischio per la salute umana, ma che ha innescato reazioni sproporzionate su alcuni mercati internazionali come quello inglese.
Intanto, dopo la sollecitazione al Governo italiano, con una lettera a firma Coldiretti e Filiera Italia indirizzata ai ministri degli Esteri e Vice Presidente del Consiglio Antonio Tajani, della Salute Orazio Schillaci e dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, per chiedere un’azione immediata contro un provvedimento ritenuto pretestuoso e infondato, il governo UK, come si apprende dal sito ufficiale del governo del Regno Unito, ha ripristinato la possibilità di esportare formaggi italiani a lunga stagionatura ottenuti da latte non pastorizzato come Parmigiano Reggiano, Grana Padano. Il blocco iniziale aveva infatti colpito anche produzioni realizzate ben prima dell’emergere della criticità sanitaria.
“Grazie all’intervento dei ministri Tajani, Lollobrigida e Schillaci e al lavoro tecnico portato avanti dal DG Filippini– dichiarano Coldiretti e Filiera Italia – è stato possibile superare un blocco che rischiava di compromettere un comparto strategico del Made in Italy, con il Regno Unito che rappresenta un mercato di sbocco fondamentale, per un valore che lo scorso anno ha raggiunto i 363 milioni di euro. Il chiarimento ottenuto riconosce la piena sicurezza dei nostri formaggi stagionati, prodotti ben prima della comparsa dei casi clinici e sottoposti a un lungo processo di maturazione che garantisce l’assoluta salubrità del prodotto finito, in linea con i più alti standard internazionali”.
Secondo quanto precisato in una nota ufficiale del governo britannico, l’esportazione dei formaggi italiani a lunga stagionatura è ora consentita, purché siano rispettati i requisiti sanitari previsti e correttamente compilato il certificato GBHC416. Il Regno Unito rappresenta oggi il quinto mercato di destinazione per formaggi e latticini italiani, con esportazioni quasi raddoppiate nell’ultimo decennio. Parmigiano Reggiano e Grana Padano coprono da soli quasi un terzo del valore complessivo, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat.
Coldiretti e Filiera Italia confermano il presidio attivo su tutti i mercati esteri, ribadendo che “La guardia rimane alta. È essenziale affermare a livello internazionale che la sicurezza dei prodotti italiani non è in discussione e che ogni eventuale restrizione commerciale deve basarsi su evidenze scientifiche e su criteri proporzionati, nel pieno rispetto delle regole del commercio internazionale e non essere invece usata strumentalmente per penalizzare i nostri prodotti".
PILONI (PD): "REGIONE PROCEDA MOLTO RAPIDAMENTE"
"L'Ats si è mossa correttamente, prevedendo subito le misure di restrizione, però adesso bisogna evitare che la Regione Lombardia e il Ministero affrontino la questione come è stata affrontata la Bluetongue, cioè per niente bene. Ora, quindi, oltre alle zone di restrizione, se si pensa che debbano essere fatte delle vaccinazioni, bisogna procedere molto rapidamente, senza perdere tempo, per evitare l'insorgere di altri problemi", lo dice Matteo Piloni, consigliere regionale del Pd e segretario dell'VIII Commissione Agricoltura, a seguito della conferma di un caso di dermatite nodulare contagiosa in un allevamento bovino nel comune di Porto Mantovano.
DERMATITE BOVINA. ASSESSORE BEDUSCHI: ATTIVATE MISURE URGENTI, TUTELIAMO STALLE SENZA FERMARE FILIERA DI LATTE E FORMAGGI
A seguito della conferma di un caso di dermatite nodulare contagiosa (LSD) in un allevamento bovino nel comune di Porto Mantovano (Mantova), Regione Lombardia ha attivato tutte le misure previste dalle normative europee e nazionali, in accordo con il Ministero della Salute.
Oltre al sequestro dell'allevamento interessato e all'istituzione delle zone di protezione (20 km) e sorveglianza (50 km), sono scattate le principali disposizioni di contenimento. In entrambe le zone è vietata la movimentazione di bovini per fiere, mostre e mercati. È inoltre interdetto lo spostamento di letame e liquami da allevamenti siti all'interno della zona di restrizione. Sui reflui sono però in fase di preparazione appositi protocolli che consentiranno anche questa movimentazione con norme sanitarie a garanzia.
Tuttavia, per garantire la continuità produttiva e salvaguardare il comparto agroalimentare, sono previste importanti deroghe, concordate con il Ministero della Salute. In particolare, è consentito il trasferimento di animali vivi provenienti da zone libere verso impianti di macellazione situati all'interno delle zone di restrizione. La movimentazione di animali da vita (verso altri allevamenti) è al momento consentita nelle zone di restrizione solo per motivi di benessere, fino a quando il quadro epidemiologico non risulterà chiaro. La movimentazione di animali verso macellazione è garantita previa visita cliniche effettuate dai veterinari delle ATS.
Particolarmente rilevante è la deroga per il latte crudo, che, pur non potendo essere destinato direttamente al consumo umano se proveniente da allevamenti in zona di restrizione, potrà comunque essere trasportato verso stabilimenti di trasformazione autorizzati, dove verrà sottoposto a pastorizzazione o a processi idonei alla sicurezza alimentare.
"Abbiamo agito con tempestività e rigore – dichiara l'assessore regionale all'Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi – applicando tutte le misure sanitarie previste per contenere la diffusione della malattia, che ricordiamo non si trasmette all'uomo né tramite carne né tramite latte. Al tempo stesso, abbiamo ottenuto dal Ministero le deroghe necessarie per non bloccare la filiera, in particolare quella lattiero-casearia. Il trasporto del latte crudo verso i caseifici del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano è consentito: una scelta fondamentale per evitare danni economici ingenti e garantire continuità a una delle produzioni d'eccellenza del nostro territorio".
L'attività di indagine clinica e diagnostica è tuttora in corso su tutti gli animali oggetto di movimentazioni recenti, soprattutto provenienti dalla Sardegna, da dove si era originato il primo focolaio. Regione Lombardia continuerà a monitorare con la massima attenzione l'evolversi della situazione, in costante coordinamento con le autorità sanitarie locali e nazionali.
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