Dopo vent'anni l'autostrada Cremona-Mantova è sempre più lontana. Successo della protesta in bici dei comitati. Anche Torchio lancia un comitato di sindaci
Vent'anni dopo, l'autostrada Cremona-Mantova sembra sempre più una storia da dimenticare. E coloro che si schierano contro quest'opera crescono di numero. A dimostrarlo è stata la biciclettata di ieri che, partendo da Mantova e da Cremona e raccogliendo via via altri aderenti nei vari paesi, ha portato a Piadena alcune centinaia di ciclisti con lo slogan: "No alle autostrade Cremona-Mantova e Tibre, sì alla riqualificazione della strada statale. Il ritrovo di Cremona era in piazza Stradivari per i cremonesi. Una settantina di presenti rappresentanti di associazioni varie (Coordinamento dei Comitati Ambientalisti, il Comitato No autostrade gli Stati Generali Salute Ambiente, il WWF, Legambiente, Fiab, Libera contro le Mafie, Filiera Corta Solidale, Cremona Cambia Musica e poi articolo 1 e Rifondazione comunista), scortati dai vigili urbani fino in via Postumia.
In tanti si sono uniti lungo il tragito e un gruppo numeroso è arrivato da Casalmaggiore oltre che dal mantovano Intanto anche il sindaco di Bozzolo, Giuseppe Torchio, dopo vent'anni di attesa, ha scelto di dare vita, con i sindaci della zona a un comitato per il potenziamento della Statale n.10 Padana Inferiore. La decisione di Torchio nasce anche alla luce delle richieste del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici in vista dell’imminente partenza dei lavori per il raddoppio ferroviario Mantova-Piadena, della chiusura della linea Mantova-Bozzolo per tre anni e del conseguente spostamento del traffico merci a livello stradale e del mancato sviluppo delle prospettive autostradali.
“Constatato che alle ipotesi legate allo sviluppo del corridoio plurimodale Tibre, ed a quelle complementari legate all’autostrada regionale Cremona-Mantova, dopo un ventennio, non emerge nulla di concreto – spiega il sindaco di Bozzolo Giuseppe Torchio – in aggiunta ai perduranti vincoli urbanistici imposti ai piani di governo del territorio, mentre il livello della manutenzione della Statale 10, al netto di qualche ridotto tratto, in occasione del passaggio del Giro d’Italia, è andato costantemente peggiorando, si lancia la proposta di costituire un comitato che possa seguire le forti necessità di sviluppo dell’importante arteria stradale. Quali che siano gli sviluppi futuri dei corridoi plurimodali e delle altre proposte, è comunque necessario investire per almeno qualche decennio sulla Padana Inferiore per eliminare le strozzature e per recuperare le promesse espresse in tal senso anche da rappresentanti del governo, ma mai mantenute".
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commenti
Pietro Ferrari
24 maggio 2021 10:26
L' inventarsi la realizzazione di grandi opere serve per investire fondi da incassare nella programmazione che col tempo si renderà redditizia solo sulla carta, ma questo è quel che mirano gli addetti competenti.
Far felice il Popolino , soddisfatto di non sapere, convinto di aver vinto la sua battaglia ecologica