16 aprile 2021

Effetto Draghi? Presto per dirlo, ma Fratelli d’Italia cresce ancora: nuovi circoli in provincia, file ingrossate intercettando leghisti

Un partito profondamente rinnovato sul piano strutturale e con radici sempre più capillari sul territorio. Soprattutto, in grado di raccogliere tutto ciò che “sta a destra”, coagulare il malcontento che da tempo attraversa la Lega e drenare voti al bacino salviniano. Nato formalmente nel 2012, Fratelli d’Italia ha registrato negli ultimi anni un crescendo continuo, che Giorgia Meloni ha saputo capitalizzare in chiave elettorale. 

Cremona, a quanto pare, non fa eccezione e la presenza sempre più diffusa di esponenti di Fdi nelle istituzioni, così come nelle amministrazioni locali e nei centri di governo di enti e società partecipate ne è la conferma. “Il nostro – commenta il coordinatore cittadino Luca Grignaniè un partito completamente ristrutturato, dotato di un coordinamento cittadino di undici persone, con un responsabile amministrativo e un consigliere comunale. Senza dimenticare la sezione giovani, Gioventù Nazionale, che ho fortemente voluto e il cui portavoce cittadino è Matteo Carotti”.

E se già l’anno scorso Fdi a Cremona ha visto un incremento di tesserati notevole, quest’anno il trend sembra in via di conferma, con adesioni da tutta la galassia di destra fino a diversi esponenti della Lega anche della prima ora, evidentemente scontenti della linea (spesso e volentieri zigzagante) tracciata da Salvini. Si guarda bene dal confermarlo apertamente Grignani, che tuttavia confida: “Abbiamo riaperto il tesseramento circa tre settimane fa e sta andando molto bene. Si avvicinano a noi persone delle più disparate provenienze politiche”.

Tra questi, come detto, risultano diversi leghisti, ma anche qualche esponente di CasaPound. Uno su tutti, Diego Ratti, volto noto della destra locale. Settantaquattro anni, già candidato sindaco per CasaPound alle amministrative del 2019, Ratti ha una lunga militanza alle spalle: segretario provinciale del MSI dall’84 al ’90, è stato consigliere provinciale fino al ’94 con Alleanza Nazionale, partito dal quale se n’è andato in polemica con Fini. Dopo una militanza con la destra di Storace, ha trovato la sua dimensione in CasaPound. “Adesso – conferma Ratti – CasaPound rimane attiva non più come partito politico, ma come associazione di promozione sociale. Insomma, non si presenterà più alle elezioni, salvo qualche eventuale tornata amministrativa. Mi è sembrato naturale, a quel punto, avvicinarmi a Fratelli d’Italia, così l’anno scorso mi sono iscritto”.

Ma dell’appeal che il partito di Meloni-Crosetto esercita sulla destra radicale e sulle frange scontente della Lega, gli esponenti locali di Fdi non parlano volentieri, preferendo portare il discorso sui temi dell’agenda locale. “Abbiamo a cuore tutti i temi del nostro territorio, ma se devo elencare alcune priorità – osserva Grignani – direi la partita relativa a Cremona Solidale e senz’altro la Fiera di Cremona. Auspichiamo che si possa trovare una quadra tra tutte le categorie per far tornare la Fiera attiva e tenere qui la mostra, nell’interesse di tutta la città”. Altri temi importanti, conclude il coordinatore cittadino, sono “la fusione tra Lgh e A2A, che temiamo moltissimo perché potrebbe segnare il declino della città, e le problematiche connesse alla famiglia e alla denatalità, dove è necessario intervenire anche con sostegni economici per tornare ai livelli europei”.

Sui temi strettamente locali non si fa pregare il consigliere comunale Marcello Ventura, che prende l’abbrivio dall’analisi sul Pd recentemente pubblicata da Cremona Sera: “Analisi calzante – osserva –, c’è una spaccatura netta tra la città e l’amministrazione e tra l’amministrazione e il sindaco. Galimberti è distaccato, tira dritto per la sua strada ma sta facendo morire il territorio. Pensiamo alla svendita di Lgh, o alla cessione dell’illuminazione a Citelum. Non ha venduto il Torrazzo solo perché è della Curia”. Duro, il commento di Ventura, anche sulla Fiera: “Si sapeva da tempo dei problemi delle varie associazioni (Coldiretti, Libera, ecc.), ma il sindaco è pur sempre l’azionista di riferimento dell’ente Fiera. Eppure non è mai intervenuto. Il piano di rilancio andava fatto prima, non ora che è scoppiato il bubbone. Tra due anni questa Fiera non ci sarà più, se questo è l’andazzo. Adesso occorre mettere da parte i personalismi e trovare un accordo tra le associazioni degli agricoltori. E in questo il sindaco può e deve mediare”. Senza contare, conclude il consigliere, “altri fronti importanti, come Cremona Solidale. Siamo gli unici ad avere ancora un’azienda speciale: ma il welfare è cambiato, serve una fondazione. Eppure qui è tutto fermo e lo scollamento tra la città e l’amministrazione è sempre più evidente: basti pensare al fatto che non è stato stanziato un euro alle categorie in difficoltà a causa del Covid”.

IL VERSANTE PROVINCIALE – In crescita, Fdi, anche sul fronte provinciale, stando a quanto riporta il coordinatore Stefano Foggetti: “Credo sia presto per parlare di ‘effetto Draghi’, ossia di ulteriore incremento dopo la decisione di Giorgia Meloni di restare, unico partito, all’opposizione. E’ presto perché la nostra crescita è in atto già da un anno e mezzo, anche se le avvisaglie di un ulteriore incremento ci sono, in effetti”. Lo scorso anno, ricorda Foggetti, “abbiamo registrato un vero boom di iscritti e un conseguente aumento di nostri amministratori sul territorio. Il trend prosegue e ci sono concrete prospettive di ulteriore crescita. Non a caso, stiamo aumentando i circoli sul territorio: un paio sono in fase di costituzione sul Cremasco, altri sul Cremonese (nei prossimi due mesi) e più avanti contiamo di rafforzarci con altri due circoli sul Casalasco”.

CREMA 2022 – Chiusura con un occhio a Crema, in attesa delle amministrative del 2022. A parlare è il coordinatore Giovanni De Grazia: “Sono molto soddisfatto, attorno al partito c’è grande interesse e in molti si stanno iscrivendo tramite il tesseramento online, in particolare giovani e donne. Le amministrative a Crema? Le condizioni per operare bene e offrire una solida proposta ai cittadini ci sono tutte. Siamo attivi da tempo nel confronto con gli altri partiti del centrodestra e le alleanze per le scadenze elettorali, non solo su Crema ma anche sugli altri comuni che andranno al voto prossimamente, sono a buon punto”.

Federico Centenari


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