9 gennaio 2022

Fascino del tridente: via 20 settembre, via Bonomelli, via 11 febbraio. Chiese scomparse, raccordi mai realizzati e 10 metri di dislivello

Una delle zone più affascinanti di Cremona è quella che io amo definire il “Tridente”. Si tratta delle tre vie parallele ed in discesa che, nascendo dalla antica Contrada Natali (Via Platina), si portano verso Porta Romana e Mosa, a sud-est della città. Le tre vie sono: Via XX Settembre (Contrada S.Gallo), Via Bonomelli (Contrada Prato ) e Via XI Febbraio (Contrada Gonzaga ).

Contrade nate dopo il 1000 DC per naturale ritiro del Paleo Alveo del Padus, passato dalla quota di Largo Boccaccino alla quota di Porta Mosa e Via Pedone. Una differenza di circa 10 metri in altezza ( una palazzina di 3 piani ).

L' alveo, nel suo lieve ma inesorabile ritiro verso sud, scopre le zone che i Romani avevano trovato sporgenti dalle acque minacciose 1200 anni prima e , spostandosi a quote inferiori trasporta sedimenti lasciando terre emerse su di un piano inclinato.

Poichè dopo l’anno 1000 la Chiesa è già ben strutturata e potente, è lei ad occupare queste terre. Nasceranno così la sede Episcopale, la Cattedrale, la zona Prati del Vescovo ( Pratus Episcopi in documenti del 1108 ). Terre del Vescovo a km zero.

Una zona in discesa verso il fiume, composta da orti, ortaglie, forse qualche vite e alberi da frutto.

Diviene poco alla volta terreno adibito ad orti, lottizzato, venduto dalla Chiesa a facoltosi commercianti e nobili interessati alla città e alle sue quote più basse e sempre meno interessati alle piene del Padus che slitta verso Via Giordano.

I bei giardini tra le tre attuali vie e dentro i cortili, non sono altro che la rimanenza di un sistema antico di orti e di colatori fra cui la Fossa dei Preti o la Fossa Gonzaga (Dugallo Gonzaga) ora sparite o tombinate. Tali Fosse sfociavano nel fossato che dal 1300 circondava le mura fino alla “Pulesella”, (la Porta di S.Maria in Betlem) poi murata e divenuta cimitero ebraico.

La via centrale del “tridente” è l’attuale Via Bonomelli, nel suo toponimo moderno assegnato negli anni 30.

La via è da secoli contraddistinta per il suo inizio stretto da Via Platina e il suo allargarsi mentre scende verso Via Pedone, con uno slargo ad angolo nei suoi 2/3 della via tra i civici 28 e 32.

La strada era nella Vicinia che nel 1300 era detta Borgo S.Raffaele (Burgo S. Raphaelis ) contraddistinto da una omonima chiesa della quale non vi è traccia, forse già inesistente dal 1500.

E' probabile che la strada confluisse nella zona difficilmente individuabile denominata S.Creato e S. Quiriaco dove nel 1200 venne costruito un proto ospedale, chiamato Cicogna.

Si evince da un atto notarile del 13 aprile 1231 che dichiara come “in questa parte, tra la Porta Mosa e la Porta del Vescovo ( atavico nome di Porta S.Michele ) esisteva un Ospitalis detto Cicogna, voluto dalla omonima famiglia , costruito tra le due chiese S.Quiriaco e S.Creato ( sicuramente due piccole chiesuole ).

La zona, non era ancora totalmente murata ed apparteneva sicuramente alla Porta Natali ( una delle 4 porte dell'anno 1000 ). La Porta Natali aveva le vicinie citate da Merula nel “Sanctuario” del 1627 dove si legge: “Vicinia S.Creati – questa chiesa fu destructa dalle guerre col suo Hospitale sotto titolo di decto santo e della cura delle anime ne fu investita la Parochia di Betelemme e si crede sii quella che tiene il suo nome il Borgo di S.Creato “.

Dell' ospedale Cicogna si perde molto presto traccia poiché già nel 1288 viene citato come Ospitalis S. Creati nel testamento di quel Buoso da Dovara a sua volta citato anche da Dante nella Divina Commedia.

La trasformazione del toponimo dell'Ospedale da “Cicogna” a “S.Creato” in soli 50 anni ( 1231-1288 ) avvalora la tesi di Merula che ne scrive dopo 200 anni.

Al contempo spiega come la zona sia totalmente in evoluzione urbanistica tale da cambiare toponomastica in continuazione tra il 1100 e il 1500 rendendo spesso difficile una ricerca documentale. La Contrada Prato del Vescovo aveva quindi una ricca storia di chiese, quasi tutte poi sparite.

S.Raffaele, S. Creato e Quiriaco nella sua parte bassa verso la Mosa, (come già detto ).

Vi era poi una chiesa detta S.Maria degli Angioli costruita nel 1000 e facente parte delle sette chiese dei coniugi Ardingo ed Edina.

Questo chiesuolo era molto venerato dagli abitanti del Borgo S.Raffaele ed era detto “Crocefisso”, sorgeva verso le mura e fu distrutto dai Francesi nel 1705 a seguito della “Sorpresa di Cremona” del 1702 e della conseguente distruzione di S.Maria Nuova (Chiesa addossata alle mura, ora Viale Trento Trieste, ove soldati Alemanni entrarono in città assediandola ).

Esiste un’altra chiesa in Via Bonomelli ed è l’unica che resta esternamente visibile, confinante con Casa Salomoni del civico 24.

Trattasi della chiesa voluta dall’Università degli Orefici di Cremona , costruita nel 1620 a nome di S.Eligio ( protettore degli orafi ).

In tale Chiesa operavano anche gli adepti della Confraternita della Morte che fu sciolta dopo il 1770.

Curioso come le tre strade del tridente non siano mai state collegate tra di loro ( se non per una via pedonale chiamata Angelo Monti ).

Il problema è attuale ma se ne parlava già nel 1859 in uno scritto di Angelo Grandi, sacerdote di Cremona: “quasi rimpetto la demolita chiesa al civico 2174 ( s.Maria in Betlem ) vedesi il quartier Novo per La Cavalleria ( ex caserma del Diavolo ). Retrocedendo alquanto eccoci la spaziosa e lunga Contrada Gonzaga ( Via XI febbraio ). Trovavasi cionullamente in una parte della città non troppo salubre per il suo piano assai depresso, in modo che nelle massime alluvioni del Po , le acque coprono la via per un buon terzo . Si può per altro asserire che di presente, meno ancor per lo avvenire, non sarà più soggetta a siffatto sconcio, verificatosi essendo che il fiume va ognora più scostandosi dalla città , e così pure le acque pluviali e correnti che per entro i canali coperti della parte superiore di essa città hanno uno sfogo più pronto per defluire fuori delle mura.

Quanto assai più bella apparirà questa contrada allorchè si sarà effettuato il bellissimo progetto già stabilito di lastricare ne suoi marciapiedi e nel pian rotatojo. Se si avesse anche a ridurre a tutto rettifilo sino alla porta Mosa, che magnifica vista a vederla allora dall'una o dall'altra delle sue estremità ! Sarebbe parimenti di molto vantaggio se alla sua metà circa si avesse ad aprire a destra ed a manca una contrada, che dalla una parte mettesse alla Contrada del Mercato delle Bestie ( Via Manini ) e dalla altra comunicasse colle Contrade del Prato ( Via Bonomelli ) e di San Gallo ( Via XX Settembre).

Che comodo presterebbe a questa parte di cittadini che necessitandoli trasferirsi all'una o altre porte Po, Margherita ( porta Romana ) o di Ognissanti ( porta Venezia ) convien che ora soffrano il disagio per ben un terzo e più di cammino”.

Il fascino del tridente e la sua ricca storia sembra poco valorizzata, in quanto il passaggio da una via all’altra è poco agile. Si sognano passaggi da giardini, segreti e meno segreti, per poter ammirare e onorare più facilmente la storia sempre ricca di dettagli.

 

Maurizio Mollica


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commenti


Gianluigi Stagnati

10 gennaio 2022 11:37

Interessante raccolta di informazioni!
Tempo fa trovai sul sito RAPU un progetto di una via che collegava via Prato con il corso Porta Romana con la realizzazione di giardino pubblico e l'edificazione di case: "Progetto di piano regolatore di un nuovo quartiere tra il corso di Porta Romana e via Prato di Cremona - ing. capo Pietro Ghisotti. - 1906"
Questo il link:
https://www.rapu.it/ricerca/scheda_piano.php?id_piano=272