Fondazione Città di Cremona, bilancio in utile. Povertà digitale, un bando per superarla
Si chiude con un utile positivo il bilancio 2020 di Fondazione Città di Cremona, un anno difficile per tutti, che ha visto l'ente erede delle Ipab cremonesi centrare gli obiettivi prefissati. A metà 2021, quando gli effetti della pandemia non sono ancora passati sul versante economico, la presidente Uliana Garoli traccia un bilancio di quanto realizzato lo scorso anno.
“Abbiamo cercato - afferma Garoli - di limitare le negatività o quanto meno scongiurarne gli effetti più significativi, ponendo, in particolare, grande attenzione al sostegno dei soggetti maggiormente colpiti dalle misure adottate per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Qualche esempio: abbiamo riconosciuto attraverso il premio Barbieri l'impegno dei giovani che hanno prestato servizio nella rete CremonaAiuta; si è cercato di venire incontro, attraverso una rimodulazione degli affitti, alle attività che hanno subito il lockdown; abbiamo ulteriormente sostenuto i costi di Cremona Solidale attraverso un consistente contributo.
L'ultimo Cda ha inoltre approvato un bando per finanziare progetti sociali finalizzati a superare la povertà digitale che colpisce in particolare anziani e persone fragili e vulnerabili, la pandemia infatti ha messo in evidenza quanto sia importante sapere utilizzare gli strumenti informatici. Al bando possono accedere diversi soggetti che mettano in campo progetti di alfabetizzazione digitale e copre il 70% del costo preventivato, fino a un massimo di 30mila euro. Le domande devono essere presentate entro il 2 novembre prossimo”.
Come è stato il 2020 dal punto di vista della valorizzazione del patrimonio immobiliare?
Palazzo Fodri è completamente affittato: anche la riduzione di spazi richiesta da Cr.Forma è stata compensata dall'arrivo di un nuovo inquilino, una galleria d'arte. Di conseguenza, rispetto all'anno prima, gli introiti da affitti sono aumentati, pur avendo abbattuto alcuni canoni.
E poi si è completato via XI febbraio, con la messa a disposizione dei 10 appartamenti a canone moderato in casa Barbieri Raspagliesi e il trasferimento della Comunità disabili all'ultimo piano.
Ultimamente la Fondazione ha aperto sempre di più i suoi spazi alla città.
La nostra istituzione è di per sé il frutto della generosità cremonese che si è espressa nel corso dei secoli, quindi fa parte della nostra missione aprirci alla città. Nascono da questo spirito le collaborazioni con diversi soggetti culturali e di impegno sociale: con il Fai abbiamo aperto le porte di palazzo Fodri per le giornate di primavera e il Palazzo della Carità; lo stesso è avvenuto con Porte Aperte Festival, ospitando gli incontri letterari nello splendido cortile sempre di palazzo Fodri. Grazie al Soroptimist è stato aperto un Baby Pit stop per le mamme nella nostra sede. E altre interessanti partnership sono in vista.
Quali interventi sono previsti nell'ultimo accordo di collaborazione siglato tra Fondazione, Comune e Cremona Solidale?
Gli aspetti di novità rispetto a quanto già concordato sono, da parte nostra, la valutazione di un progetto per rendere fruibile il Parco Mainardi per gli ospiti di Cremona Solidale. Siamo inoltre impegnati con il cantiere per il recupero della palazzina storica di via Brescia.
Cremona Solidale potrà valutare la copertura con pannelli solari del parcheggio di via Zocco, nel caso l’investimento fosse sostenibile e producesse utilità con l’autoconsumo dell’energia.
In prospettiva il Comune valuterà di realizzare l'illuminazione in via Zocco.
Come vanno le donazioni?
Senza i lasciti avremmo avuto molte difficoltà a ristrutturare via XI febbraio, ad avviare il progetto Oltre il Giardino e cominciare il recupero del Soldi di via Brescia, dove stiamo realizzando nuovo centro diurno integrato e comunità alloggio. Le donazioni, i lasciti sono importantissimi, piccoli o grandi che siano: nel 2020 è stato introitato il legato Azzolini, già in parte utilizzato per adeguare il centro diurno Barbieri di via XI Febbraio e altri interventi sono previsti. E sempre nel 2020 il cittadino Martino Rossi ha donato una somma da destinare agli scopi sociali della Fondazione. L'auspicio è che nel futuro questi gesti trovino sempre maggiore risalto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti