16 maggio 2025

Fondi Tamoil, iniziate le audizioni. Gino Ruggeri: "Siano impiegati in progetti ambiziosi e innovativi in campo ambientale"

Si è riunito ieri l’ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale con funzione di Commissione Consiliare, presieduto da Luciano Pizzetti, per le audizioni di diversi soggetti e ottenere le indicazioni su diversi progetti ambientali da finanziare attraverso i 2,4 milioni di euro incassati dal Comune come risarcimento per i danni ambinetali della Tamoil. I primi tre interpellati sono stati: Arpa Lombardia, Isde Medici per L’ambiente e il cittadino Gino Ruggeri, firmatario della petizione per l’utilizzo dei fondi Tamoil, che in meno di una settimana ha raccolto oltre mille sottoscrizioni.

Gian Paolo Oneda, direttore di Arpa Lombardia a Cremona, ha indicato alcune possibili linee operative: l’inquinamento del suolo e delle acque, oppure l’abbandono dei rifiuti, o ancora sulle emissione atmosferiche, e sulla riduzione delle isole di calore, aumentando i parchi urbani. 

Secondo Gianfranco Lima per l’Isde (Medici per l’ambiente) la scelta deve ricadere su un progetto di riqualificazione ambientale attuabile in poco tempo anche nei dintorni della raffineria e sul verde pubblico.

Ma l'intervento più atteso era senza dubbio quello di Gino Ruggeri, il cittadino che grazie al suo impegno ha ottenuto dal Tribunale e per la città il riconoscimento del danno e l'importante cifra, anche perchè primo firmatario di un appello che in poco più di una settimana ha ottenuto 1020 firme di cittadini. 

Gino Ruggeri ha letto il suo intervento. Eccolo:

"Il 5 marzo 2025, nel corso di una trasmissione televisiva avente per oggetto il tema della sicurezza, il presidente del Consiglio comunale affermava che “gli interventi di decoro urbano, a partire da una maggiore illuminazione, nelle piazze e in particolare Piazza Roma, saranno finanziati attraverso l'utilizzo del risarcimento Tamoil”. Di fatto prefigurava un percorso per l'utilizzo dei 2,4 milioni provenienti dai fondi Tamoil che di fatto cancellava il vincolo di destinazione ambientale e attribuiva all'ufficio di Presidenza un potere anomalo circa l'utilizzo di tali risorse.

Di lì a poco attraverso una mobilitazione spontanea di cittadini è stata depositata una petizione popolare con circa 1000 firme a ridosso della seduta del consiglio del 31 marzo.

La delibera n. 10 approvata con modifiche il 31 marzo 2025 dal Consiglio comunale ha cercato in qualche modo di salvare il salvabile. Un passo avanti, certamente, ma l'impegno di un utilizzo in ambito ambientale appare troppo generico. Le richieste oggetto della Petizione popolare, molto più ampie rispetto a quanto deliberato, non sono state recepite. Le ripetiamo, anche alla luce della missiva P.G. n. 38670/2025 del 5 maggio 2025 che non risulta ne tenga in conto tutte le richieste, concentrandosi esclusivamente sull’azione consiliare, come a scavalcarle frettolosamente:

1- confermare il vincolo di destinazione della somma di 2,4 milioni di euro introitati dal Comune di Cremona tenendo conto dell'alto valore simbolico, civico e politico che il risarcimento Tamoil rappresenta, destinando tali risorse alla realizzazione di progetti ambiziosi ed innovativi in ambito ambientale, capaci di qualificare in modo significativo e permanente la nostra città e le aree interessate da fonti di inquinamento evitando che vengano disperse in interventi di manutenzione e riqualificazione dell’esistente;

2- impegnarsi attivamente affinché non vengano interrotte le attività di monitoraggio su suolo, sottosuolo e acque, al fine di accertare le concentrazioni di idrocarburi e altri inquinanti e il relativo grado di rischio per la salute umana e l’ambiente;

3- condividere nella massima trasparenza con la cittadinanza e con tutti i portatori di interesse ogni successivo passaggio e progetto che comporti l’impiego delle risorse vincolate mediante il ricorso a strumenti partecipativi.

Nel merito, è di tutta evidenza che gli atti assunti dal Consiglio non tengono minimamente in conto quanto richiesto al secondo punto della petizione; aspetto che si profila in tutta la sua fondatezza ed urgenza, anche a seguito della pubblicazione della recente sentenza del T.A.R. Lombardia - Brescia, Sez. I 8 aprile 2025, n. 306 nella quale si legge testualmente che “atteso che l’Amministrazione non ha dato corso ad analisi nel senso propugnato da Bissolati, tra le altre cose in ordine alla qualità del surnatante rinvenuto nelle aree esterne e, comunque, sulla tenuta della barriera idraulica: è vero che la stessa è posta all’interno dell’area Tamoil, ma nondimeno la sua efficacia impatta direttamente sulle aree esterne, come quella della ricorrente, cosicchésarebbe stato doveroso un compiuto approfondimento in merito.”

Si ritiene pertanto fondamentale una oculata destinazione dei fondi in oggetto ad approfondimenti mirati, studi, consulenze e progettazioni che portino ad accertare la situazione attuale all’esterno delle aree private nelle more di eventuali ulteriori risarcimenti che saranno oggetto di altri procedimenti in corso evitando di disperdere frettolosamente in progetti generici un capitale disponibile per la definizione e la realizzazione di progetti più mirati a un contesto presumibilmente molto più ampio che permane di attuale criticità ambientale.

In ogni caso una cosa è certa. Senza la straordinaria mobilitazione dei cittadini attraverso la petizione popolare - 1.020 firme in pochissimi giorni - non si sarebbe ottenuto neanche questo modesto risultato.

Restano vive tutte le nostre critiche rispetto alla procedura adottata sia per quanto riguarda il metodo che il merito. Relativamente al metodo: aver affidato la gestione del risarcimento Tamoil all'ufficio di Presidenza costituisce, a nostro parere, un grave lesione alle prerogative del Consiglio comunale, una vera e propria invasione di campo da parte di un organo di garanzia (art. 11 dello Statuto del Comune di Cremona). Lo ripetiamo, il consiglio comunale è l'organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo (art. 5 dello Statuto) che si avvale di Commissioni permanenti, per settori organici di materie, con funzioni preparatorie e referenti per gli atti di competenza consiliare. In tale ambito dovrebbe essere affidata l'istruttoria dei diversi progetti di utilizzo dei fondi Tamoil.

Relativamente al merito: la procedura adottata ci appare frettolosa e inadeguata se si considera anche il numero dei soggetti invitati e il cronoprogramma così compresso delle audizioni. Le audizioni si ridurranno inevitabilmente ad una passerella di opinioni varie e generiche dalle quali non potranno sortire proposte credibili, men che meno progetti ambientali di alto profilo, di ampio respiro e di lungo periodo.

In ogni caso, per non rendere del tutto inutile il percorso adottato, ci permettiamo di avanzare una proposta in grado di fornire uno sbocco concreto all'obiettivo di definire un progetto ambizioso e innovativo in ambito ambientale: il Comune si faccia promotore di un “Bando per un concorso di idee” aperto a tutti i soggetti in grado di elaborare progetti in ambito ambientale. A nostro parere è questo il percorso più lineare e trasparente che viene spesso adottato dalle amministrazioni pubbliche. Il Bando per concorso di idee permetterebbe anche di accogliere i progetti già disponibili, a partire da quello che ho presentato al Sindaco nel 2019 ed elaborato dal geologo Gianni Porto. Trattasi di un progetto di monitoraggio ambientale per la ricostruzione dettagliata della dinamica di migrazione delle sostanze inquinanti sulle matrici ambientali (aria, acqua e suolo) a partire dall'area dell'ex raffineria e l'implementazione di un modello matematico previsionale in grado di prevedere e simulare le ricadute al suolo degli inquinanti, da estendere all’intera città di Cremona. Ma anche il progetto “Masterplan ambientale” presentato di recente da Forza Italia per contrastare e combattere l’inquinamento atmosferico e la perdita di biodiversità.

Concludo con una osservazione nei confronti del sindaco.

Con riferimento all'iter della Petizione popolare, previsto dall'art. 22 dello Statuto, il sindaco si è dimostrato poco rispettoso dell'istanza di oltre mille cittadini cremonesi sia dal punto di vista della correttezza istituzionale che del rispetto formale che una istituzione dovrebbe assumere nei confronti dei propri interlocutori. Ricordo che in occasione del secondo deposito delle firme avvenuto il 31 marzo scorso, i promotori avevano chiesto un incontro urgente con il sindaco. Non abbiamo ricevuto alcuna risposta, nemmeno una semplice comunicazione burocratica di presa d'atto dell'avvenuto deposito. Solo il 06 maggio scorso (ovvero lo stesso giorno della seduta dell’Ufficio di Presidenza riunito in forma di Commissione destinato alla definizione dei soggetti da audire) mi è stata notificata una comunicazione con la quale in sostanza si chiudeva sbrigativamente la questione avendo il consiglio già deliberato al riguardo. La democrazia non si ferma al solo momento elettorale, ma prosegue per tutto il mandato con l’ascolto delle istanze dei cittadini. Poi non domandiamoci il motivo per cui l’affluenza alle urne è in continuo calo.

Un atteggiamento sgradevole per noi, persone d'altri tempi, speriamo futuri.

Gino Ruggeri

primo firmatario della petizione popolare sull’utilizzo dei fondi da risarcimento Tamoil depositata il 27 marzo 2025

Nella foto del 2021 davanti al Tribunale, Gino Ruggeri, il cittadino cremonese che diede il via, 13 anni fa, al riconoscimento del risarcimento Tamoil per l'inquinamento prodotto costituendosi parte civile in sostituzione del Comune di Cremona


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