22 aprile 2021

Forza Italia: niente sede e niente coordinamento, ma il partito cerca di tenere botta con Malvezzi e Gallina. Lo strano silenzio di Everet

Bonaccia sul fronte azzurro. Ma questo non significa che sottotraccia qualcosa non stia ribollendo. Già, perché se l'immagine di Forza Italia a Cremona e provincia è quella di un partito che tutto sommato regge e conta diversi amministratori nelle istituzioni così come negli enti locali, dietro la cortina di placida serenità ammicca qualche spia di malcontento. Un paio di dati di fatto, su tutto: l'assenza di un coordinamento strutturato in città così come in molti altri comuni del cremonese e la mancanza di una sede del partito.

A due dati oggettivi si aggiunge un silenzio spiazzante, quello di Giorgio Everet, consigliere comunale per dieci anni con gli azzurri (sempre tra i più votati in città) e attuale responsabile provinciale dei “Seniores” di Forza Italia. “Come sta il partito a Cremona? Non ho nulla da rispondere”. E sì che fino a non molto tempo fa strappare una dichiarazione a Everet era cosa di mezzo minuto, tanto era presente su tutti i fronti della politica locale. Stavolta niente. Non una parola in più di quel “nulla da rispondere” cortese ma fermo.

Insomma, tolto Everet e tolto Federico Fasani, consigliere comunale attivissimo nel primo mandato della giunta Galimberti e ora parecchio defilato, pare che qui gli azzurri si identifichino in Carlo Malvezzi (consigliere comunale e già candidato sindaco contro Galimberti), Gabriele Gallina (coordinatore provinciale), Saverio Simi (consigliere comunale a Cremona e referente provinciale per la sezione giovani del partito) e Alberto Sisti (consigliere provinciale).

Il coordinamento cittadino non c'è ancora – conferma Malvezzi – ma in maggio riparte il tesseramento e dall'anno prossimo contiamo di tornare a trovarci per affrontare i congressi non solo in città ma anche negli altri comuni dove non abbiamo ancora una struttura”. Per il resto, assicura il consigliere, “se a livello nazionale per Forza Italia non è un momento di grande crescita, qui non siamo mai venuti meno alla nostra forte relazione con il territorio”. A Cremona, in particolare, “abbiamo sempre avuto un atteggiamento propositivo cercando di dare il nostro contributo. Ad esempio recentemente con l'ordine del giorno volto a dare sostegno alle realtà maggiormente colpite dal Covid. Trovo inaccettabile che il bilancio del Comune abbia un avanzo di sei milioni di euro e l'amministrazione abbia tenuto a sé tante risorse anziché liberarle a favore di queste realtà”. E anche questo, incalza Malvezzi, “è emblematico del grande distacco tra questa amministrazione e la città. A fronte di un atteggiamento costruttivo dell'opposizione registriamo l'indisponibilità al dialogo dettata dall'autoreferenzialità e dall'arroganza di questa giunta, così come dei partiti di maggioranza”.

Altro esempio di questo “scollamento”, ad avviso di Malvezzi, è l'affaire Fiera: “Assolutamente sbagliato affrontarlo come una mera questione tra associazioni. Chi oggi ha un ruolo importante nell'ente Fiera sono il Comune e la Provincia. Eppure assistiamo alla totale assenza di quel ruolo di mediazione che in questo frangente le istituzioni devono avere. Mai un ruolo come protagonisti, devono sempre rincorrere i problemi. Pensiamo anche al caso Ponchielli (la sostituzione di Angela Cauzzi al vertice; ndr), una vicenda che dice molto dell'autoreferenzialità della giunta. Una giunta, come dico io, che non ha la partita Iva: è estranea ai problemi del mondo economico, parla di un mondo del quale non conosce le dinamiche e ha la tendenza a socializzare le sconfitte per privatizzare i rari successi”.

IL VERSANTE PROVINCIALE – E che Forza Italia a livello locale abbia “sempre tenuto” lo rivendica anche il coordinatore provinciale Gabriele Gallina: “Qui abbiamo una buona presenza di amministratori e nonostante la delicata fase vissuta a livello nazionale qui il partito regge bene. Anzi, è il punto di riferimento di tutta l'area moderata e da qui sono partite molte istanze fondamentali per Cremona. Penso al nuovo ospedale ma anche al tavolo territoriale per la sanità, così come alla battaglia sul piano energetico”.

Da Gallina anche un inevitabile sguardo alle prossime scadenze elettorali sul territorio provinciale: “Auspichiamo che il territorio non si divida e che il centrodestra si presenti compatto con sue liste a Spino, Rivolta, Pizzighettone e in tutti i comuni al voto a fine anno”. Crema, che alle elezioni andrà nel 2022, “è un appuntamento importantissimo”, conclude il coordinatore. “Dobbiamo arrivarci preparati e facendo in modo che non ci siano divisioni – dice Gallina cogliendo l'occasione per mandare un monito al centrodestra, alludendo alle vicende che hanno caratterizzato le elezioni in Provincia –. Se qualcuno del centrodestra non si riconosce in questo schieramento, che stia in disparte ed eviti di dare voti al centrosinistra”.

Giusto sul fronte provinciale gli fa eco il consigliere Alberto Sisti: “C'è poco coinvolgimento della minoranza da parte del Presidente. Abbiamo parecchi amministratori sul territorio e ne recepiamo le sollecitazioni, tanto che quando qualcosa si muove è perché parte dai nostri banchi. Mi riferisco alla partita legata all'autostrada ma anche alla costituzione dell'Ats, sulla quale il presidente non ci ha interpellato ma sulla quale ci stiamo comunque muovendo”. Poi, certo, anche qui pesa il “faldone” Fiera: “La Provincia – osserva Sisti – non è mai intervenuta per ridurre le dinamiche divisive e su questo tema registriamo la scarsa mediazione da parte del Presidente”.

Carne al fuoco non manca e i vertici locali di Forza Italia tengono a far sapere di “essere sul pezzo”. Certo, l'impressione è quella di un partito, quantomeno in città, che negli ultimi tempi sembra incarnato unicamente da un manipolo di volenterosi privi però di un unico leader e di una struttura efficace. L'assenza di un coordinamento, l'assenza di una sede e il curioso silenzio di un esponente da sempre loquace e attivo come Everet fanno il resto. L'impressione è che le bocce non siano ferme e chissà che dal prossimo tesseramento non si cominci a voltare qualche carta.

Federico Centenari


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