Fusione LGH-A2A, l'opposizione mette in guardia: sicuri non sia necessaria una gara pubblica? Il precedente di Seregno e l'altolà dell'authority anticorruzione
Un primo “altolà” è arrivato nel 2018 dall'Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac). Da allora, cosa è stato fatto per approfondire la reale convenienza e il reale impatto economico della fusione tra Linea Group e A2A? In vista dell'imminente “matrimonio” tra LGH, la multiutility del settore energia che accorpa Cremona, Pavia, Lodi, Rovato e Crema, e il colosso milanese A2A, il centrodestra in Comune torna a far sentire le sue forti perplessità.
Da sempre critica sull'operazione avallata dalla giunta Galimberti, la minoranza interviene con forza in vista del voto che il Consiglio Comunale sarà chiamato a esprimere sulla fusione entro la fine di questo mese. Forza Italia e Viva Cremona, in particolare, chiedono un “supplemento di indagine”, in altre parole un approfondimento sulle ricadute economiche dell'operazione. E lo fanno anche alla luce di quel significativo parere espresso pochi anni fa con cui l'Autorità Nazionale Anticorruzione osservava che la vendita del 51% di Linea Group ad A2A deve passare attraverso una gara pubblica.
“Entro fine Maggio – fanno sapere i consiglieri di Forza Italia Carlo Malvezzi, Federico Fasani, Saverio Simi e Maria Vittoria Ceraso (Viva Cremona) – il Consiglio Comunale sarà chiamato ad esprimersi in merito alla proposta preliminare di fusione A2A LGH che deriva dall’accordo di partnership sottoscritto il 4 agosto 2016 con scadenza triennale prorogato fino al 4/8/2021 che prevedeva tra le diverse opzioni la fusione con cambio azionario”.
Gli esponenti dell'opposizione ricordano che “Quando il Consiglio il 18 dicembre 2015 fu chiamato ad esprimersi sull'accordo, di fronte alle perplessità espresse da alcuni consiglieri di minoranza (Ceraso, Sozzi e Amore) circa la correttezza della scelta di non esperire una gara pubblica, molte furono le rassicurazioni date dall'Amministrazione sulla legittimità della partnership in base alle norme vigenti. La deliberazione venne in ogni caso approvata con i soli voti della maggioranza. Peccato che un paio di anni dopo, l'Autorità Nazionale Anticorruzione con la Delibera n. 172 del 21 febbraio 2018 abbia affermato che "la vendita del 51% di Linea group holding spa ad A2A (per oltre 98 milioni di euro) avrebbe dovuto passare attraverso una gara pubblica”.
Attenzione, dicono in sostanza Malvezzi, Fasani, Simi e Ceraso: siamo davvero sicuri che non si debba passare attraverso una pubblica gara per dare un'operazione di questa portata? “La legittimità della deliberazione Anac – ricordano infatti i consiglieri – è stata confermata dalla sentenza del Tar Lazio il 21 ottobre 2019 che pur definendo la stessa un parere non vincolante ha confermato la competenza di Anac ad esprimersi sul caso”.
Non a caso, incalzano gli esponenti di Forza Italia e Viva Cremona, recentemente il Tar della Lombardia, “chiamato ad esprimersi in merito all’istanza di annullamento della delibera del Consiglio Comunale di Seregno del 20 aprile 2020 con la quale era stata approvata l'aggregazione tra Aeb, la multiutility brianzola, e A2A., deliberazione del tutto simile a quella adottata dal Consiglio Comunale di Cremona relativa alla partnership tra LGH e A2A, ha pubblicato il 15 febbraio 2021 la sentenza che ha annullato la deliberazione del Consiglio di Seregno dichiarando l’illegittima della partnership tra Aeb e A2A. Alla base della motivazione c’è la scelta della giunta di Seregno di non procedere con «la procedura di evidenza pubblica», scelta che deve ritenersi, secondo i giudici amministrativi, «illegittima».”.
Insomma, il precedente c'è ed è pesante. Se non si approfondisce ulteriormente l'operazione Cremona rischia di prendere un granchio colossale. “Tenuto conto di quanto sopra – si domandano dunque Malvezzi, Fasani, Simi e Ceraso – con quale serenità il Consiglio Comunale potrà deliberare sull'offerta di fusione che deriva da quell'accordo di partnership rispetto al quale Anac ha espresso una chiara posizione? Ecco perché a tutela di tutto il Consiglio Comunale crediamo che prima ancora di una valutazione in merito alla convenienza economica dell'offera ci sia bisogno, vista la particolare rilevanza della questione sotto il profilo dell'impatto socio economico e della significatività dei profili problematici posti in relazione alla corretta applicazione della normativa, di avere rassicurazioni in merito alla legittimità della proposta”.
Di qui l'iniziativa di Forza Italia Cremona Viva: “Con una nota inviata il 19 maggio al Segretario Generale del Comune, al Sindaco e al Presidente del Consiglio – informano i consiglieri di opposizione – abbiamo chiesto di inoltrare una richiesta di parere preventivo all’Anac rispetto alla proposta preliminare di fusione A2A-LGH in considerazione del fatto che la richiesta di parere rientra nell’ambio dell’esercizio dei poteri di vigilanza” in base ai quali la normativa “attribuisce all’Autorità il compito di vigilare sui contratti pubblici, al fine di garantire l'osservanza dei principi di correttezza e trasparenza delle procedure di scelta del contraente”.
“Ci auguriamo – concludono Malvezzi, Fasani, Simi e Ceraso – che l'istanza possa essere accolta e che non vi sia alcuna difficoltà o remora a sottoporre al giudizio preventivo dell'Anac la proposta soprattutto da parte di chi sembra non avere alcun dubbio che la stessa sia legittima e corretta. Se esiste un'Autorità che ha una competenza specifica in materia e che richiede continuamente alle pubbliche amministrazioni adempimenti e riscontri su attività ben più ordinarie ci sembra del tutto naturale e corretto interpellarla su un'operazione complessa come quella della fusione tra A2A e LGH sempre che non si voglia sminuire l'autorevolezza della stessa come si è tentato di fare impugnando la prima deliberazione adottata non certo favorevole all'operato dell'Amministrazione”.
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