14 aprile 2021

Il centrodestra cremonese pronto agli Stati Generali del Territorio purchè non si ripetano gli errori fatti finora

Il Centrodestra cremonese è pronto al confronto per dare vita agli Stati Generali del territorio cremonese proposti dal Pd purchè non si ripetino gli errori del passato come ad esempio il Piano Energetico e Ambientale sul quale si è mosso il sindaco di Cremona senza consultare i sindaci del territorio, oppure sulla questione della Fiera su cui Comune di Cremona e Provincia non hanno coinvolto gli altri enti locali, e ancora lo stallo sul Masterplan 3C. Ecco il documento del centrodestra.

"Un territorio diviso e debole diventa terreno di conquista, specialmente in questo periodo, segnato dalla crisi e da un clima crescente di sfiducia dovuti alla pandemia, che ci auguriamo di lasciare velocemente alle spalle. Noi da molto tempo lo sosteniamo e abbiamo sempre orientato le nostre azioni politiche in tal senso; ci fa pertanto piacere che oggi questa necessità sia riconosciuta anche dal PD cremonese. Quello che auspichiamo quindi è che la proposta del Pd di istituire gli Stati Generali sia reale, fattiva e che non si trasformi, come purtroppo già accaduto in passato, in una operazione con poca sostanza e troppe parole.

Purtroppo, le ultime scelte su alcune importanti partite territoriali non sono state gestite in modo ottimale soprattutto nell’ottica della condivisione.

Partiamo innanzitutto le posizioni strumentali tenute da diversi esponenti del PD su tutta la partita della sanità territoriale e dell’edilizia sanitaria; è grazie al centrodestra che abbiamo attuato tavoli provinciali di confronto e di condivisione politici ed istituzionali.

Citiamo poi il Piano Energetico e Ambientale, in cui il Sindaco di Cremona, coinvolgendo tra l’altro anche enti pubblici di proprietà di tutti i comuni, si è mosso autonomamente senza consultare i suoi colleghi sindaci e il territorio cremonese.

In seconda battuta, il trasferimento a Montichiari della Mostra della Frisona, per il quale - pur cogliendo e apprezzando in questi giorni un cambio di atteggiamento in ottica di maggior condivisione - saremmo probabilmente giunti a un diverso epilogo se i due soci di Cremona Fiere (Comune di Cremona e Provincia di Cremona) avessero attuato per tempo le azioni necessarie al fine di un coinvolgimento istituzionale e politico di tutto il territorio.

Infine, lo stallo generatosi in merito al Masterplan 3C (che ovviamente sosteniamo), per cui la costituenda Associazione Temporanea di Scopo avrebbe sicuramente ottenuto maggiori adesioni se fosse stato concesso più tempo ai comuni più piccoli di valutare il documento pervenuto dalla Provincia e proporre modifiche o integrazioni.

Si può voltare pagina? Si, si può e il Centrodestra è disponibile a farlo per lo sviluppo del nostro territorio. Istituire un tavolo di confronto permanente tra tutte le istituzioni, le parti politiche e la rappresentanza delle varie categorie economiche ci trova d'accordo. Ora la politica cremonese ha davanti a sé partite territoriali importanti e il Centrodestra conferma la propria disponibilità, mai venuta meno, alla collaborazione con le altre forze politiche e alla condivisione delle scelte politiche fondamentali per il nostro territorio: dalla condivisione della programmazione e delle responsabilità per la gestione del Ciclo Idrico Integrato al sostegno del Piano di Sviluppo della Fiera di Cremona; dall’implementazione e realizzazione del Masterplan 3C, alle decisioni sulle politiche sanitarie, ambientale ed energetiche provinciali.

Dovrà essere chiaro però il metodo di lavoro, in modo che non si verifichino malintesi e contrapposizioni, e si dovrà partire dalla costatazione che il territorio della provincia di Cremona è policentrico e che tutti gli ambiti che lo compongono hanno egual diritto a compartecipare alle scelte strategiche in tema economico, infrastrutturale,ambientale e sanitario, anche quando coinvolgono strutture che sorgono nel capoluogo, tra cui la Fiera. Si dovrà considerare, inoltre, che Cremona, Crema e Casalmaggiore hanno sì un ruolo di capifila per i rispettivi distretti, ma che circa metà della popolazione vive in comuni sotto i 5000 abitanti, i cui amministratori hanno pieno dirittoad essere consultati prima di compiere determinate scelte".

 

Fabio Grassani / Tiziano Filipponi - Lega

Stefano Foggetti - FDI

Gabriele Gallina - FI


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