15 aprile 2021

Il Consiglio comunale approva all'unanimità la mozione sul piano di rilancio della Fiera di Cremona

La seduta del Consiglio Comunale, come deciso dall’Ufficio di Presidenza, si è svolta nella Sala Stradivari del Centro Congressi di CremonaFiere ed è stata interamente dedicata alla comunicazione, al confronto e al dibattito in merito a CremonaFiere S.p.A., in particolare alla Fiera Zootecnica Internazionale e allo svolgimento della Mostra Nazionale del Bovino da Latte. Per l'occasione era presente il Gonfalone del Comune affiancato da un ufficiale e da una agente della Polizia Locale. I lavori si sono aperti con un breve intervento del Presidente del Consiglio Comunale Paolo Carletti, che, dopo avere sottolineato con forza il fatto che la manifestazione fieristica zootecnica è patrimonio storico di tutto il territorio cremonese da oltre 160 anni, ha poi lasciato la parola a Roberto Biloni, Presidente di CremonaFiere S.p.A. E' seguito l'intervento, dal risvolto più tecnico, di Massimo De Bellis, Direttore di CremonaFiere. Invitato dal Presidente Carletti, ha parlato poi, in rappresentanza delle categorie economiche, Gian Domenico Auricchio, Commissario Straordinario della Camera di Commercio di Cremona. In seguito si è presa in esame la Mozione presentata in data 14 aprile 2021, a firma congiunta di Paolo Carletti e Maria Vittoria Ceraso, Presidente e Vice Presidente del Consiglio  Comunale, per riconsiderare lo spostamento a Montichiari della Manifestazione fieristica bovino da latte e sostenere il rilancio di CremonaFiere. 

Il testo della mozione:

Vista la previsione di trasferimento della Mostra nazionale del bovino da latte dalla Fiera di Cremona alla Fiera del Garda di Montichiari; 

Visto che:

  • la manifestazione fieristica zootecnica è patrimonio storico di tutto il territorio cremonese da oltre 160 anni: la prima proposta di fiera zootecnica veniva infatti formulata in Consiglio Provinciale nel 1861 dal consigliere Camillo Vacchelli, proposta questa che nel 1863 trovò l’unanime approvazione da parte della Società Agraria Lombarda, con ciò dando inizio alla collaborazione tra il territorio cremonese e quello lombardo in ordine all’organizzazione della manifestazione;
  • dal 1945 inizia l’era moderna della Fiera Zootecnica nazionale settembrina che già organizza convegni a carattere nazionale sulla specializzazione zootecnica;
  • solo dal 1957 l’organizzazione avviene per mezzo di ANAFI, associazione voluta dagli agricoltori cremonesi, nata a Cremona il 23 luglio 1957, iscritta al Tribunale di Cremona il 5 agosto 1957, con sede da sempre a Cremona, utile alla pratica organizzazione della Mostra nazionale del bovino da latte, ospite della Fiera Internazionale Zootecnica;

Considerato pertanto che la Fiera di Cremona è quindi divenuta un punto di riferimento nel campo zootecnico, agricolo e relativo indotto, in tutto il Nord Italia non già da 60 anni, ma da 160 anni;

Ribadito che fin da 160 anni fa la Fiera veniva organizzata in collaborazione con quelle strutture regionali che furono gli embrioni del futuro Ente Locale regionale lombardo e veniva onorata della presenza dei massimi rappresentanti del Governo nazionale;

Considerato ancora che proprio le radici storiche succitate hanno permesso di riconoscere la nostra Fiera come riferimento imprescindibile di tutta la filiera agroalimentare ed hanno permesso alla Fiera di crescere fino a diventare il secondo polo fieristico lombardo;

Visto che la manifestazione fieristica del bovino da latte è fortemente connessa e complementare con l’economia agroalimentare che rappresenta un asse strategico e irrinunciabile del nostro territorio, determinante per lo sviluppo, in provincia di Cremona, di un modello produttivo di eccellenza riconosciuto a livello internazionale.

Evidenziando quanto annunciato dal presidente del Consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi, secondo il quale il territorio cremonese vanta un credito nei confronti di Regione Lombardia;

Considerato che il Consiglio di Amministrazione della Fiera ha predisposto ed approvato un piano di rilancio che è stato presentato agli assessori regionali competenti per materia;

Presa cognizione del piano di rilancio di CremonaFiere che si sviluppa su differenti ambiti tra i quali: 

  1. formazione come strumento dall'alto valore a disposizione delle filiere di riferimento e funzionale ad attestare ulteriormente Cremona come detentrice del patrimonio conoscitivo nei propri settori di riferimento, come patrimonio nazionale, oltre che come strumento in cui la domanda e l’offerta del mondo del lavoro si incontrano. Già in occasione dell’edizione telematica 2020 della Fiera del bovino sono stati coinvolti i Centri per l’impiego al fine di far incontrare domanda e offerta di lavoro in ambito agro-zootecnico.  Nei due settori di punta della Fiera – agroalimentare e musica – Cremona vanta eccellenze a livello mondiale in campo universitario riscontrabili nel nuovo Polo agrifood di Santa Monica dell’Università Cattolica e nelle connesse sinergie con il Politecnico di Milano; 
  2. digitalizzazione per essere più competitivi individuando nuovi servizi per CremonaFiere, per il territorio e per le aziende oltre al coinvolgimento delle realtà più innovative dei settori di riferimento, ad esempio coinvolgendo anche le start up più significative con progetti e specifici;
  3. innovazione e sostenibilità come valori imprescindibili di tutte le attività. L'aggregazione delle filiere e delle competenze attorno a CremonaFiere diventa il primo tassello per essere maggiormente competitivi nel panorama nazionale introducendo ad esempio le tematiche della tecnologia per l’efficientamento dei processi produttivi soprattutto nell’ambito agroalimentare; investimenti previsti in città e nel territorio anche con le multiutilities che operano a Cremona rafforzano questo elemento caratteristico del piano di rilancio della Fiera di Cremona in modo da generare nuovi servizi alle imprese anche continuativi nel corso dell’anno e nuove proposte di utilizzo dei padiglioni in un numero sempre maggiore di giornate all’anno, a favore del territorio e in un’ottica di ulteriore efficienza nell’uso degli spazi;
  4. comunicazione per raggiungere efficacemente i principali target di riferimento, ma anche il consumatore che deve essere sensibilizzato, informato e formato per poter apprezzare le produzioni riconoscendone tutti i valori, dalla qualità alla sicurezza, dalla sostenibilità alla eticità;
  5. collaborazione con altre strutture organizzative e quartiere fieristici per individuare la complementarietà dei prodotti fieristici e delle professionalità disponibili in modo da giungere agli obiettivi di consolidamento e di realizzazione di nuovi prodotti. 
  6. valorizzazione delle fiere sempre più connesse con le linee di sviluppo e i progetti della città; 

Giudicato positivamente tale piano di rilancio, sicuramente ambizioso e non scontato e che sarà determinante per il futuro di CremonaFiere, e preso atto che l’investimento necessario si aggira sui 10 milioni da ripartirsi nell’arco di 5 anni.

Il Consiglio Comunale chiede che: 

  • da parte di Governo e Regione Lombardia vengano presi in considerazione i rischi altissimi e molto concreti di indebolimento del sistema fieristico lombardo e nazionale legati alla scelta di ANAFIJ e vengano adottate scelte coerenti;
  • da parte di Governo e Regione Lombardia venga definito un sostegno anche economico al piano di rilancio della Fiera di Cremona confermando il contributo economico a CremonaFiere necessario per l’organizzazione della Fiera Internazionale Zootecnica;
  • la presentazione formale del piano di rilancio della Fiera di Cremona venga fatta in Consiglio Regionale e alle commissioni parlamentari e regionali competenti per materia e venga immediatamente aperto un tavolo tecnico con Regione Lombardia e Ministeri per il sostegno anche economico al piano di rilancio della Fiera di Cremona;
  • il contatto con il Governo italiano e con i Ministeri competenti sia immediatamente finalizzato alla presentazione del piano di rilancio e al sostegno alla fiera di Cremona come un patrimonio nazionale negli ambiti della zootecnia e degli strumenti musicali;
  • il Sindaco di Cremona, quale Sindaco del capoluogo di provincia, promuova azioni e incontri che con continuità e con il coinvolgimento di  tutte le rappresentanze istituzionali, politiche e di categoria del territorio, abbiano come obiettivo la ricomposizione di una unità di intenti territoriale necessaria al rilancio di CremonaFiere;
  • tutti i membri del del CdA di CremonaFiere SpA mostrino il proprio impegno concreto a favore del rilancio della Fiera e chiede agli enti pubblici presenti, a partire dal Comune di Cremona capoluogo di provincia, di farsi parte attiva per raggiungere l’obiettivo di coinvolgimento territoriale.
  • il Sindaco di Cremona, quale Sindaco del capoluogo di provincia, collabori con gli altri enti pubblici per l’attuazione dei suddetti impegni. 

Sottolineata l'importanza della mozione in quanto espressione di tutti i gruppi politici,  sottoscritta dal Presidente e dalla Vice Presidente del Consiglio Comunale, la prima volta che accade a Cremona, ne è stato letto il dispositivo finale. E' seguito il dibattito nel quale sono intervenuti gli esponenti di tutti i gruppi consiliari, secondo il criterio della consistenza numerica, iniziando dai gruppi minori. Si sono alternati esponenti della minoranza e della maggioranza. Hanno così preso la parola i consiglieri Maria Vittoria Ceraso (Viva Cremona), Lapo Pasquetti (Sinistra per Cremona Energia Civile), Luca Nolli (Movimento 5 Stelle), Enrico Manfredini (Fare Nuova la Città – Cremona Attiva), Marcello Ventura (Fratelli d'Italia), Stella Bellini (Partito Democratico), Carlo Malvezzi (Forza Italia), Letizia Kakou (Fare Nuova la Città – Cremona Attiva),  Alessandro Zagni (Lega – Lega Lombarda) e  Roberto Poli (Partito Democratico). Per l'Amministrazione Comunale ha preso la parola il sindaco Gianluca Galimberti che, al termine  di un articolato intervento, ha chiesto al Presidente del Consiglio, un ulteriore momento di confronto dopo i vari passaggi che nel frattempo vi saranno.

Terminato il dibattito, la mozione è stata approvata all'unanimità.      


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