Il duomo di nuovo imbragato 35 anni dopo il primo restauro. Due mesi di lavori per ripristinare la facciata settentrionale
Trentacinque anni dopo la gigantesca impalcatura sulla facciata occidentale della Cattedrale, procede spedito verso la conclusione anche il montaggio dei nuovi ponteggi che imbragano la faccia settentrionale. Inizierà poi, per concludersi presumibilmente alla fine di luglio, l’intervento di restauro e revisione del paramento murario in laterizio e lapideo della facciata del transetto nord della Cattedrale con le sue torrette e il protiro, un progetto autorizzato dalla Soprintendenza nell’aprile del 2018.
Procrastinato fino ad oggi per diversi motivi, si è potuto iniziare grazie alla disponibilità finanziaria della Cattedrale, senza attingere a nessun bando privato o pubblico, ma solo sulle donazioni dei privati. Da molti anni non sono stati effettuati altri interventi di restauro e conservazione e l’unico iniziato, era stato interrotto nel 1992 in occasione della visita del pontefice Giovanni Paolo II. Un attento esame diagnostico ha potuto individuare diversi punti di disgregazione dei mattoni, degli archetti e dei fregi in laterizio delle torrette. Le colonnine di marmo e in granito presentano preoccupanti fenomeni di fessurazione e locali lacune di materiale, nonché vari problemi riguardanti la solidità dell’ancoraggio. Depositi di particellato atmosferico, scivolamento dei coppi del manto di copertura del timpano, esfoliazione e disgregazione dei mattoni, depositi superficiali, perdite di materiale. I lavori dovrebbero concludersi nel giro di due mesi. Ben poco in confronto al ciclopico cantiere che ha tenuto celata la facciata maggiore del Duomo tra il 1985 ed il 1988, con un’interruzione nel 1987 per consentire le riprese del film su Stradivari di Giacomo Battiato, e poi ancora all’inizio degli anni Novanta, per riportare allo splendore originario marmi e statue della “montagna rosa”.
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