27 marzo 2021

Il parco del Morbasco Sud resta terra di nessuno: da cinque anni si segnalano problemi, nulla di fatto

C’è un episodio che, più delle parole, può descrivere le condizioni di degrado del parco Morbasco Sud, il più recente dei parchi cittadini, creato nel 2014. C’è un tavolo, con evidenti resti di un picnic, chiamiamolo pure bivacco, dove non dovrebbe essere, nascosto nel mezzo della boscaglia. E’ stato spostato di trenta metri dalla sede originaria, situata su una piazzola. Sporco e rifiuti di ogni genere tutt’intorno. Qualcuno lo nota (l’ex presidente del quartiere Po Matteo Tomasoni) e segnala la cosa all’assessore Manzi e al responsabile di Linea Gestione. Il tavolo con i resti del banchetto è posizionato nei pressi della cascina Moreni, entrando da via Trebbia. Risposta di Linea Gestioni: Noi possiamo pulire appena possibile, ma il tavolo non lo possiamo spostare noi. E’ dal 2016, due anni dopo l’inaugurazione, che si susseguono le segnalazioni del degrado dell’area, iniziate al momento della ripulitura dell’alveo del Morbasco per scongiurare il rischio di alluvioni. Già allora si lamentava la trascuratezza dell’area confinante con la ferrovia, niente da allora è cambiato, nonostante si siano nel frattempo succedute due amministrazioni. Tre anni prima, nel 2013 gli scout del Cngei avevano fatto la richiesta per una nuova sede nel parco quando venne ‘inaugurato’ a seguito delle nuove piantumazioni e della sistemazione connessa alla lottizzazione di via I Maggio. La costruzione dell’edificio, ad un solo piano, in materiali il più possibile naturali in perfetto stile scout e a consumi energetici bassissimi, sarebbe stata senza oneri per il Comune. L’area richiesta, di circa 1.600 mq sarebbe stata in concessione d’uso a scomputo delle spese necessarie alla realizzazione della nuova sede. Il Comune aveva da poco acquisito la proprietà di circa 95.200 mq di aree da destinare a verde; il 20 gennaio 2011 era stato quindi approvato il progetto definitivo relativo alla realizzazione di boschi permanenti a scopo ambientale, paesaggistico e protettivo. Sarebbe stato un ulteriore passo verso il completamento del parco pubblico attraverso la sinergia con realtà private. Ma non se ne è fatto nulla.


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commenti


Francesco Capelletti

28 marzo 2021 08:31

Vedendo i resti delle cibarie, sono sempre più convinto che la gente è quello che mangia.

Daniro

28 marzo 2021 09:26

Il parco sul Morbasco, quasi 100.000 metri quadrati estesi a oltre 300.000 mq considerando tutte le aree a cavaliere del Morbasco e di Cascina Moreni, rientra tra quelle aree che si possono definire "foreste urbane", aree periurbane con funzioni ambientali, paesaggistiche, civiche, ma anche molto importanti per contrastare i cambiamenti climatici. Aree di questo tipo, nelle diverse connotazioni sia a maggiore fruizione antropica che a indirizzo naturalistico, dovrebbero essere incrementate ed estese tutto intorno alla zona urbana e sono fondamentali per il miglioramento della qualità ambientale e della qualità di vita, soprattutto in una Regione tra le più inquinate d'Europa. È certo che debbano essere gestite nel miglior modo possibile e che a questo patrimonio vadano destinate maggiori e migliori risorse. Di certo non possono essere messe in crisi da pochi incivili che vanno li a bivaccare.