16 maggio 2025

Il vescovo con la croce in ospedale, segno di speranza che illumina anche il dolore, Mons.Napolioni ha fatto visita ai reparti dell'Ospedale di Cremona nell'ambito del percorso giubilare

Una mattinata tra le corsie dell’Ospedale di Cremona incontrando i ricoverati e i loro famigliari, il personale e i volontari, nel segno della speranza a cui il Giubileo invita a volgere lo sguardo e che, in un luogo come questo, riesce a farsi concreta grazie al contributo di tanti. In questo modo il vescovo Antonio Napolioni venerdì 16 maggio presso l’Asst di Cremona ha concluso l’iniziativa giubilare “Una croce di speranza” che, promossa dalla Pastorale della salute della Diocesi di Cremona, a partire dalla Quaresima si è concretizzata in una peregrinatio crucis che ha coinvolto strutture sanitarie e assistenziali della città di Cremona e che, dopo l’ultima tappa in Ospedale, proseguirà nelle prossime settimane nella zona casalasco-mantovana della diocesi (leggi per saperne di più). Un’iniziativa per far vivere alle persone ricoverate nelle residenze sanitarie, nelle case di riposo e di cura l’esperienza giubilare, pur nell’impossibilità fisica di raggiungere le Porte Sante a Roma o le quattro chiese giubilari presenti in diocesi.

La visita del vescovo Napolioni è iniziata alle 10 nella chiesa dell’Ospedale, dove ha speso parole di ringraziamento per i sanitari e tutti gli operatori, che svolgono un lavoro prezioso nella cura, nel conforto e nella guarigione delle persone, in percorsi a volte lunghi e faticosi, persino altalenanti. «Queste possono essere storie di risurrezione sulla terra – ha detto il vescovo ai presenti – anticipi di Risurrezione, in attesa della guarigione ultima e integrale». Il vescovo ha poi sottolineato l’importanza di una visione unitaria dell’esperienza umana, che deve essere guida anche nelle cure. «Quanto è importante – ha detto – guardarsi negli occhi, percepire il bisogno più profondo, intuire il mistero che è racchiuso dentro le persone e che ha bisogno di essere sprigionato nell’esistenza di ogni figlio». Per curare in questo modo – ha infine sottolineato – occorre essere uniti, confortarsi, sostenersi nelle motivazioni, aggiornarsi nei metodi e nelle tecnologie, puntando sempre alla pienezza della vita.

Molti gli operatori sanitari e i dirigenti dell’Asst Cremona presenti in chiesa, la cui gratitudine è stata espressa dal direttore generale Ezio Belleri. «Ringrazio moltissimo monsignor Napolioni – ha dichiarato a margine dell’incontro – per la visita di questa mattina. Un’occasione di incontro autentico con gli operatori sanitari e con i pazienti di tutte le età. Un percorso dentro la cura che ha permesso di attraversare diverse realtà di degenza come la pediatria, l’oncologia, la cardiologia e di day hospital con le persone in chemioterapia o in dialisi, mettendo in evidenza come l’accoglienza e il riconoscimento dell’altro siano le fondamenta dell’assistenza ai malati. L’ospedale è anche il luogo dove si nasce, per questo abbiamo pensato di concludere la mattina con le neomamme e i loro piccoli, un messaggio di speranza e forza per tutti. Ringrazio anche Don Marco Genzini e i cappellani della Chiesa di Santa Maria della Pietà che ogni giorno portano la loro parola di conforto a chi è ricoverato».

Insieme al direttore generale ad accogliere il vescovo c’erano il direttore amministrativo Gianluca Leggio, il direttore sanitario Francesco Reitano e il direttore socio-sanitario Giorgio Scivoletto. Presenti naturalmente il cappellano don Marco Genzini e gli assistenti spirituali don Maurizio Lucini e don Riccardo Vespertini con anche i volontari della Cappellania dell’Ospedale.

A margine del momento di preghiera e riflessione in chiesa anche il dono, da parte dei coniugi Grazia Bidini ed Emilio Carubelli, alla chiesa dell’Ospedale di un quadro raffigurante il volto di Gesù Crocifisso che il vescovo ha benedetto.

A seguire la visita ai pazienti di alcuni reparti: Emodialisi, diretto da Paola Pecchini e coordinato da Marco Archetti; Pediatria, diretto da Claudio Cavalli e coordinato da Daniela Andrico, agli alunni della Scuola dell’Ospedale e alla loro insegnante Teresa Spezia; Oncologia, diretto da Francesco Spina e coordinato da Ionela Corina Ipate; Cardiologia, diretto da Carlo Mario Lombardi e coordinato da Alice Madoglio; Day Hospital Oncologico, diretto da Francesco Spina e coordinato da Gianvito Donati; Area Donna, diretto da Daniele Generali e coordinato da Marzia Alberio; Medicina Interna, diretto da Matteo Giorgi Pierfranceschi e coordinato da Nino Miano; Nido, diretto da Bruno Drera e coordinato da Morena Nazzari.

Un viaggio fatto di incontri ed emozioni, nel dolore ma anche nella speranza, nella sofferenza e nella pazienza di chi deve trascorrere periodi di cure molto lunghi o sottoporsi a trattamenti pesanti e ripetitivi alla gioia di madri e padri che accolgono una nuova vita. Negli occhi di tutte le persone che hanno incontrato il vescovo la sorpresa e la gratitudine per un momento intenso, che monsignor Napolioni ha saputo sostenere con la sua empatia e con un sempre puntuale afflato di tenerezza, conforto e vicinanza. (www.diocesidicremona.it)


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