19 aprile 2021

Inceneritore, calano i conferimenti. Cosa non va nei dati comunali? Legambiente: si chiuda una linea e l'assessore ci incontri

Rispetto agli anni precedenti, il 2020 ha visto un minore flusso di rifiuti conferiti all'inceneritore dai comuni del territorio cremonese. In particolare sarebbero calati i rifiuti speciali che dal territorio finiscono al termovalorizzatore. I dati precisi relativi a questo minore conferimento ancora non trapelano ma da alcune indiscrezioni si apprende che “all'appello” mancherebbero diversi comuni, i cui rifiuti speciali non sarebbero arrivati – o sarebbero arrivati ma in misura minore rispetto al passato – all'impianto. Un drastico calo o un'errata elaborazione dei dati? 

Se la notizia venisse confermata non sarebbe forse il caso di valutare, come da più parti richiesto in questi anni, l'ipotesi di chiudere una delle due linee dell'inceneritore? Magari anche in vista di quella chiusura del termovalorizzatore inserita dal sindaco Galimberti nel programma elettorale del primo mandato (2014) e tuttavia mai portata concretamente avanti.

Che qualcosa non torni nei dati (non ancora resi pubblici) circa i conferimenti all'impianto lo conferma, sebbene indirettamente, Pier Luigi Rizzi, presidente del  Circolo Vedo Verde Legambiente Cremona. Nei giorni scorsi Legambiente ha ricevuto una prima risposta dal Comune ad una serie di quesiti che l'associazione ha posto al sindaco il 17 febbraio attraverso un documento ufficiale. “Pur apprezzando il monitoraggio costante delle emissioni dell’inceneritore pubblicato nel sito del gestore dell'impianto – ha evidenziato Legambiente a metà febbraio –, manca un aspetto fondamentale riguardo i flussi dei rifiuti, i siti in cui sono e quelli in cui saranno conferiti”.

Al sindaco, Legambiente ha quindi chiesto una serie di dati. Anzitutto la “quantità di rifiuti incenerita negli ultimi anni 5 nell'impianto di via San Rocco”, chiedendo al tempo stesso “se la quantità si conferma stabile intorno a 75.000 tonnellate annue”. L'associazione ambientalista ha quindi chiesto la “ripartizione della quantità dei rifiuti smaltiti negli ultimi 5 anni per indifferenziato, speciali sanitari, fanghi con suddivisione tra rifiuti provinciali e extraprovinciali e specificando la quantità  complessiva della provincia di Cremona e la quota del Comune di Cremona”. 

Infine, nel documento di febbraio Legambiente ha chiesto l'elenco dei Comuni della provincia di Cremona che conferiscono presso l'impianto di Cremona; l'elenco degli eventuali Comuni che conferiscono presso impianti fuori provincia o regione; il costo al 2020 del conferimento a tonnellata, l'eventuale confronto dei costi con altri impianti limitrofi, i ricavi e i contributi ricevuti negli ultimi 5 anni dal Comune di Cremona”.

Ebbene, nei giorni scorsi una prima risposta è arrivata dal Comune, ma Legambiente non sembra del tutto convinta e chiede un “supplemento d'indagine”. “Sì – conferma Rizzi – abbiamo ricevuto una risposta e la stiamo esaminando per poi porre alcune domande all'assessore Manzi (titolare della delega al Bilancio ma competente anche per le partite relative a rifiuti e raccolta differenziata; ndr)”.

A fronte della risposta, conferma Rizzi, si evince un “minore flusso di rifiuti” all'inceneritore a fronte del quale, spiega il presidente del circolo di Legambiente, “una delle due linee dell'impianto si potrebbe chiudere”. Per il resto, Rizzi preferisce attendere l'esito dell'esame dei dati da parte di Legambiente e qualche ulteriore delucidazione da parte dell'assessore: “Qualche dato non ci convince – si limita a commentare – e qualche dubbio ce l'abbiamo, ma preferiamo parlarne direttamente all'assessore”.

Si attende dunque un confronto a stretto giro e, si auspica, un chiarimento sui dati relativi all'inceneritore di Cremona, perché se il calo nei conferimenti dovesse essere confermato sarebbe opportuno capire a cosa sia dovuto. In seconda battuta potrebbe riaprirsi – non senza ragioni – il dibattito sull'opportunità di chiudere una delle due linee del termovalorizzatore.

 

Federico Centenari


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