23 marzo 2021

L'acqua lombarda buona, sicura e di ottima qualità, lo dice un'indagine sulle molecole delle gocce

Un’acqua del rubinetto buona, sicura e di ottima qualità che ha origine alpina. È questa una delle tante evidenze emerse dallo screening isotopico condotto a partire dal 2017 dalle tredici società di Water Alliance, il più grande agglomerato di imprese idriche su scala nazionale, e dalle università La Sapienza di Roma e di Waterloo con sede in Canada.

La ricerca, grazie a metodi e tecniche all’avanguardia che hanno consentito di analizzare le molecole dell’acqua per risalire alla loro origine ed età, ha garantito una mappatura delle falde idriche lombarde.

Lo studio, basato su un’analisi chimico-fisica di 200 campioni d’acqua prelevati da pozzi sparsi per tutta la Lombardia, ha confermato come l’acqua delle falde analizzate non solo è sicura ma è anche di qualità, perché proveniente dall’arco alpino e ricca dei minerali che raccoglie nel suo percorso nelle ghiaie e nelle rocce ed è sicura perché separata dalle acque superficiali che subiscono gli effetti dell’inquinamento derivante dall’azione antropica. Inoltre, il percorso che compie dalla fonte alla destinazione è quasi secolare, dato che, sempre secondo la ricerca, la nostra acqua ha più di sessant’anni e deriva dagli scioglimenti dei ghiacciai e della neve dell’arco alpino.

Alla luce di questo studio è stato possibile definire una sorta di ‘’carta d’identità’’ dell’acqua lombarda che ne descrive provenienza, età e qualità: Le acque lombarde di falda sono omogenee per provenienza perché si tratta di acque disciolte dai ghiacciai o dalle nevi dell’arco alpino. Dunque, questa acqua non ha alcuna “parentela” con l’acqua delle piogge locali e quella dei corsi d’acqua superficiali; La stragrande maggioranza delle risorse idriche sotterranee deriva da aree alpine o perlomeno da fascia pedemontana/prealpina; Quest’acqua non solo è protetta ma conserva nel tempo le sue caratteristiche e i minerali che la compongono. La separazione delle acque superficiali da quelle più profonde nelle falde e gli strati sovrapposti di terreno impermeabile ne garantiscono la protezione dagli agenti inquinanti durante tutto il suo percorso; Tutte le acque analizzate hanno un’età per lo più maggiore di 50-60 anni.

«Da diversi anni Padania Acque – ha dichiarato il Presidente Claudio Bodini -, in conformità alle direttive europee, ha iniziato verso i cittadini della provincia di Cremona un’importante attività divulgativa sulla qualità delle acque di Lombardia per aumentarne la fiducia e diffonderne la sua provenienza. L’acqua delle nostre case, che questo studio ha descritto con il supporto scientifico di geologi e ricercatori accademici, può vantare una qualità eccellente, migliorata ogni giorno dai processi di potabilizzazione che ne garantiscono la sua sicurezza».

«La qualità e la sostenibilità sono elementi che devono essere misurati. Penso che la ricerca innovativa realizzata dai nostri tecnici dei laboratori, insieme alle Università, esprima appieno la forte volontà e l’impegno corale delle aziende del servizio idrico lombardo nel preservare la risorsa idrica. È fondamentale essere consapevoli del valore delle riserve idriche che abbiamo a disposizione e utilizziamo per gestire al meglio il servizio e al tempo stesso proteggere gli acquiferi al meglio» - ha commentato l’Amministratore delegato Alessandro Lanfranchi

Soddisfazione per il risultato della ricerca è stata espressa anche dal responsabile del laboratorio analisi di Padania Acque Paolo Vicentini: «anche questo lavoro è stato possibile grazie al contributo dei laboratori della rete di Water Alliance che, lavorando in rete, hanno fornito il supporto logistico ai numerosi prelievi effettuati e hanno eseguito le analisi di caratterizzazione di base dei campioni inviati all’Università La Sapienza di Roma».

La ‘’carta d’identità’’ dell’acqua lombarda conferma quindi la salubrità e la qualità dell’acqua che beviamo ogni giorno. L’impegno di Padania Acque e di Water Alliance è quello di proteggerla quotidianamente con azioni di sensibilizzazione e processi di valorizzazione, alla luce del cambiamento climatico che minaccia quello che è a tutti gli effetti il nostro oro blu.


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