L'ultima lettera di Carla Fracci scritta alla sua amata Volongo: "Dolce nostalgia per quella chiesa di campagna dove mi sono sposata"
L'ultima lettera alla "sua" Volongo l'ha scritta il 7 ottobre 2017. Una settimana prima aveva danzato ancora un'ultima volta per omaggiare Cremona e il sommo Stradivari con uno spettacolo all'auditorium del Museo del Violino nato da un'idea del marito, il coreografo e regista Beppe Menegatti. Sull'onda lunga di quell'emozione, Carla Fracci aveva scritto al sindaco di Volongo una breve ma sentita lettera, poche parole di ringraziamento piene d'affetto e gravide di ricordi: «Gentile sindaco Piera Lupi, grazie, grazie tante del suo affettuoso pensiero graditissimo! Il libro della chiesa di Volongo dove mi sono sposata è un ricordo vivissimo nel particolare; con un pensiero al caro parroco don Mario con il quale siamo stati in contatto a lungo, grazie! La saluto caramente. Carla Fracci, 7 ottobre 2017, "giorno del matrimonio 1964"».
Carla Fracci volle tornare a Volongo a sposare Beppe Menegatti, il compagno di una vita, col rito religioso, il 7 ottobre 1964 nella chiesa parrocchiale dedicata alla Beata Maria Vergine e ai Santi Pietro e Paolo, dalla bella facciata neoclassica. Lì aveva fatto la prima Comunione guidata da don Gaetano Prati, sacerdote di marcata devozione mariana che le aveva trasmesso la fede nella Madonna, a cui era particolarmente legata. E lì pregava spesso, con la nonna Argelide, nella grande cappella dedicata alla Madonna del Campanile, davanti all’affresco raffigurante l’apparizione seicentesca della Vergine nell'atrio della torre campanaria, come ha raccontato in un'intervista a "Famiglia Cristiana" di un anno fa. La nonna è sempre stata una figura a cui Carla era molto legata, «una piccola straordinaria contadina dagli occhi vivaci. Ricordo quell’inverno freddo in cui si andava nelle stalle per riscaldarsi. Quelli con lei sono stati gli anni in cui mi sono formata come persona e su di me hanno influito molto il suo senso morale, l’importanza dell’attaccamento alla terra e dell’educazione dei figli».
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