3 maggio 2021

La Soprintendenza chiede di incontrare la commissione paesaggio dopo il blocco del cantiere a palazzo Manes di porta Venezia

La Soprintendenza ha chiesto un incontro con la commissione paesaggio del Comune di Cremona, per aprire un confronto sui temi dell’efficientamento energetico nel centro storico. E’ comune opinione, infatti, che anziché porre vincoli a lavori iniziati, sia utile piuttosto un percorso di accompagnamento che coinvolga tecnici e imprese nella ristrutturazione degli edifici storici, non tutti meritevoli dello stesso tipo di tutela. Il casus belli è stato aperto dal blocco dei lavori al palazzo Manes di viale Trento e Trieste intervenuto dei giorni scorsi dopo che già erano iniziati i lavori di rifacimento degli intonaci sulle facciate est e sud, eseguiti in forza di una ordinanza sindacale e di una prescrizione dei Vigili del Fuoco a causa della caduta di porzioni di intonaco. La commissione paesaggio, sua volta, aveva espresso un parere favorevole al rifacimento degli intonaci con la raccomandazione di conservare a tutti i livelli il disegno a bugnato, mentre la stessa proprietà aveva assicurato che tutti i decori, le cornici e i bassorilievi in calcestruzzo sarebbero stati restaurati senza alcuna alterazione.

Il palazzo, come il suo gemello palazzo Narizzano sul fronte opposto di porta Venezia, è opera dell’architetto Cornelio Bregonzio, autore di altri edifici Liberty come l’albergo San Giorgio, che per le decorazioni a cemento si servì di Emilio Santi, un tecnico del cemento cui si deve gran parte delle decorazioni di gusto “art nouveau” ancora presenti in città. Il palazzo risale al 1910, ma non è mai stato vincolato, da cui la legittima preoccupazione da parte della Soprintendenza, che andasse perduta una delle più interessanti testimonianze di gusto floreale nella particolare interpretazione riscontrata a Cremona. Un analogo vincolo è stato posto sull’ex albergo San Giorgio, realizzato sempre nel 1912, e sul palazzo Feraboli, anch’esso opera del Bregonzio, sull’angolo tra via Dante e via Palestro. Sono queste le prime iniziative poste in essere per la tutela su tutto quanto di Liberty esiste ancora a Cremona, un progetto al quale da un paio d’anni sta lavorando la funzionaria Laura Balboni. Lo scopo è quello di realizzare una mappatura completa degli edifici e delle persistenze anche in vista di nuovi interventi per l’efficientamento energetico.

Fabrizio Loffi


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