12 maggio 2021

Lega, dopo l'apertura della nuova sede il partito si prepara a tornare nelle piazze con i suoi gazebo dopo più di un anno di fermo per Covid

La Lega è pronta a recuperare la sua naturale dimensione di partito di piazza. A tornare, insomma, a contatto con la gente, con i militanti, i simpatizzanti e la cosiddetta “base”. Di primo acchito può sembrare cosa banale, ma per un movimento che da sempre ha fatto della piazza il suo punto di forza, dopo quasi un anno mezzo di stop a causa dell’emergenza sanitaria, tornare ai vecchi gazebo ha un valore non solo simbolico, ma anche di sostanza. Ad annunciarlo è il commissario provinciale Fabio Grassani: “Il tesseramento online è già iniziato, ma ci stiamo preparando anche per il tesseramento tradizionale. Nelle prossime settimane torneremo tra la gente, nelle piazze dei comuni del territorio, compreso il capoluogo, con i nostri gazebo”.

Con l’inevitabile rallentamento imposto dal Covid, i nodi da sciogliere per il Carroccio cremonese non mancano. A partire dalla necessità di uscire dall’ennesima stagione di commissariamento (il partito è retto da un commissario sia a livello provinciale che a livello cittadino) convocando finalmente i congressi. “Contiamo di andare a congresso subito dopo l’estate – commenta Grassani –. Prima a Cremona città, poi a livello provinciale”. Certo, il periodo non è facile per il partito di Salvini, che a livello nazionale vede un calo percentuale a tutto beneficio di Fratelli d’Italia, ma per il commissario provinciale il trend è destinato a cambiare: “Anzitutto registriamo un forte aumento di giovani tra le nostre fila, e questo è un segnale importante. Riguardo alle scelte nazionali sono convinto che si tratti solamente di tempo. Alla fine, la scelta di Salvini di entrare nel governo pagherà. Nell’immediato può sembrare vincente la strategia di Fratelli d’Italia (unico partito, a livello nazionale, all’opposizione) e certamente l’appoggio al governo inizialmente ha creato malumori nella Lega. Ma serve tempo per apprezzare le nostre scelte. Ne sono convinto: ci sarà un ritorno anche in termini di consenso elettorale”.

Conferma l'imminente ritorno nelle piazze anche il commissario cittadino, Mirco Poli: “Il momento non è chiaramente dei più semplici, ma nonostante questo nei mesi scorsi abbiamo avuto modo di aprire la nuova sede di Cremona in viale Trento e Trieste e a breve, a fine maggio, torneremo in piazza con i nostri gazebo”. Il movimento, aggiunge Poli confermando quanto detto da Grassani, registra sul territorio un incremento di adesioni da parte dei giovani: “Si sta formando un buon gruppo di giovani e anche questo è un segnale importante”.

Se sul cremonese il Carroccio sconta da sempre difficoltà dal punto di vista organizzativo – non a caso i commissariamenti qui sono quasi all’ordine del giorno da anni ormai – è però un dato di fatto che la Lega di Cremona sia riuscita ad esprimersi su quasi tutti i livelli. Il partito conta infatti sei consiglieri comunali in città, tra i quali l’ex candidato sindaco Alessandro Zagni, poi due consiglieri comunali a Crema, un consigliere regionale, il soresinese Federico Lena, e due parlamentari: Silvana Comaroli e Simone Bossi.

Da sempre molto legato al suo territorio (originario di Codogno, residente a San Bassano e già segretario provinciale della Lega di Cremona), il senatore Simone Bossi è convinto sostenitore della scelta di Salvini. “Sono sempre stato favorevole all’orientamento espresso da Matteo – dichiara Bossi – e devo dire che la sua scelta di appoggiare questo governo non ha creato grandi criticità nella Lega. I primi risultati sono sotto gli occhi di tutti, perché se si è cominciato a parlare seriamente di togliere il coprifuoco, di riaprire le attività commerciali, di riaprire le case di riposto, lo dobbiamo alla presenza della Lega nel governo. Abbiamo scelto di cambiare le cose dall’interno e di non limitarci a criticare dall’esterno. Ci siamo presi la responsabilità di entrare in un governo che di fatto non ci appartiene e sono convinto che i risultati, alla lunga, si vedranno eccome”.

In base ai dati del tesseramento dello scorso anno, aggiunge Bossi spostando il discorso sul versante locale, “la risposta c’è, i numeri sono aumentati. Con me e con Silvana Comaroli il territorio può contare su due parlamentari che non hanno mai mancato, compatibilmente con le restrizioni dettate dalla pandemia, di incontrare imprenditori e amministratori locali per portare a Roma le loro istanze. C’è molto da fare, ma non ci siamo mai sottratti al dialogo con il territorio, e questo indipendentemente dal fatto che l’interlocutore fosse di centrodestra o di centrosinistra”.

Sul versante cittadino il punto di riferimento è il consigliere Alessandro Zagni, già candidato sindaco e già assessore nella giunta Perri. “Il Covid ha molto inciso sulla nostra attività – osserva –, e questo per una realtà da sempre attiva nelle piazze come la Lega, ha sicuramente pesato. Penso ad esempio ai congressi, che erano in programma prima della pandemia e hanno subìto un inevitabile rallentamento. Tutto questo non ci ha impedito, però, di portare avanti in Consiglio le nostre istanze”.

Si avverte, tuttavia, una sorta di ammorbidimento nella linea della Lega, quantomeno a Cremona. “Non direi ammorbidimento – replica Zagni –. Diciamo piuttosto che abbiamo deciso di fare un’opposizione forse meno aggressiva, più nel merito e più su temi concreti. Ecco, abbiamo deciso di andare meno sui giornali ed essere più propositivi. Una strategia che su diversi temi ha pagato ma che su altri si scontra con un’amministrazione che fa “melina”. Un’amministrazione che non ha un progetto ambizioso per la città. La giunta è brava a fare il compitino, diciamo, ma la città ha bisogno di un piano shock”. “Purtroppo – annota Zagni – vediamo un’amministrazione poco presente, poco interessata a un vero rilancio della città e più orientata a portare avanti l’ordinario”.

Una linea meno aggressiva non rischia di farvi perdere terreno rispetto, ad esempio, a Fratelli d’Italia? “Credo che il tema si ponga più che altro a livello nazionale – conclude Zagni –. Oggettivamente sul piano nazionale i numeri si avvicinano, ma in questo la Lega sconta il fatto di essere al governo, mentre Fratelli d’Italia gioca all’opposizione e questo facilita le cose. In Lombardia, però, il divario rimane: qui la Lega tiene, è maggiormente radicata anche per questioni storiche, e non vedo rischi particolari”.

CREMA E IL CREMASCO – Fronte più caldo, infine, è il cremasco, con importanti scadenze elettorali in vista. Crema nel 2022 e, in autunno, diversi comuni importanti come Rivolta e Spino. “Stiamo lavorando a queste scadenze procedendo per step – fa sapere il segretario della federazione cremasca, Tiziano Filipponi –. Prima guardiamo ai Comuni che andranno al voto in autunno, poi ci concentreremo su Crema”. Filipponi non si sbilancia più di tanto, ma conferma che l'obiettivo è “andare al voto con una lista di coalizione”, ossia con alleanze con le altre realtà del centrodestra. Quanto allo “stato di salute” della Lega cremasca, il segretario assicura che “abbiamo registrato molti nuovi tesserati e in molti si stanno avvicinando al partito anche adesso, in vista del nuovo tesseramento. Di sicuro, sul territorio non abbiamo risentito delle scelte nazionali, non abbiamo avuto alcuna flessione a seguito dell'appoggio della Lega a questo governo. Diciamo che nel complesso non ci possiamo proprio lamentare”.

Federico Centenari


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