Lo spettacolo da non perdere: i magnifici Cavalieri d'Italia che stazionano nelle zone umide lungo il Po
Le terre del Po non finiscono mai di regalare sorprese, in ogni tempo ed in ogni stagione. La natura, del resto, per chi sa osservarla (cosa ben diversa dal solo e semplice guardare) è sempre in grado di donare meravigli. Le abbondanti piogge di aprile, maggio e giugno hanno lasciato il “segno” creando numerose zone umide in cui, ancora, si trova l’acqua. Rimaste non solo a ricordare una stagione, la primavera, più che mai piovosa ma anche a fornire un luogo “sicuro”, in cui trovare acqua e cibo, per molti uccelli ed animali in genere. La golena del Po, sull’una e sull’altra riva, va conosciuta e vissuta lentamente, a piedi ed in silenzio, in qualsiasi stagione, staccando “la spina” della testa e del corpo dalla società caotica e frenetica che ci gira attorno. Solo così è possibile apprezzarne i valori, le peculiarità, le sorprese. Quelle che solo i “silenzi” del Po, sempre, sono in grado di donare. Una di queste è quella che è possibile cogliere, se si è appunto capaci di osservare, in diverse lanche e specchi d’acqua rimasti tra le golene ed i boschi del Po. Si tratta dei magnifici Cavalieri d’Italia che, sull’una sull’altra riva, stanno stazionando nelle terre di fiume. Il Cavaliere d’Italia, giusto ricordarlo, un uccello acquatico appartenente alla famiglia dei Recurvirostridi e, come si legge anche sul sito uccellidaproteggere.it è anche un grande “camminatore”, anche se le lunghe zampe fanno sembrare la sua andatura insicura, in particolare sulla battigia, dove la sabbia lascia il posto al mare o agli acquitrini. Amplissimo l’areale di nidificazione di questa specie, dall’Asia all’Europa, dall’Africa alle Americhe. Alle nostre latitudini la specie è presente sia come nidificante che, occasionalmente, come svernante: al contingente nidificante, infatti, si aggiunge in estate un limitato quantitativo di individui provenienti dall’Europa centrale, mentre l’Italia è zona di passaggio per tutta una serie di gruppi che scelgono l’Africa subsahariana per trascorrere l’inverno. Esile e longilineo, il Cavaliere d’Italia può misurare anche 35-40 cm in altezza, grazie alle lunghissime zampe. Si fa notare, poi, il lungo ed affilato becco nero, e nero è anche il dorso, mentre la calotta scura presente sul capo del maschio – sempre più evidente con l’età – è nella femmina del praticamente assente. Ghiotto di tutti i “prodotti” della palude quali insetti e piccoli invertebrati, ma anche alghe e resti di vegetazione acquatica, il pullo di Cavaliere d’Italia esce dal nido molto presto, poche ore dopo la schiusa. Un’abitudine molto pericolosa per gli individui più giovani, che vengono facilmente predati dal Falco di palude. Nelle terre del Po, tra il Cremonese ed il Parmense, uno spettacolo di quelli da non perdere.
Eremita del Po
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