Milioni di pensionati senza accesso alle proprie pensioni. Il problema della digitalizzazione
I Segretari generali di Spi,Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil di Cremona hanno scritto al Presidente dell’Inps Pasquale Tridico e al Presidente del Civ Inps Guglielmo Loy chiedendo di incontrarli per affrontare insieme il tema dell’esclusione digitale di milioni di pensionate e pensionati e delle loro difficoltà.
Nonostante siano ormai passati sei anni da quando l’Istituto ha deciso di sopprimere le comunicazioni cartacee con cui si inviavano ai pensionati i dati delle prestazioni pensionistiche per passare ad un servizio solo online attraverso il PIN INPS, il problema è sempre più evidente.
Solo 4,5 milioni di pensionati su 16 milioni utilizzano il PIN INPS (secondo i dati dell’Istituto alle Organizzazioni sindacali dei pensionati di Cgil, Cisl, Uil di settembre 2020). Il risultato di questa indagine è che circa 12 milioni di pensionati non hanno accesso ai propri cedolini per controllare imposti ed eventuali variazioni delle loro pensioni.
Il problema si aggraverà dal momento in cui, presto, si dovrà effettuare il passaggio da PIN INPS a SPID. Dal 1° ottobre 2021 infatti lo SPID sarà l’unica modalità di accesso (insieme a Carta di identità elettronica 3.0 e a Carta nazionale dei servizi) per poter accedere ai propri cedolini di pensione e ad altri servizi. Lo SPID è ceramente un sistema di identificazione più sicuro, ma è molto più complesso sia da ottenere, a causa della difficoltà e lunghezza delle procedure, che da utilizzare, perché presuppone il possesso di indirizzo di posta elettronica e di un telefono cellulare.
Questo fatto rischierà di aumentare il già presente divario digitale tra i pensionati e il resto della popolazione.
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