Piadena riscopre un pezzo della sua storia: una targa per l'edificio che nella grande guerra fu l’Ospedale territoriale della Croce Rossa Italiana, oggi sede dell'Istituto comprensivo 'Sacchi'
Piadena, con l’occasione della Festa dell’Unità nazionale e della Giornata delle Forze Armate, si riappropria e riscopre un pezzo importante di storia locale e lo lascerà fissato in modo indelebile, grazie ad una targa commemorativa destinata a tenere viva, nello scorrere del tempo e della storia stessa, una pagina di un passato ricco di significato.
L’edificio scolastico che oggi ospita l’Istituto comprensivo “G.M. Sacchi”, nel corso della prima guerra mondale, e precisamente tra il 1915 ed il 1919, fu infatti sede dell’Ospedale territoriale della Croce Rossa Italiana. Una pagina del passato locale che sarà rievocata lunedì, 4 novembre, alle 9.15, con l’inaugurazione e la presentazione pubblica della targa commemorativa a cura dell’Amministrazione comunale di Piadena Drizzona, col patrocinio della sezione di Cremona di Italia Nostra e con la partecipazione di tutte le classi della scuola secondaria di primo grado.
Saranno due giornate di commemorazioni che inizieranno domenica 3, per la festa dell’Unità nazionale e la Giornata delle forze armate, con un ricco programma che prevede, alle 9.30, l’incontro presso il chiostro di piazza Garibaldi per la posa dei fiori alle lapidi ai caduti presso il palazzo comunale, il cimitero di Piadena e a quello di Vho. Alle 10, trasferimento al cimitero di Drizzona e alla piazza di Castelfranco per l’omaggio ai caduti e, alle 11, la messa in onore dei caduti di tutte le guerre. A mezzogiorno, ritrovo di nuovo nel chiostro di piazza Garibaldi per un momento di memoria e raccoglimento con posa della corona d’alloro da parte del sindaco Federica Ferrari e dell’Amministrazione comunale. Nel pomeriggio, alle 16, concerto del coro “Paulli” nella chiesa di Santa Maria Assunta e quindi, il giorno seguente, lunedì 4, alle 9.15, l’inaugurazione della targa commemorativa presso l’Istituto comprensivo “G.M.” Sacchi a ricordo dell’Ospedale militare della Croce rossa.
Ospedale, questo, al quale hanno dedicato ampie ed approfondite ricerche Luana Griffini Capelletti e Mauro Ferrari. Ricerche che, come evidenziato dagli stessi curatori, hanno permesso di appurare che “l'Amministrazione Comunale di Piadena ha avuto rapporti con la Croce Rossa fin dal 6 maggio 1887 e con il Verbale di Deliberazione del consiglio comunale guidato dal Sindaco Ponzoni Egidio si deliberò, con l'avvallo del consigliere anziano Grasselli Cav. Ippolito di versare a vantaggio del Sottocomitato Provinciale della Cri (di Cremona ) la somma di Lire100. Nel 1880 – proseguono - la Croce Rossa Italiana riceve fiducia dal Ministero della Guerra che invita per la prima volta a partecipare alle manovre svolte dal Primo Corpo d'Armata nel Nord Italia (collaborazione con l’Esercito) mentre tra la fine del 1914 e l’inizio 1915 il Comitato Centrale di Croce Rossa inizia a predisporre servizi sanitari sia per l’invio in zona di guerra sia per la preparazione della zona territoriale; il 15 Novembre 1915 fu diramata ai Comitati di tutta Italia la circolare riservata n. 447 contenente le norme per l'impianto ed il funzionamento degli Ospedali Territoriali della Croce Rossa, compito difficile e complesso perchè tutto doveva essere organizzato e disciplinato".
"Piadena – fanno sapere i due storici - risponde con slancio e predispone l'utilizzo del fabbricato scolastico che si trasformerà in ospedale con 50 letti, sala per la direzione e per i Medici, sala per operazioni chirurgiche, sala medicazione, bagni e cucina. Intervengono i cittadini piadenesi e dei paesi limitrofi, il Municipio, la Società operaia, il Consorzio Agrario, la Banca Popolare. L' Ospedale fu diretto dal Prof. Ferdinando Randisi, capitano medico Direttore, nato a Caronia il 7 Novembre 1884 e laureato in Medicina nel 1909 dopo aver conseguito la licenza liceale. Dopo lo scoppio della Prima guerra mondiale pur non avendo obblighi militari si arruola nella Croce Rossa; fu coadiuvato dal Dottor Egidio Spelta di Torino, Tenente, e dal sottotenente Francesco Pistarino, commissario contabile. Randisi morì prematuramente nel 1918. L'Ospedale, al cui impianto concorsero con aiuti anche i paesi limitrofi di Voltido e Tornata (oltre a Vho e Drizzona che ora fanno parte del Comune di Piadena Drizzona) fu poi trasformato in Convalescenziario e restituito all'uso scolastico nel 1919”.
Come rimarcato dai curatori della ricerca storica ci sono alcune persone che sono senz’altro da ricordare tra cui il dottor Giovanni Storti, nato a Vicobellignano il 5 maggio 1859 laureato a Padova nel 1887, che fu medico condotto di Piadena dal 1896, fu Ufficiale Sanitario e medico vaccinatore e si mise subito a disposizione delle Autorità coadiuvato dal collega medico dottor Cesare Verdi e organizzò un corso di lezioni di igiene e assistenza sanitaria al quale parteciparono 23 signorine che offersero la loro opera di assistenza ai feriti; il dottor Pietro Brozzoni nato a Brescia e laureato in Farmacia nel 1880, che allo scoppio delle ostilità si adoperò per reperire fondi presso privati ed enti del territorio; Giuditta Raimondi vedova Ponzoni, nata a Milano il 22 Gennaio 1829, visse a a Cremona ed a Piadena e mori (precisamente a Colombarolo) il 5 agosto 1889 e viene doverosamente ricordata per la sua generosità verso i poveri e gli ammalati (aveva anche predisposto un lascito a beneficio della comunità piadenese), fu anche Dama della Croce Rossa di Cremona e collaborò con la Contessa Carolina Turina dei Marchesi Cavalcabò dando vita all'unione delle Dame.
Piadena, per la cronaca, apparteneva alla IV Circoscrizione Militare con Cremona, Piacenza, Parma, La Spezia e Genova sede comitato Regionale.
Come anticipato, la giornata del 4 novembre che vedrà l’inaugurazione della targa commemorativa, ha il patrocinio della sezione di Cremona di Italia Nostra, guidata dalla presidente Anna Lucia Maramotti Politi che, a riguardo, ha detto: “La Sezione di Italia Nostra di Cremona, che comprende anche la sua Provincia, è particolarmente orgogliosa di aver concesso, più precisamente offerto, il patrocinio all’evento dell’inaugurazione della targa commemorativa che ricorda come l’edificio, ora adibito a sede dell’Istituto Comprensivo 'G. M. Sacchi', nel periodo della prima guerra mondiale abbia ospitato l’ospedale militare territoriale della Croce Rossa italiana. La funzione d’uso del passato, decisamente differente rispetto a quella odierna, ha in comune l’attenzione alla persona sia che sia sofferente sia che nelle scuola trovi il luogo per la formazione, la culturalizzazione e l’educazione dei giovani. La 'cura' è al centro di entrambe le due differenti destinazioni"
"Si ricordi come il latino il sostantivo indichi 'preoccupazione', 'attenzione', 'sollecitudine'. Si tratta di un atteggiamento di benevolenza nei confronti dell’altro. Il termine 'cura' – ha aggiunto - è declinato in modo differente rispetto agli scopi dell’edificio. Un tempo ospitava persone sofferenti a causa degli eventi bellici; oggi ospita giovani che vanno compiendo i propri studi. Si osserva comunque come i valori umanistici siano l’aspetto referente comune. L’umanità è 'valore non negoziabile' riferito alla personalità e alla vita civile. Proprio in riferimento a quanto detto per Italia Nostra è motivo di orgoglio essere testimone dell’evento. I principi che contraddistinguono l’Associazione, nata nel1955 e riconosciuta con Decreto presidenziale nel 1958, hanno nel suo statuto come finalità la tutela del patrimonio storico, di quello artistico e di quello naturale della Nazione. La targa fa riferimento proprio al 'patrimonio storico'".
"Non si tratta però di un mero ricordo del passato – ha fatto notare - ma è segno della continuità, come già si è detto, fra le diverse generazioni. Si sente infatti la necessità di 'fare memoria attiva' perché anche i giovani d’oggi siano educati ai valori civili e sociali che albergano nel profondo dell’uomo. L’iniziativa di allora,da parte della Croce Rossa,di farsi carico dell’ospedale oggi è oggetto d’attenzione dei Cittadini di Piadena.La necessità di lasciare un segno tangibile della storia dell’edificio, che oggi accoglie i giovani, è finalizzato alla loro scolarizzazione intesa questa come valore essenziale atto a promuovere la personalità attraverso la conoscenza del passato e soprattutto la consapevolezza di esserne custodi. Si ricordi che la Croce Rossa aveva potuto realizzare l’ospedale per la dedizione di volontari. Non dimentichiamo che l’Associazione, fondata il 15 giugno del 1864 nel suo statuto declina le Convenzioni di Ginevra del 1949 e dei suoi successivi Protocolli, di cui la Repubblica Italiana è firmataria".
"I principi del diritto internazionale umanitario sono i fondamenti tetragoni dell’Associazione ed è dovere dei docenti farne partecipi i giovani affinché se ne facciano consapevolmente testimoni e sappiano declinare quanto appreso nella realtà in cui si trovano ad operare. A tale scopo – ha concluso - è doveroso conoscerne la storia e sapere come sul nostro territorio molte persone si sono adoperate fattivamente impegnando la loro stessa esistenza. Alla confluenza di tali motivi, di cui si è detto, non poteva la Sezione di Cremona di Italia Nostra non essere presente accanto al Comune di Piadena Drizzona”.
Eremita del Po
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti