4 marzo 2021

Progetto di Coldiretti Cremona: visita virtuale per gli alunni al Cambonino Vecchio

“Buongiorno bambini e benvenuti alla cascina Cambonino Vecchio, sede del museo della Civiltà Contadina. Io mi chiamo Anna e sono felice di accompagnarvi nella visita agli ambienti espositivi di questo bellissimo museo, che spero un giorno possiate venire a visitare di persona. E’ un museo molto particolare, che racconta la storia contadina attraverso la raccolta di oggetti, ma anche attraverso le sue mura, le mura di questa cascina, acquistata nel 1976 dal Comune di Cremona ed inaugurata nel ’78 come Museo, che ben rappresenta la tipica cascina cremonese a corte chiusa”. Inizia così il dialogo tra Anna Mosconi, Curatrice del Museo della Civiltà Contadina di Cremona “Il Cambonino Vecchio” e gli alunni delle Scuole primarie del territorio, nell’ambito del progetto di educazione agroalimentare “Cresciamo sani, mangiamo il cibo buono”, proposto da Coldiretti Cremona alle scuole, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale di Cremona, con l’impegno di promuovere sani stili di vita coniugati alla sostenibilità ambientale.

In tempi di pandemia e di didattica a distanza, il progetto di educazione agroalimentare della Coldiretti invita gli alunni a scoprire l’agricoltura del territorio e i cibi che da essa nascono, attraverso video e visite virtuali alle aziende agricole, con i coltivatori e gli allevatori nei panni di specialissime ‘guide’. Cinque i temi proposti e sviluppati per l’anno scolastico 2020-2021, dedicati ai cibi che nascono dall’agricoltura (“Buono come il pane”, “Una mucca per amica”, “Dolce come il miele”), ma anche alla cura dell’ambiente e al tema della sostenibilità (con il percorso “L’acqua amica della natura”). Il tema “La nostra storia passa dal museo” propone invece la riscoperta delle radici contadine attraverso la visita virtuale al Cambonino Vecchio, a partire da un video realizzato ad hoc, nel quale la Curatrice regala ai bambini un tuffo “nella vita dei bisnonni dei vostri bisnonni, circa 150 anni fa”, percorrendo insieme a loro gli ambienti della casa contadina, mostrando elementi come il gancio e il secchio che conteneva l’acqua presa alla fonte (dal momento che nelle case mancavano luce e acqua corrente), la ghiacciaia, il torchio per dare forma alla pasta, la zangola in legno che serviva per fare il burro, il paiolo per la polenta che si girava con il bastone e il camino, il vero cuore di tutte le case contadine. Il percorso approda quindi alla stalla antica, che accoglieva le vacche (“che il bergamino conosceva una per una, alle quali aveva dato un nome”), poi alla stalla nuova dei cavalli, con tutti gli attrezzi rivolti alla cura e all’impiego degli animali. Si prosegue visitando i locali dove sono ora custoditi gli attrezzi legati alla coltivazione del terreno (fra questi: gli aratri antichi, gli erpici, le seminatrici manuali, il rullo, i ‘coltivatori’ per estirpare le erbacce…), per sostare poi davanti a carrozze e carri da lavoro. Il tutto a testimonianza di quanto siano cambiati, nei decenni, la vita quotidiana e il lavoro degli allevatori e dei coltivatori.   

“Siamo orgogliosi di questa nostra proposta di “didattica agricola a distanza”. È per noi importante poter assicurare, anche in tempi di emergenza sanitaria, la possibilità di un incontro tra la scuola e l’agricoltura”, sottolinea Maria Paglioli, Responsabile provinciale di Coldiretti Donne Impresa, che interviene nella video-lezione dedicata al Museo per lasciare “un compito” alle classi. “Proponiamo ai bambini – spiega – di tradurre l’esperienza vissuta in un elaborato, in qualunque espressione, che sia produzione poetica, letteraria, musicale, grafica, plastico artistica, con fotografie o video. Daremo vita ad un vero e proprio concorso finale, con una commissione che valuterà gli elaborati e con un premio che consegneremo nella festa di chiusura del progetto. Nel contempo, per tutti gli alunni partecipanti al progetto fin d’ora ci sono sorprese e un piccolo dono: una merenda buona e sana, garantita dagli agricoltori italiani”.

Nato nell’ambito delle ore annue di Educazione Civica, sui temi specifici della sostenibilità e dalla sinergia tra la Coldiretti e il MIUR, Ministero dell’Istruzione (formalizzata con il “Protocollo per la promozione delle competenze connesse alla sostenibilità nell’alimentazione, per lo sviluppo dell’economia circolare, della green economy e dell’agricoltura di precisione e digitale” firmato nel luglio 2019, sulla base della decennale esperienza della Coldiretti nella costruzione di reti positive con le scuole su tutto il territorio nazionale, a partire dal coinvolgimento diretto delle aziende agricole), il progetto didattico ha già raccolto l’adesione di 64 classi, con 1149 alunni. “La tecnologia digitale ci aiuta a colmare il deficit della non presenza in classe – rimarca Paola Bono, Direttore di Coldiretti Cremona – attraverso “incursioni” online che permettono agli alunni di interagire direttamente con i protagonisti dei video e con i nostri esperti. I bambini ci pongono domande, chiedono spiegazioni, possono vivere direttamente l’esperienza dell’incontro con l’agricoltura e con gli agricoltori”.


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