Risorgimento, Libertà, 4 Novembre, Cadorna. Perché non riportare i nomi delle vecchie porte a cominciare da Porta Po?
Risorgimento? Libertà? 4 Novembre? Cadorna? Per i cremonesi da sempre sono porta Milano, porta Venezia, porta Romana e porta Po. Le porte non esistono più come ”strutture architettoniche con funzioni difensive, economiche e monumentali", fortificate con lo scopo di riscuotere dazi e immagine rappresentativa della città, come le ha definite Mariella Morandi. L'unica che resiste paradossalmente è Porta Mosa, anche come nome ma non sufficientemente valorizzata.
Purtroppo nel tempo la toponomastica ha cambiato sulla carta e negli indirizzi formali i nomi delle porte ma se voi parlate con i cremonesi giovani e meno giovani per tutti piazza Cadorna è porta Po, piazza Libertà è porta Venezia, piazza 4 novembre è porta Romana e piazza Risorgimento è porta Milano. Altre città hanno da tempo ripristinato, con successo, i vecchi nomi. In queste settimane in tanti, sui social, hanno proposto il ritorno all'antico che, paradossalmente, non si è mai allontanato dal comune sentire. Anche in passato ci hanno alcuni illustri studiosi ci hanno provato ma le commissioni toponomastiche e i politici hanno sempre frapposto mille scuse. "Disturbiamo i residenti che devono cambiare gli indirizzi", è sempre stata la giustificazione. Eppure, ai tempi della giunta Bodini, si cambiò – giustamente e senza troppi problemi – piazza Cavour in piazza Stradivari in occasione del rifacimento della vasta piazza e della collocazione della statua del grande liutaio di Floriano Bodini al centro di essa. Perchè dunque non iniziare, magari con quella piazza Cadorna a cui da tanti anni si vorrebbe cambiare nome e riportarla a piazza Porta Po, che sa di antico, di vero, di tradizione e, perchè no, della nostra cultura e della nostra storia? Non ci sarebbero neppure problemi di cambio d'indirizzo visto che sul piazzale ormai sono poche le residenze e che lo stesso Inps è pronto a trasferirsi. Cambiare nome a piazza Cadorna? Si poteva già fare anni fa, nel 2006, quando il professor Guido Gabbioneta raccolse firme su una lettera inviata al sindaco e ai membri della commissione toponomastica di allora. “Piazza Cadorna? Quel generale ha mandato a morire migliaia di ragazzi. Cambiate nome alla piazza”. Guido Gabbioneta, all'epoca docente di letteratura spagnola all'Università di Bergamo, aveva chiesto al Comune di Cremona di cancellare, da uno degli accessi più importanti della città, il nome del generale della Grande Guerra. Lo ha fatto, con una lettera inviata al sindaco Gian Carlo Corada e a tutti i componenti della Commissione Toponomastica. Per la piazza, il professore aveva già in mente il nome giusto: ripristinare il vecchio “Porta Po”, come peraltro viene chiamata ancora oggi dai cremonesi. La lettera passò in commissione toponomastica ma poi tutto venne lasciato cadere. Abbiamo recuperato quella lettera. “Il mio è un gesto da semplice cittadino cremonese,scandalizzato che ancora esista nella sua città una piazza dedicata ad un simile personaggio”, scriveva Gabbioneta. “La prima guerra mondiale, è noto, fu inutile, e quindi anche stupida, voluta da esaltati che in gran parte non la combatterono se non al tavolino. - scriveva Gabbioneta al sindaco - Cadorna fu un criminale, perché mandò al massacro centinaia di migliaia di persone, perlopiù povera gente; chi miracolosamente si “salvò” dal macello, tornò mutilato, muto o cieco". "Di questo aspetto della vita di guerra gli Italiani furono tenuti all'oscuro fino al 1929 quando poterono leggere Addio alle armi di Hemingway. In precedenza avevano appreso solo che Cadorna era stato destituito dal Re il 28 ottobre 1917 e sostituito con il generale Armando Diaz". Gabbioneta aggiungeva: “Cadorna fu poi destituito, sì , accogliendo finalmente anche le insistenze degli alleati di toglierlo di mezzo e non pagò mai per le sue gravissime colpe. Colpe contro l’umanità”.
Anche il professor Gianfranco Taglietti, nume tutelare della toponomastica cittadina, era favorevole al cambio e nella sua opera “Le strade di Cremona” (primo volume), stigmatizzava che si fosse deciso nel 1930 di dedicare porta Po, nello spirito del regime fascista nell'esaltazione nazionalistica e combattentistica anche attraverso la toponomastica riabilitando, in un certo senso, e restituendolo alla gloria che sembrava averlo ripudiato. “Un milione di uomini, tra morti, feriti, prigionieri, costò nel primo anno di guerra la sua "conduzione". Caporetto, secondo taluni storici, fu la conseguenza del regime di severità irragionevole da lui voluto, attestato dal gran numero di fucilazioni: 729 a seguito di giudizio e un centinaio di esecuzioni sommarie, secondo i dati ufficiali (ma furono certo di più)”. Scriveva Taglietti nel suo libro.
Perchè non riportare la piazza al vecchio nome di Porta Po, dunque?
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti
Mario Pedrini
12 febbraio 2022 10:32
Sono del tutto d'accordo. In primis con piazza Cadorna. Quel generale non merita gli sia intitolata una piazza. Anzi...
michele de crecchio
12 febbraio 2022 13:48
Il ripristino delle tradizionali denominazioni ai piazzali delle porte cittadine non complicherebbe la vita ai cremonesi, ma, al contrario, gliela semplificherebbe. Quando si parla, ad esempio, di "piazzale IV Novembre", dobbiamo quasi tutti mentalmente tradurre tale denominazione in quella di "Porta Romana", come, sin da bambini, siamo stati abituati a chiamarla. Ovviamente sarebbe doveroso partire da Porta Po, scandalosamente intitolata a Luigi Cadorna, un personaggio che oggi, per il suo inumano comportamento durante la prima (e catastrofica) parte della guerra 15-18, sarebbe probabilmente deferito al Tribunale Internazionale di Ginevra per Crimini contro l'Umanità!
François
12 febbraio 2022 19:40
Il Tribunale Penale Internazionale (TPI) ha sede all'Aja nei Paesi Bassi, a Ginevra c'è una delle sedi dell'ONU.
François
12 febbraio 2022 19:30
Siamo alle solite: è sufficiente cambiare le targhe stradali perché tutto rimanga come prima... Quanto a Piazza Cavour diventata Piazza Stradivari e Corso Stradivari diventato Corso Cavour - operazione giudicata positivamente dall'estensore dell'articolo - vorrei ricordare che la toponomastica precedente era più coerente perché sull'angolo di Corso Stradivari c'era la bottega del grande liutaio. Quanto alle statue di Stradivari, ce ne sono quattro o cinque in giro per la città tutte più o meno indegne, quella di Bodini (lo scultore) starebbe bene fra le sue consimili al centro del cimitero.
PierPiero
14 febbraio 2022 15:14
Sì sì, facciamolo e iniziamo proprio da Porta Po, così non avremo più quel criminale di Cadorna fra i documenti.
Sui costi che verrebbero a carico dei cittadini per il rifacimento dei documenti, mi risulta che altre città abbiamo operato simili cambiamenti e abbiano assorbito i costi di cambio dei documenti, non gravando così sulle tasche delle persone coinvolte.