Roberto Bolle balla su Monteverdi davanti al Caravaggio. Orfeo, Incoronazione di Poppea, il Combattimento di Tancredi e Clorinda: le musiche scelte
Non ci poteva essere preludio migliore al Monteverdi Festival di Cremona, che lo spettacolo di Roberto Bolle in "Caravaggio": che partirà il 9 maggio 2025, in prima assoluta, al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino di Firenze. Una pièce firmata dal coreografo Mauro Bigonzetti con protagonista assoluto l'Étoile internazionale, affiancato da un cast di straordinari talenti e da una compagnia creata ad hoc. E con una suggestiva scenografia firmata da Carlo Cerri.
Oltre alla sublime arte tersicorea di Bolle e alla pittura del Merisi, altro punto di grande interesse della performance sarà l’aspetto musicale. Bruno Moretti, curatore della colonna sonora, non poteva che scegliere il nostro ‘divin’ Claudio. E non solo per le infinite immagini di strumenti musicali immortalate dal pittore lombardo: si pensi solo a capolavori assoluti come Il suonatore di liuto, Amor Victorius o Il Concerto oppure la giovanissima Fuga in Egitto. E la sua conoscenza degli stessi strumenti musicali appartenuti al Cardinal Francesco Maria Bourbon del Monte: grande collezionista e mecenate dei giovani artisti e delle serate musicali nella capitale romana.
Moretti ha fatto una scelta dettata dal parallelismo cronologico tra le opere di Merisi e quelle dell’autore dell’Orfeo. Ha elaborato le pagine immortale del cantore mitologico. Si è poi rivolto alle suggestive scene dell’Incoronazione di Poppea. Di grande interesse poi l’uso del Combattimento di Tancredi e Clorinda, apice assoluto di quell’Ottavo libro di Madrigali guerrieri e amorosi dove le passioni si mescolano intensamente: l’amore, l’ira funesta, il rimpianto e la fede in una religione che permeava il modo di vivere del tempo. Uno specchio più che fedele di quanto fu Caravaggio nella sua funambolica esperienza di vita. La ricerca di Moretti ha investigato anche nel Settimo libro dei madrigali. Altra raccolta del cremonese e del suo ultimo periodo di composizione in laguna, intrisa di sentimenti amorosi, quasi dal profilo lascivo e sensuale. Basti pensare ai titoli principali: Tornate, o cari baci, Eccomi pronta ai baci, Se i languidi miei sguardi. Ma anche profondamente drammatici: Ohimé, dove il mio ben, Parlo, miser, o taccio?, Non è di gentil core.
Insomma, un’unione completa tra arti. E’ uno spettacolo che è in grado di rendere concreto quello che è il ‘movimento’ che nei quadri e nelle musiche è vivo e cristallizzato ma che si fa vivo e reale nell’arte della danza di Bolle.
Musicologo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti