22 marzo 2022

Stangata teleriscaldamento, nel 2022 tariffe più che raddoppiate a Cremona e triplicate a Crema: qui più caro che a Milano e Bologna

In tempi di rincari fuori controllo, a Cremona e Crema anche il teleriscaldamento raggiunge picchi mai visti. Dal primo trimestre del 2021 al primo trimestre del 2022 le tariffe del teleriscaldamento sono più che raddoppiate a Cremona e triplicate a Crema. I primi segnali degli incrementi sono arrivati nelle scorse settimane attraverso le segnalazioni di alcuni concittadini a Cremona (qui l'articolo) ma in questi giorni il quadro si fa allarmante e Cremona, subito dopo Crema, si conferma come la realtà nella quale sono stati rilevati i maggiori incrementi rispetto ad altre città lombarde e non solo.

In altre parole, a Cremona e Crema il teleriscaldamento (alimentato in parte dall'inceneritore, va ricordato) costa molto più che a Rho, Lodi, Mantova, Bergamo, Milano, Brescia e Bologna (si veda la tabella a fine articolo).

A denunciare i vertiginosi aumenti locali è il Movimento 5 Stelle Cremasco. "Gli aumenti dei prezzi delle materie prime - fa sapere il movimento in una nota stampa - sono nell’ordine delle cose per tutti, ma a Crema, e solo in questa città, quelli del teleriscaldamento sono triplicati, a differenza di ciò che è accaduto in tante altre città, dove sono raddoppiati". A Cremona va di poco meglio rispetto a Crema, dal momento che nel capoluogo le tariffe sono più che raddoppiate, con incrementi che superano di gran lunga quelli delle altre città dove il servizio è erogato da A2A.

"Prosegue il Movimento 5 Stelle: "L'unica città in cui c’è stato un aumento vertiginoso, pari quasi al triplo, è Crema. Qual è il controllo pubblico su questi incrementi, visto anche che il teleriscaldamento utilizza sottosuolo del Comune? Il Comune di Corsico, ad esempio, prevede – riferendosi alla convenzione con il concessionario – l’obbligo di comunicare periodicamente le tariffe applicate, condimostrazione della relativa coerenza con le conclusioni del Collegio Tecnico, applicando la variazione trimestrale del prezzo del gas naturale".

Di qui la stoccata politica, non senza riferimento alla contestata (e ancora oggetto di indagini) vicenda della vendita di Linea Group ad A2A: "L'amministrazione Bonaldi invece che fa? Qual è il controllo pubblico tanto decantato per certi tipi di strutture e servizi? Che tipo di tariffa viene applicata? L’unica cosa certa sono le bollette di privati cittadini che, sgomenti, si ritrovano una tariffa del teleriscaldamento a livelli imparagonabili con quelle di altre città. Peccato che l'operazione A2A/LGH, sulla quale, grazie alle azioni del M5S, è in corso una verifica da parte della Corte dei conti, sia sempre stata decantata come un’operazione virtuosa che avrebbe portato benefici ai cittadini. Sono questi i vantaggi per chi paga le tasse a Crema? Come e dove vengono reinvestiti gli introiti milionari delle multiutility private? Sono questi i vantaggi di aver perso completamente il controllo pubblico?"

Nei prossimi giorni, fa sapere il Movimento, il Consigliere comunale e candidato sindaco a Crema Manuel Draghetti avanzerà la proposta di una Commissione di Garanzia, durante la quale Linea Group possa riferire il motivo di questo triste primato per Crema.

Qui di seguito un riassunto delle tariffe del teleriscaldamento in alcune città espresso in € / kWh, quest’anno e lo scorso anno:

f.c.


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