19 marzo 2021

Un libro sulle carte inedite: "Stradivari Svelato". Il giallo dei falsi Le origini dei genitori, la data di nascita, le minute di bottega

Oltre 150 documenti di bottega, una biografia di Stradivari, una lunga serie di esami chimici su carte e inchiostri per verificarne l'autenticità, l'acquisizione di pareri di studiosi e ricercatori. Il "tesoro" documentale di Antonio Stradivari che per un anno e mezzo è rimasto in provincia in cerca di un acquirente, adesso è diventato un libro. A realizzarlo è il professor Gualtiero Nicolini e il titolo intrigante è "Stradivari svelato" e ancora "I documenti di bottega ritrovati di Messere Antonio Stradivari (Cremona 1645-1737)". Ieri a Roma c'è stata una conferenza di presentazione e il volume dovrebbe essere nelle librerie subito dopo Pasqua.

"Quando più di un anno fa riuscii a vedere grazie, a un amico giornalista, i documenti stradivariani che un collezionista aveva dato a Luciano Sassi, uno dei più noti e affermati restauratori di documenti cartacei e pergamene per avere un parere sulla loro originalità, ne rimasi "sconvolto". - dice il professor Nicolini - Non solo per le lettere con stemmi, timbri, filigrane dei più importanti personaggi della fine del seicento primo settecento, ma anche per le minute a firma dei figli di Stradivari, per disegni, per ricevute di acquisti di materiale ( olio di spigo, cuoio per le custodie, legname), per le ricevute di  compenso orario degli allievi tra cui venivano indicati anche nomi nuovi ma nomi conosciutissimi: da Guarneri del Gesù a Giovan Battista Guadagnini oltre a Montagnana, Bergonzi, Balestreri ecc.".

"Ogni documento rivelava un mondo nuovo e spesso in contrasto con le notizie ormai note e ripetute nel corso degli anni dai tanti scritti sul sommo liutaio .... - prosegue Nicolini -Sassi era certo della loro autenticità anche grazie ad analisi scientifiche e moderne su carta inchiostri e d'altronde mi chiedevo chi e perché avrebbe dovuto e potuto falsificare una mole così grande di documenti? E quindi man mano che studiavo i documenti, procedevano le ' scoperte"  come il luogo e la data di nascita di Antonio Stradivari, la provenienza del padre dal bergamasco, le sue nozze con una donna di Breno ( paesino vicino a Bergamo ), la sconfessione della qualifica di famiglio del Pescaroli , la conferma di essere stato allievo dell'Amati, l'acquisto del legname che giungeva via lago d'Iseo e canale civico e mille altre notizie...... Si facevano  strada anche i ricordi del fondo Bisiach e del processo di Bergamo per falso del 1930".

"Ho quindi dovuto effettuare una ricerca sulla famiglia dei più noti liutai della scuola milanese del primo novecento (i Bisiach, appunto ndr),  sui giornali della epoca 1927/1930, sul fondo Camelli il direttore del museo di Cremona, sugli articoli di Bacchetta del Regime Fascista,  sul perché della  nascita della  rivista Cremona proprio in quel periodo  sino agli atti del processo con una ricerca estenuante e lunghissima, complicata dal tempo di pandemia per la necessità di spostamenti continui presso l'Archivio di Stato di Bergamo". 


Come mai il titolo "Stradivari svelato"? "In un primo momento avrei voluto intitolarlo "Intrigo Stradivari" e poteva essere in due volumi: uno sui documenti ritrovati che ci portano a riscrivere la storia di Stradivari e di gran parte della liuteria cremonese e l'altro sul perché questi documenti ritrovati nel 1927 in una ribalta, dopo due anni di dispute e di contrasti tra esperti, furono dichiarati falsi da un tribunale", dice ancora Gualtiero Nicolini..

Ma quali sono questi documenti? "Lettere, minute di bottega, disegni, biglietti, carte ma anche due tomi sulla costruzione del violino e la biografia della gesuita padre Bonaventi su Stradivari "

"Il libro affronta le valutazioni di importanti esperti del periodo che ne dichiararono, l' autenticità  e di altri  che si adoperarono per disconoscerla aiutati, purtroppo, dagli errori di un antiquario privo di scrupoli accusato poi di truffa e bancarotta fraudolenta. Per avidità, pur di aumentare i suoi guadagni, si mise ad inserire, accanto ai documenti originali, una serie di falsi fatti da lui e fatti scrivere da persone che lo ammisero al processo. Ecco quindi che i giudici fecero di ogni erba un fascio mentre la commissione nominata non esegui nessuna indagine scientifica ma arrivò a fare dichiarazioni assurde. Così alcuni giornali e riviste sostennero la causa della falsificazione e si crearono, contrasti e complicazioni tra favorevoli e contrari. A chi giovava che fossero dichiarati falsi visto che ora i mezzi moderni li dichiarano autentici? Ed ecco il ruolo di Farinacci che stava pensando di organizzare dieci anni dopo, quelle manifestazioni del bicentenario stradivariano che tutto il mondo ci invidiò e che costarono cifre enormi. Egli stava trattando con Fiorini per avere i 1303 suoi cimeli acquistati dalla marchesa Della Valle erede di Cozio di Salabue ed era già una trattativa difficile perché Fiorini pretendeva l'apertura della scuola di,liuteria dove  voleva insegnare e doveva convincerlo ad attendere 10 anni, cosa per niente facile. Quei documenti dei Bisiach che i liutai milanesi non avrebbero mai ceduto, complicavano ulteriormente i suoi progetti. Ecco quindi l'Intrigo - aggiunge Nicolini - Un pretore sospetto,   Camelli  che convinse il conte Gnoli sovrintendente alle biblioteche della Lombardia, prima sicuro della originalità poi il più acerrimo oppositore dei documenti dei Bisiach. E poi tante altre questioni tra cui la dichiarazione di falsità per quei documenti ma anche la restituzione degli stessi ai Bisiach e la loro ricomparsa in questi mesi, proprio a Cremona."


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