25 marzo 2025

A Cremona piove sulla cultura. Capitale? Meglio farla diventare una città vivibile

Cremona, 25 marzo 2025

Caro A. d. P.

Come stai? Spero bene, ho ricevuto la tua lettera della settimana scorsa, è densa di novità ma anche io, nonostante tutto, avrei parecchie cose da raccontarti. Mi fa piacere che la tua città sia intenzionata a candidarsi come Capitale della cultura per il 2028, è un ottima cosa, detto tra noi sembra che anche qui vi sia l'intenzione di proporre la mia città allo stesso riconoscimento. Sarà una lotta “agguerrita” di certo ma, alla fine, un progetto così ambizioso dovrà concretizzarsi in qualche modo per dare a una città un po' più di vivibilità. Diventare Capitale della cultura è di certo una grande opportunità, un passaggio formativo notevole per tutti e, soprattutto, un bel palcoscenico sul quale puntare per attirare persone e fondi da investire per eventi e manifestazioni. Tu, come me, vivi la tua città, la vivi ben sapendo che, da quello che hai scritto nella tua ultima lettera, al momento sono tanti i problemi da risolvere per poter puntare a questo prestigioso ruolo. Qui a Cremona piove letteralmente sulla cultura, non ci crederai ma ti invio la foto della Galleria XXV aprile dove, a causa delle perdite dal tetto, i banchetti con i libri in esposizione devono proteggere i tomi con dei cartoni. Di solito i libri non si moltiplicano irrigandoli, anzi solitamente si rovinano, ma evidentemente questo fa parte di un percorso culturale della mia città ancora tutto da scoprire e da capire. Soprattutto da capire, per svilupparlo serviranno ben altre motivazioni. Al pari della tua città qui vi sono necessità primarie che spesso diventano difficili da affrontare; la desertificazione del commercio lascia il suo segno anche in materia di sicurezza, quel senso di una città che si perde via, secondo quanto mi hai raccontato nella tua missiva, lo si trova anche qui tra il degrado di strade, marciapiedi e manutenzioni in generale che non sembrano far parte della vivibilità quotidiana e, di conseguenza, della cultura di una città. L'altro giorno un nostro comune amico, P. S., passando di qui per motivi di lavoro, ha paragonato la città quasi ad un set cinematografico per un film post apocalittico, non me la sono sentita di dargli completamente torto, ma quello che mi preoccupa di più è l'ottica futura di quella affermazione, cioè quali scelte potranno cambiare questa direzione. Ti prego di non ironizzare nei tuoi scritti sulle guide turistiche da aggiornare, hai ragione sul fatto che la Loggia dei Militi, con quella installazione artistica che da temporanea sembra ormai essere diventata permanente, perde moltissimo in materia di presentazione storica del resto non ho mai capito quanto un paio di occhi con un fiore in mezzo possa essere utile al mio già modestissimo percorso culturale. E' un mio limite ma se ci pensi bene quella installazione potrebbe essere un punto a favore per la candidatura di qualsiasi altra città, del resto qui su tante cose sembra quasi un vagare nella nebbia. Per palazzo Cittanova, che tanto hai apprezzato anche come narrazione storica anni fa durante la tua visita qui, ti confermo che al momento langue depositato in un angolo come un elettrodomestico a fine carriera, forse verrà recuperato, magari con i mattoni di un innocente muro lungo viale Po che vorrebbero abbattere, perché sembra quasi che un percorso culturale debba passare per forza dall'abbattimento di un muro. Mi racconti che servono fondi per poter sviluppare e portare la tua città verso l'agognato trofeo, immagino che sia un problema comune per ognuna delle città candidate, però, a questo punto, ti rispondo che, se non vi sono le finanze per affrontare anche il più basilare dei problemi come le buche stradali, come si può pensare di creare il presupposto per un percorso culturale così ampio? Non saprei cosa consigliarti, credo che le opzioni siano poche e da valutare passo per passo, altrimenti si rischia di fare la fine di mirabolanti candidature presentate come certe ma, alla fine, rivelatesi un buco nell'acqua. Fare scelte di lungo periodo è difficile, vanno pianificate bene, mentre di solito si pensa di risolvere i problemi con qualche giorno di festa, fatto che è decisamente più semplice ma molto meno proiettato al futuro. Se la tua città ha tanti punti da risolvere impegnare i prossimi anni sperare in una candidatura sembra un po' una forzatura, d'altra parte, come scrivi tu, i nodi dolenti sono tanti e, forse, il desiderio dei cittadini è più rivolto a recuperare quegli spazi che, ad oggi, sembrano persi o in mano a persone poco interessate alla Capitale della cultura. Vedremo, ma se hai un consiglio o suggerimento, che non sia un nuovo centro commerciale, per cominciare a ritrovare quella sensazione di città vivibile per i propri cittadini fammelo sapere, per favore. Grazie mille.

A presto.

Marco Bragazzi


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commenti


Pasquino

25 marzo 2025 19:56

Ha mille ragioni !!!!

Stefano

25 marzo 2025 21:09

Capitale fa' il paio col gemellaggio con Fussen, città teutonica a me sconosciuta fino ad oggi. Vede come sono ignorante per cui è d'obbligo acculturarmi con queste belle iniziative. Insomma non potevo desiderare di meglio. Poi che problema c'è se ai visitatori, anche ai teutonici, bisognerà consigliare di venire a Cremona, quando vorranno visitarla una volta diventata Capitale della cultura, in carrarmato? Tanto c'erano già venuti così. Perché come sono messe le strade solo un blindato può reggerne l'impatto. Con sosta obbligatoria presso la parete ovest del cimitero, tutta puntellata e circondata da una selva cadente e intricata che ricorda più una sperduta foresta di un terzo mondo. Situazione generalizzata quella del dissesto delle strade dei marciapiedi e del patrimonio arborea, che viene tagliato laddove andava semplicemente liberato dall edera, come in via Aglio presso la società San Zeno, e lasciato stare laddove si rivela ad alto rischio, come in via Massarotti, via Chiese, via Bergamo..Mi chiedo se non sia un controsenso pensare ad una Capitale della cultura quando non si hanno neppure le risorse per mettere a posto l'ordinario, lasciando cittadini ed eventuali turisti a rischio continuo di danni da buche stradali piuttosto che da piante che ti cadono in testa.

François

26 marzo 2025 12:54

Ce l'ha fatta Agrigento, dove l'acqua dai rubinetti sgorga per un paio d'ore di notte, perché non dovremmo riuscirci noi... I nostri amministratori potrebbero chiedere lumi ai loro colleghi di Girgenti.

Vin

25 marzo 2025 22:27

A parte la riflessione sicuramente condivisibile che Cremona deve diventare prima di tutto una città più vivibile, per candidarsi a capitale della cultura ci vogliono delle precondizioni su cui l'amministrazione non ha speso parola: trasporti adeguati che non esistono, strutture ricettive di accoglienza carenti, capacità di creare iniziative interessanti per tutto l'anno: non di pensare insomma che basti una festa del torrone o un PAF o qualche concerto di trapper per farne un polo della cultura né si può pensare che basti essere la capitale del violino: esiste anche altro al mondo!

Anna

26 marzo 2025 09:45

Apprezzo molto la garbata ironia con cui si descrive l'avvilente situazione cittadina. Di manifestazioni (diverse di dubbio gusto, per restare nel linguaggio moderato) ce ne sono anche troppe e, talvolta, decisamente invadenti e senza nessun lascito, a parte i rifiuti. Si dovrebbe prima di tutto scegliere meglio: l'assessore Zanacchi si è "lamentato" che è sommerso di nuove richieste per "bancarelle" varie e una settimana dopo tale esternazione, oplà, ecco la nuova serie di bancarelle ai giardini pubblici a tema "cioccolato". Quando si dice la coerenza. La città è vivibile quando ci sono spazi davvero pubblici, senza obbligo di consumazione, ad esempio. L'elenco sarebbe lungo, i problemi sono noti e sono sempre quelli. A quanto pare per gli amministratori vale più il "cogli l'attimo" al posto di un serio studio sulla situzione della città e dei cittadini che la abitano. Altrimenti in tutti questi anni avrebbero almeno provato ad organizzare meglio quello che già viene fatto. Altro che capitale della cultura, la cultura è solo la foglia di fico per giustificare le solite manifestazioni che si riducono ad una triste (e dubbia, a volte) esposizione di roba da mangiare, ops!, FOOD....

Ettore

26 marzo 2025 11:47

Per riprendere "Quelli della notte" - trionfale programma televisivo di Renzo Arbore trasmesso da Rai 2 nel 1985 - il prof Pazzaglia avrebbe detto:"il livello è basso".
Per progettare manifestazioni diverse dal Food c'è bisogno di competenze. E a Cremona ci sarebbero anche ma non solo non vengono valorizzate, spesso sono anche emarginate. I risultati sono direttamente proporzionali alla levatura di chi governa la Città.

Pierpa

26 marzo 2025 16:15

Belli i commenti, denotano sincero amore per la città, o quel che si spera possa diventare e ora non è. Aggiungo un ricordo, sbiadito, di quando non c'era solo FOOD. Santa Maria della Pietà, e le bellissime esposizioni ivi collocate... altri tempi. Ora rimane solo il quadrilatero piazza della Pace (perché non piazza Spritz & apericena?) e dintorni.