17 giugno 2025

"Umbrella, umbrella" e quella lezione sulle tasse cremonesi (già tutte applicate)

Umbrella, umbrella!” la voce tonante dell’esploratore inglese Thomas Coryat echeggia sulle scalinata di palazzo Comunale a Cremona; siamo nei primi giorni di un caldo settembre di inizio 1600 e Coryat, arrivando in città da Pizzighettone, ha visto i cittadini cremonesi con gli ombrelli parasole e coniando quindi il termine umbrella.

“Signor Coryat” gli dice il suo accompagnatore cremonese “il termine è ombrello, non umbrella”

“E’ vero, la ringrazio, ma è la prima volta che vedo un oggetto del genere, porterò il vocabolo umbrella in Inghilterra per raccontare questo vezzo al mio amico William Shakespeare e agli altri ragazzi della combriccola quando ci troveremo nella nostra taverna preferita”

“William Shek...Shack...Shiek...William chi?” gli chiede il cremonese

“William Shakespeare, è uno che scrive, è bravino dicono, magari farà carriera sempre ammesso che non si metta a scrivere romanzi d’amore”

“Alla fine quelli funzionano sempre” gli fa eco l’accompagnatore “un po' come la mostarda cremonese con i piatti di carne”

“Mostarda. mostarda!” interviene quasi urlando Coryat appena messo piede nella salone del palazzo.

“Ecco...la prossima volta che faccio da accompagnatore chiedo un compenso doppio” mormora tra se e se il cremonese, il quale, schiarendosi la voce, continua “Signor Coryat, lei è stato invitato ad una riunione del Consiglio della città di Cremona dove si discuterà di tasse locali”

Coryat si massaggia la barba appuntita, il sole ancora estivo illumina appieno il salone ma, come spesso accade, le candele sono già pronte se i lavori del Consiglio dovessero durare a lungo.

“Ho viaggiato molto e, in tutta sincerità, posso affermare di avere una ottima preparazione in materia di tasse locali” afferma con sicurezza l’esploratore “sarà mio impegno suggerire al riverito Consiglio alcune idee in materia di tasse che non siano solo i dazi presenti alle porte della città”

“Ossignur cosa ho combinato invitandolo al Consiglio, cosa ho combinato!” sospira il cremonese mettendosi le mani sul volto.

I lavori cominciano senza tanti fronzoli, la discussione verte, essenzialmente, sulla ricerca di nuove tasse locali che siano di facile applicazione. I consiglieri si agitano un po', sanno bene che l’equilibrio essenziale da mantenere è quello della chiarezza tra chi decide e i cittadini, ovvero il principio fondamentale di ogni forma di democrazia. Il sole, entrando con impeto dalle finestre, rende il salone ancora più brillante, Coryat sfrutta la luce intensa allungando la testa verso il capannello dei consiglieri e chiedendo la parola.

“Egregi consiglieri” esclama con sicurezza il cittadino inglese “ho visitato moltissimi posti e ho raccolto un certo bagaglio di esperienza in materia di tasse locali, se mi accordate la cortesia di ascoltare il mio intervento credo di poter essere d’aiuto per risolvere la questione”

I consiglieri si girano verso l’ospite e verso il suo accompagnatore, il cittadino cremonese è seduto immobile con le mani sul volto da diversi minuti, è consapevole del fatto che le cose finiranno malissimo.

“Nei Paesi Bassi, in molte città, hanno dipinto per terra delle righe blu che obbligano i proprietari di carrozze e cavalli a pagare un certo obolo in base al tempo in cui lasciano ferme le stesse in città, direi che si potrebbe allargare la questione facendo pagare anche l’accesso delle stesse in alcune zone cittadine” Coryat si massaggia la barba, ha l’attenzione dei consiglieri “In Inghilterra facciamo pagare una tassa sull’immondizia, se Elisabetta I Tudor non l’aveva ancora applicata ci ha pensato, recentemente, Giacomo I Stuart, il calcolo è semplice; viene fatto a caso, i miei connazionali non l’hanno proprio apprezzata anche perché non si capisce bene come funzioni”

I consiglieri osservano l’esploratore quasi perplessi ma interessati, l’accompagnatore prende la parola, più che altro perché comincia a temere che le idee dell’esploratore possano venir considerate come valide.

“Vorrei ricordare al Consiglio che il signor Coryat, che tra gli amici vanta un certo Shieckqualcosa, ha scoperto gli ombrelli solo pochi minuti fa, direi che ha già raccolto molto da questo suo viaggio” spiega con timidezza l’accompagnatore.

“Ma questa è una splendida idea gentile accompagnatore! La tassa sull’ombra prodotta dagli umbrella! Che novità eccezionale, che idea fantastica! Gentile Consiglio farei un plauso a questo cittadino cremonese che ha inventato la tassa sull’ombra! Umbrella, umbrella!” urla con sentimento Coryat.

“Ecco...poi dopo il plauso però i cittadini mi faranno la pelle per queste mie grandi idee”

“Idee non del tutto stravaganti sulle quali si potrebbe ragionare, gentile Coryat” afferma uno dei consiglieri “Ha altri suggerimenti utili per la nostra conversazione?”

“Tantissimi” risponde l’esploratore allargando le braccia “in Francia vanno di moda le tasse per i lucchetti delle sedie e quelle sulle abitazioni, in Germania quelle sulle insegne dei locali mentre in Spagna quelle per i banchetti dei mercati. Serve altro?”

“No, direi che siamo a posto così” interviene l’accompagnatore ormai nel panico “ringraziamo il gentile Consiglio per la cortesia offerta e adesso porterò il nostro simpaticissimo – mica tanto – ospite a visitare la città”

“La tassa per visitare la città! Ecco cosa manca all’elenco, gentile accompagnatore lei un pozzo di scienza e di idee” rimarca con voce profonda l’inglese “signori consiglieri prendete appunti: la tassa per coloro che vogliono visitare la città, idea di un vostro concittadino”

I consiglieri annuiscono, l’accompagnatore fugge da palazzo Comunale, Coryat rimane solo con il Consiglio. Il membro anziano gli si rivolge con fare interessato

“Scusi, ma il suo amico signor Shiekqualcosa che lavoro fa?”

“E' uno scrittore, è bravino ma non farà molta strada secondo me”

“Romanzi d'amore? Quelli funzionano sempre” sussurra il membro anziano.

“Mostarda, mostarda!” urla Coryat “comunque si potrebbe mettere una tassa sui libri egregi consiglieri”

“Sì, ma servirebbe a poco, tanto non legge più nessuno, egregio signor Coryat”

“Bello questo tavolo” osserva Coryat facendo scivolare la mano sul legno.

“Sì, ma ovviamente non serve per ballarci sopra come vorrebbe fare qualcuno”

“La felicità va comunque gestita” osserva l'esploratore “una tassa sulla felicità potrebbe essere utile in questi casi”

“Chissà, vedremo in futuro magari ci arriveremo, il suo accompagnatore è sparito e non penso per la felicità, comunque la ringraziamo per la sua partecipazione, signor Coryat. Ci saluti il signor Shieckqualcosa, sia mai che in futuro possa scrivere qualcosa di interessante”

“Signori consiglieri vi ringrazio per la vostra ospitalità, avrò molto da raccontare al mio ritorno a Londra, gentilmente potreste trovarmi un nuovo accompagnatore?”

“Se riusciamo a trovarne uno volentieri, non credo che vi siano molti volontari viste le sue brillanti idee”

“Umbrella, umbrella!” urla ancora Thomas.

“Ecco...appunto” risponde all'unisono il Consiglio. 

Marco Bragazzi


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