E' arrivata la Schlein, una disinvolta marziana
Devo essermi distratta un attimo. Ed eccomi imprevedutamente catapultata nell’era dell’Acquario. Proprio lei, la favolosa età cara alla cultura hippy degli anni ‘70, in cui la fantasia è al potere e tutto è possibile. Tutto tranne il ragionevole. Tale è l’inevitabile reazione all’inattesa vittoria che ha condotto Elly Schlein alla guida di un Pd reduce dagli inconcludenti grigiori e dagli imbarazzanti autogol di Enrico Letta. Lei è una disinvolta marziana: ha il casto look da catechista degli anni Cinquanta ma l’esplosivo nello zainetto rigorosamente trendy. Oliviero Toscani col tipico snobismo del fotografo da jet set che giudica la politica alla stregua di un musical o uno spot pubblicitario, entusiasticamente la promuove come segnale di novità e svolta. E seppellisce invece il perdente Bonaccini sotto un’autentica pietra tombale “grigio e noioso come un titolare di pompe funebri”. Non mi risulta che Marx, Gramsci o Berlinguer, giusto per restare all’album di famiglia, disponessero di particolare presenza scenica. Il che tuttavia non gli impedì di capire qualcosina del mondo e assicurarsi un posto nei libri di storia. E’ evidente che il Pd, allarmato dal recente esito delle politiche, ha deciso di correre ai ripari investendo sull’immagine e lanciando un’opa in grande stile sui giovani. Cioè su un vasto serbatoio di potenziali consensi già adeguatamente formattato dai numerosi influencer -tatuati come serpenti e spesso ignoranti come capre- attivissimi in quella mega fabbrica di giovani schiavi che è il magico mondo dei Social.
Ellly Schlein spazia con consumato bon ton dalla crisi climatica alla qualità delle canzoni in gara all’ultimo San Remo, cinguettando, con mirabile generosità di particolari, la notizia che da anni ha un suo gruppo d’ascolto. Non credo che a chi è impiccato alle centinaia di tavoli di crisi aziendale tuttora aperti la cosa risulti di particolare sollievo. Perché, in futuro, non celebrare insieme le primarie del Pd e lo svolgimento della kermesse canora che nell’ultima edizione, quanto a propaganda ideologica manifesta o abilmente subliminale, ha di parecchio superato il famoso Minculpop dell’era fascista? Parole chiave del nuovo Pd sono dunque ‘base’ e ‘movimento’. Parole, sia chiaro, tutt’altro che disprezzabili anche se, come sempre, tutto dipende da quel che ci metti dentro. La storia anche recentissima , vedi Grillini e Sardine, ampiamente dimostra infatti che un generico rancore antisistema è collante sufficiente per ritrovarsi nei cortei di protesta ma non basta a costruire quel partito-programma che pur nell’avvicendarsi delle mode e delle loro parole d’ordine resta l’unico affidabile strumento per fare qualcosa di serio sui tempi medio-lunghi. E’ peraltro tipico dei soggetti politici in crisi di senescenza aggrapparsi all’altro da sé e sovrastimarne il potenziale salvifico. Lo fece anche la Dc a suo tempo con la scoperta della famosa ‘società civile’ da cui attingere sangue fresco. Ma questo non la salvò dall’estinzione.
Pericoloso illudersi di costruire autentica politica usando i materiali da costruzione dell’antipolitica. Il che, fra l’altro, ha parecchio a che fare con l’ambiguo futuro del rapporto fra Pentastellati, che nel dna hanno l’antipolitica e un Pd che nel dna la politica ce l’ha. O meglio ce l’aveva quando non era ancora l’esecutore testamentario dei radicali e il paladino della globalizzazione finanziaria ma un grande partito di massa insediato nel proletariato industriale e operante in base a un’idea motrice e a una visione del mondo. Il programma di Elly Schlein appare piuttosto come un’affollata agenda di propositi in difficile equilibrio fra ritorno alla lotta di classe dura e pura, predicazione transgender elevata a nuova religione pagana e indiscriminata accoglienza di tutti gli immigrati che bussano alla porta o più semplicemente la forzano: un gigantesco piano di redistribuzione di ricchezza accompagnato dalla consueta reticenza riguardo al come produrre la torta da spartire. Dove trovare le risorse senza impoverire con ulteriori giri di vite e spremitura fiscale le forze che devono creare lavoro? Non a caso, con la sua malizia di navigato sornione, Romano Prodi, azionista di maggioranza della nuova segretaria, interpellato circa un suo futuro ruolo nel partito ha affacciato l’ipotesi di mettersi a disposizione ” con qualche seminario di economia”. Meglio tardi che mai caro Professore. Ma veniamo, finalmente, all’esplosivo nello zainetto. Come definirlo? Come un’autentica svolta hollywoodiana a cui tesserati di lungo corso e consistenti pezzi del tradizionale insediamento sociale del partito, chiamatisi fuori dal rito delle primarie, guardano oggi con silenziosa perplessità. Proprio così: svolta hollywoodiana. E non per la banale ragione che Elly Schlein è cittadina statunitense quanto piuttosto perché il suo avvento accelera l’innesto nella politica italiana dell’esperimento da anni in atto in quell’incubatrice di futuristiche alchimie sociopolitiche che sono gli Usa e in particolare lo star system newyorkese. Un sistema notoriamente schierato a ferreo sostegno dei Democratici ma soprattutto dedito a quell’applicazione ormai dittatoriale del ‘politicamente corretto’ che Federico Rampini va da anni magistralmente indagando e rivelando alla distratta platea degli europei: un autentico disarmo culturale della civiltà occidentale costruita sulle originarie radici dell’umanesimo cristiano. Personalità silenziate, cacciate, licenziate nelle Università e nell’industria mediatica se non obbedienti al rigido protocollo che impone di garantire ruoli di spicco, superiore prestigio e visibilità alle minoranze etniche e sessuali. Con quel che ne consegue in termini di superamento e smontaggio del decisivo tassello sociale che è storicamente stata la famiglia tradizionalmente intesa. Una manipolazione su vasta scala dell’immaginario collettivo affidata anche all’estremismo ambientalista che demonizza il progresso economico identificandolo con un’imminente Apocalisse planetaria.
Elly Schlein è tutto questo? Presto per dirlo. Ma parecchie premesse lo lasciano supporre. In tal senso il suo avvento, cui non è affatto estranea la componente democristiana del centro sinistra, segna e certifica un doppio suicidio. Fine di quel che resta dell’originaria Dc come partito cattolico. Fine di quel che resta del Pd come originario partito del proletariato industriale. Si volta pagina. Ma come dimenticare, venendo invece alle pagine del calendario, che oggi è l’8 marzo? E in un giorno di festa non si conclude una riflessione politica fotografando due suicidi. Festeggerò dunque a modo mio, augurando buon lavoro ad Elly Schlein ma soprattutto rendendo l’onore delle armi a un uomo. All’eccellente perdente Stefano Bonaccini. Perché mai, del resto, avrebbe dovuto vincere? Solo perché è provatamente capace, perché ha onorevolmente retto la barra della sua regione nel mare in tempesta della pandemia e della crisi economica, solo perché parla di piani industriali e mette il lavoro in cima all’agenda, solo perché affronta con equilibrio e concretezza il tema immigrazione? Roba del genere era moneta pesante fino all’altro ieri. Ma è evidentemente declassata a noiosa ‘lista della spesa’ da quando il Pd, o meglio la fazione uscita vincente da notti e giorni di lunghi coltelli è, per l’appunto, entrata a vele spiegate nella fluida e divistica era Dell’Acquario. Fantasia al potere. E sia quel che sia.
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commenti
Anna L. Marsmotti
8 marzo 2023 17:49
Splendido. È un testo da archiviare per confrontarlo con i prossimi eventi. Grazie per la lucidità dell'analisi storico-politica, ma anche culturale
Giulia Benedetto
8 marzo 2023 19:55
Io su quell'esito delle cosidette primarie, ho qualche dubbio...si dice siano stati i grillini a votare e pilotare il voto, c'e'un denunciato per aver votato 5 volte...non esiste un giornale che abbia fornito numeri ufficiali, si parla di circa 1 milione di votanti. Per le politiche ci vogliono giorni per avere dati ufficiali...in questo caso son bastate poche ore..alla tedesca..ma con tecniche cosi all'avanguardia??? Forniamoli anche allo stato questi mezzi super tecnologici...
Elisabetta
11 marzo 2023 16:13
Decisamente azzeccato il definire questa donna " marziana", il cui programma dista anni luce dai reali bisogni della gente che lavora e dai principi e scopi del partito di cui ora è alla guida; neppure credo possa rappresentare una valida opposizione, cosa che in una democrazia sarebbe utile.
Bravissima Ada Ferrari: le sue parole sono sempre un sostegno valido in questa deriva di superficialità e pochezza.
Giuseppe Zagheni
12 marzo 2023 09:17
Insomma è incredibile come a dx sentano il mal di pancia non appena qualcosa di vagamente di sinistra si muove nell' orizzonte politico italiano.
Francamente attribuire alla Schlein tutte le possibili sventure passate presenti e future indica semplicemente che" non l'avete vista arrivare ". Ma per carità mi può spiegare come gli influencer tatuati come serpenti siano per la Sclein e non per Meloni? Vistoche ci sono torme di influencer tatuati come serpenti che la supportano e he anche la Meloni è costantemente presente sui social. Il fatto che molti siano anche ignoranti come capre c'è in questo caso una certa preponderanza per la dx ( questo secondo la mia esperienza) ma è opinabile, uno di dx la vede diversamente .
Ma nella sua filippica lei ha elencate tutte le peggiori " convinzioni" della dx estrema italiana come se con Elly Sclein arrivassero i barbari a distruggere la civiltà. Naturalmente questo non mi stupisce dal momento che attribuisce tutti i disastri fatti dalla destra in regione Lombardia in questi trent'anni, o quasi, di ininterrotto (s)governo alla sx...Non si preoccupi non arriverà la barbarie , ma forse un po' di buon senso .
ada.ferrari
12 marzo 2023 16:12
La rassicuro subito sulle mie condizioni di salute: l'arrivo di Schlein non mi ha prodotto alcun "mal di pancia". Secondo: se come mi pare di capire, auspica che a sinistra arrivi "un po' di buon senso" come mai scarta chi, come Bonaccini, il buon senso l'ha concretamente praticato e dimostrato? Terzo: se con la nuova guida il PD farà finalmente "qualcosa di sinistra" mi spiega come mai il "qualcosa" annunciato e già in passato praticato ha spinto tanti lavoratori e proletari a lasciare la sinistra e a votare la Lega? Quarto: grazie della costante attenzione : sono lieta di constatare che neanch'io le procuro mal di pancia.