5 ottobre 2022

La lezione di Madre Natura e i "ganassa" dell'economia

Era il secolo scorso, fa male a dirsi ma l'anagrafe non perdona, quando, durante una lezione di scienze presso l'Itas Stanga, la professoressa Maria Cristina Bertonazzi affrontò il concetto di evoluzione naturale portando come esempio quello della farfalla delle betulle prima e dopo la rivoluzione industriale. Un esempio calzante di evoluzione quello della farfalla di colore bianco la quale, mimetizzandosi naturalmente con il tronco delle betulle, dovette cambiare colore a causa della alta concentrazione di polveri dovuta alla rivoluzione industriale. Una evoluzione necessaria alla difesa e alla continuazione della specie, dato che la fuliggine aveva trasformato in un colore grigio scuro il tronco delle piante rendendola chiaramente visibile e quindi attaccabile dai predatori. La professoressa Bertonazzi sapeva spiegare molto bene ma soprattutto sapeva far capire anche meglio; è difficile rendere interessante una lezione per dei ragazzi di 14 anni di solito interessati più ad altre cose che al concetto di sopravvivenza delle farfalle, eppure partendo dall'analisi di un fenomeno naturale riusciva a trasportarti nel ragionamento verso lo studio di Madre Natura.

Nel 2022, periodo storico comunque ancora da capire, Madre Natura rappresenterebbe lo statista perfetto, sembra un paragone assurdo ma, riflettendoci bene, la natura non sbaglia nulla nella gestione della economia terrestre, eppure le variabili che deve gestire, tra flora e fauna, sono decine di miliardi parte delle quali a noi ancora sconosciute. Un modello economico di sviluppo anche articolato non è in grado di affrontare un numero così elevato di variabili, così come non riuscirebbe in alcun modo a fare previsioni corrette, al contrario la natura sa aspettare e sa mantenere in perfetto equilibrio il sistema. E' una cosa unica riuscire a trovare sempre un equilibrio nonostante le migliaia di anni di evoluzione, non esiste forma di Pareto-efficienza più limpida di quella che la natura ci offre in ogni momento, la differenza con quella studiata e sviluppata dall'uomo è palpabile. Il beneficio diffuso dalla natura alle specie presenti nel suo sistema, anche se a volte indotto o cambiato dall'uomo, è un valore che i politici odierni dovrebbero guardare con attenzione, il benessere delle persone presenti in un determinato sistema sociale sembra sempre allontanarsi di più da quei concetti sociali che oggi diamo per scontati se non quasi del tutto dimenticati. Oggi stiamo assistendo a passaggi drammatici che sfuggono al concetto di evoluzione, l'agognata diffusione di un benessere generalizzato sembra aver messo in discussione quell'equilibrio, seppur fragile, che garantiva un'ottica di sviluppo anche solo di breve periodo. Nel 2022 è spaventoso dover leggere e osservare il rischio di “sopravvivenza di interi comparti economici” a causa di un equilibrio che viene spesso manipolato da coloro che dovrebbero garantirlo, è inquietante vedere l'incredibile fragilità di un sistema che avrebbe dovuto trainare lo sviluppo per decenni. Se la natura sa programmare, aspettare, scegliere e valorizzare ciò che è in grado di garantire la continuità e il benessere di un sistema, i sistemi economico-finanziari odierni vanno nella direzione opposta, zero garanzie ma benessere enorme per pochissimi. Gli altri si mettano in coda per la futura sopravvivenza.

La natura decide di investire dove serve veramente e ha una visione ampia e realistica su ciò che la tiene in vita, quando agenti esterni come l'uomo cercano di prendere il sopravvento su di lei ottengono solo una risposta che, a volte, è anche drammatica. In questi giorni la finanza, definizione tutta da capire, tiene in mano il mazzo e il banco, la profondità d'intervento di questa nella vita sociale è andata via via aumentando negli anni lasciando al palo, se non riducendo al lumicino, una scienza ben più strutturata come l'economia. La differenza tra le due forme di gestione del sistema economico non è da poco; la finanza è come il ragazzino che fa il ganassa all'oratorio perché sa giocare a calcio meglio di tre compagni di classe, l'economia è come Anders Limpar o altri giocatori della Cremonese, sanno giocare e sanno valorizzare le scelte della squadra e dei suoi componenti, investono in allenamenti e nel lavoro sul campo per cercare di evolversi e adattarsi al gioco durante tutto il campionato. Oggi viene ipotizzato da più parti un “cambiamento strutturale” della economia, nel breve periodo sappiamo bene, provandolo sulla nostra pelle fin troppo spesso, cosa potrebbe significare, ma questo cambiamento dovrebbe dare origine anche ad una cambiamento della società, una evoluzione che sembra essere formata solo per allontanare ancora di più pochissimi dalla maggioranza della popolazione. A fronte di uno sviluppo socio economico imprevedibile ma comunque destinato a cambiare determinate regole suona in maniera stonata il fatto che, soprattutto a livello politico, venga ignorata l'economia di produzione con tutto l'indotto a favore dell'immediatezza della finanza, la bilancia evolutiva così non è in equilibrio, non porta ad un beneficio diffuso. Il ganassa non vede avanti, non programma, non studia e non cerca di capire come giocare all'interno di una squadra, Limpar o gli altri sapevano benissimo che adattandosi e lavorando sul gruppo avrebbe giocato meglio e, di solito, avrebbero ottenuto risultati migliori.

Madre Natura conosce e capisce, ha gestito l'evoluzione per migliaia di anni con il semplice obiettivo di mantenere un equilibrio.

Marco Bragazzi


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commenti


Danilo Codazzi

5 ottobre 2022 17:11

1 esempio : è penoso vedere che le domande per l'installazione e l'allacciamento dei pannelli fotovoltaici alla Rete stanno fermi per mesi , per non dire anni, prima perchè una sfilza di Enti deve dare parere favorevole, poi una volta costruiti gli impianti si deve aspettare l'Ufficio delle Dogane, sotto organico e ingolfato di pratiche come l'Enel ,( aprite il sito di Enel X) per mettere in funzione gli impianti in rete. La Borsa ha dettato legge in un momento in cui tutto deve prevalere meno il titolo che va su e giù , ripeto penoso oltre che dannoso