25 giugno 2024

La vittoria di Virgilio, il peso di Pizzetti, la destra spaccata e il miracolo de "“la nòt de San Giuàn”

La rugiada de “la nòt de San Giuàn”, quella tra il 23 e il 24 giugno nel cremonese è sempre stata considerata miracolosa e curativa. I contadini si recavano di buon'ora nei campi e si cospargevano le braccia di rugiada contro i dolori o addirittura percorrevano a piedi nudi i prati per guarire i dolori reumatici. Anche il “nocino” veniva preparato proprio il 24 nelle case usando le noci ancora indietro ma bagnate di rugiada. Tradizioni che si perdono nel tempo. Ma questo 24 giugno ha dato alla città di Cremona un nuovo sindaco, Andrea Virgilio, persona per bene e preparata, profondo conoscitore di pregi e difetti della macchina comunale. Virgilio è innamorato di Cremona, della sua storia, delle sue tradizioni, della sua gente e questo è senza dubbio un punto importante da cui far ripartire la città. Grazie alla discesa in campo di Luciano Pizzetti ha ribaltato i sondaggi dello scorso febbraio commissionati dal Pd che vedevano Virgilio in svantaggio di circa il 4% contro Portesani. Pizzetti in campo, con grande umiltà (e lo testimoniano le centinaia di telefonate partite dal suo cellulare per chiedere il voto a sostegno di Virgilio) nonostante il suo ricco pedigree politico, è stata la grande novità di questa campagna elettorale. Poteva essere lui il sindaco. In tanti hanno detto, anche a destra, che lo avrebbero votato a occhi chiusi perchè rappresenta una risorsa straordinaria per questa città. Ha scelto il sostegno forte e aperto a Virgilio. E' sceso in campo “per la causa” come si diceva un tempo tra i politici di razza. Certo che il suo peso, le sue conoscenze, il suo impegno, la sua esperienza possono essere ancora una grande risorsa per tutti noi. Lo sa Virgilio, lo sanno i cremonesi.

Alessandro Portesani ha perso al ballottaggio per 192 voti. Pochissimi. Ha utilizzato tutta la campagna elettorale per farsi conoscere, lui planato in politica dalla società civile e dall'imprenditoria. Il grande impegno c'è stato, alcune buone idee e novità anche ma non sono bastati a convincere del tutto i cremonesi. Paga duramente le divisioni nel centrodestra (due liste civiche in solitaria), la campagna social da “no pasaran” dei sostenitori di Giovetti rivolta solo contro il candidato Portesani, la situazione locale del partito della Meloni frantumato in correnti e sottocorrenti, un migliaio di voti del centrodestra venuti a mancare proprio il giorno decisivo dei ballottaggi.

Chi vince ha sempre ragione ma Virgilio, persona sensibile e politicamente accorta, sa bene che si trova di fronte a una città spaccata: più del 50% dei cremonesi non è andato a votare e lui ha potuto contare su poco più della metà dei voti di chi è andato alle urne. Servirà un nuovo modo di gestire e coinvolgere la città e i cremonesi lasciando perdere l'autoreferenzialità del recente passato.

Archiviato Gianluca Galimberti (volutamente oscurato dagli strateghi della politica nell'ultima parte della campagna elettorale per dare a Virgilio la definitiva patente di autonomia), adesso tocca al nuovo sindaco far ripartire Cremona, i suoi progetti, le sue idee, le sue potenzialità, la sua bellezza, la sua cultura, i suoi sogni. E poi ci sono da risolvere le tante criticità (l'inquinamento, un impianto a biometano che la gente non vuole, un piano straordinario per strade, marciapiedi e spazi pubblici, la sicurezza, il commercio in crisi, le periferie, i trasporti), i tanti problemi e le incongruenze di cui ogni giorno riempiamo le cronache cittadine.

L'abbondante rugiada della “nòt de San Giuàn” farà il miracolo? 

Mario Silla


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti


Emanuele Lodi

25 giugno 2024 09:28

Articolo ben strutturato.
Speriamo in un vero rinnovamento.
Per il momento affidiamoci ai Santi..

Patrizia Signorini

25 giugno 2024 12:18

Hai detto tutto. Non ci resta che sperare e augurare il meglio al nuovo Sindaco. Conta la città, contiamo noi cittadini tutti insieme. Non è davvero il tempo di divisioni bizantine e bandiere di partito.

Alice

25 giugno 2024 12:19

San Giovanni riuscirà a far sì che l'eletto da un 25 per cento degli elettori guardi al bene dell'intera cittadinanza?

Marco

25 giugno 2024 12:42

Ci sono sfide importanti che una volta vinte porterebbero giovamento a tutti....infrastrutture,accoglienza turistica, progetti per i giovani,rilancio del centro, viabilità,sicurezza solo per citarne alcuni.
Spero che tutti facciano la loro parte senza pregiudiziali .

Manuel

25 giugno 2024 16:33

Sulla sconfitta di Portesani si dovrà ancora parlare ed analizzare: è cosa fresca.
192 voti di differenza sono pochi per un capoluogo di provincia come Cremona e possono far propendere la bilancia verso la fortuita’ l’esito elettorale.
Entrambi i contendenti non sono riusciti a trattenere il bottino di voti accumulato durante il primo turno, quindi è andata bene a colui che ha convinto più sostenitori a ripresentarsi.
Nel dare/avere del ballottaggio, nessuno dei due, di fatto, sembra essere riuscito ad attrarre voti dagli elettorati dei candidati “minori”.
Virgilio impersona la figura istituzionale dell’anatra zoppa, ma la legge elettorale gli conferisce i poteri per un operato pieno: non sarà semplice lo stesso per lui ed il suo regista.
Per me si riparte dalla trincea, poiché gli intenti programmatici sono noti e rimarrà buona consuetudine il contrasto, il contenimento, il sabotaggio.

Roberto Borsella

26 giugno 2024 07:15

Pubblicavo sul suo giornale, mesi fa, la frase di Giulio Andreotti circa il vero risultato elettorale: ad un politico vero, serve che almeno il 60 % vada a votare, altrimenti si rompono gli equilibri dei poteri dello stato etc.....
Poi vi è la legge famosa che chi prende più voti governa. E deve essere cosi. E' importante però che la politica possa tornare a parlare alla gente facendo i conti con la realtà. Scrivevo ancora che il cittadino è stufo di promesse, di parole e parole, di contrapposizioni che ormai non si basano più su una ideologia (pericolosa, ma almeno chiara) ma sull'emozione del momento. Ricorderete tutti le frasi della Meloni davanti al distributore................... O la segretaria del Pd sulla morte del povero operaio sfruttato ed abbandonato a morire con un braccio mozzato. Oggi i mentori della politica lavorano di pancia. Devono stupire il popolo con i paroloni grandi, come i sindacati che oggi si lamentano per gli stipendi bassi ma dove erano negli anni scorsi. Per dire cosa: poche parole, semplici, credibili e pensate e soprattutto con una idea di futuro. Qui si fanno battaglie ancora sull'aborto, sui diritti degli omosessuali etc..... Credo che la gente sappia molto bene che la legge sull'aborto viene applicata oggi come appunto la legge prevede. I saggi legislatori del tempo, avevano previsto il consultorio. E sui diritti degli omosessuali: la gente è molto più intelligente di ciò che i nostri politici pensano. Ho amici omosessuali e sono rispettati per come sono. Ma non confondiamo il papà e la mamma. Soliti discorsi insomma, solite stupide battaglie per accaparrarsi un voto in più oggi, ma che alla gente gente ben poco interessano. Virgilio ha vinto. PUNTO . Spetta a lui governare il territorio. Per il bene comune. Così come vedremo, davanti ad un provvedimento utile per la comunità se l'opposizione sarà in grado di appoggiarlo oppure con il solito fastidioso pregiudizio (che serpeggai da entrambe le parti), dovrà urlare allo scandalo.

Stanga franco

5 luglio 2024 19:36

Sottoscrivo in toto !!!!