Notti violente? E' tutta colpa del lucchetto non applicato
Non si vive di sole multe, in futuro ci saranno anche le multe delle multe da applicare, al momento ci accontentiamo di molto meno ma, continuando su questa strada, prima o poi ci arriveremo. Speriamo di non doverle vedere mai, verrebbe da dire, dato che l’andazzo di alcune città, compresa quella del Torrazzo, è quello di passare in rassegna vizi e virtù di piccoli imprenditori per rifilare sostanziose sanzioni, più o meno valide e a volte nottetempo, giusto per rimarcare quanto una dimenticanza sia cosa grave nell’economia e nella vivibilità cittadina.
Galeotto fu il lucchetto e chi lo ha inventato, perché sembra che, dall’alto di una città elegante, ordinata e distinta grazie alla crescente presenza di spacciatori, violenti, piccoli criminali e fauna di vario genere, il lucchetto, arditamente dimenticato rispetto al suo utilizzo primario, diventa lo strumento di colpe che ricadranno – senza battere ciglio – su coloro che si sono dimenticati di utilizzarlo. “Ora la città è salva!” Urlano a squarciagola in molti film, quindi quel lucchetto dimenticato ha incrociato la giusta, si fa per dire, punizione per aver messo in minoranza uno dei punti fondamentali della vivibilità cittadina, mentre il resto passa sotto l’uscio. Par quasi che un comune lucchetto abbia interferito nelle attività di svago di coloro che si dedicano a ben altre attività non sempre imitabili nei modi e nelle motivazioni; ma non sia mai che ci si ponga il problema di quanto accade – di notte e di giorno – intorno a quel lucchetto, sempre restando nell’ambito cittadino e senza percorrere centinaia di chilometri. Il lucchetto del resto è reo confesso perché quando, a notte fonda, non essendo debitamente collocato nella sua posizione, non poteva giustificare la sua assenza in maniera credibile, quindi, al pari di un renitente alla leva, andava applicata la sanzione prevista. Dura lex, sed lex è frase tipica di alcuni – anche se spesso non ne capiscono il significato - quando si vuole multare un pericoloso lucchetto assenteista, come tutti i motti basta buttarlo sul tavolo e la risposta, senza senso, è già pronta. E’ però difficile discutere con un lucchetto anche se accompagnato da una catena, si chiude in se stesso e poi tirargli fuori anche una sola sillaba diventa impossibile, come un’ostrica svogliata a lasciarti la perla che trattiene al suo interno il lucchetto, ormai chiaramente assente ingiustificato, non se la sente di partecipare al salvataggio cittadino che mette a margine aggressioni, violenze, spaccio di sostanze stupefacenti, fogne a cielo aperto e tutto il colorito andazzo di virtù che si possono trovare quotidianamente anche senza cercarle con attenzione. La catena, dal canto suo, si limita ad osservare, e ad ascoltare, quello che capita nelle vicinanze, lei vorrebbe far presente determinate cose ma corre il rischio di passare inascoltata, perché pur con tutti gli appelli che aveva fatto nel tempo le cose non sono migliorate anzi sono peggiorate e così, insieme al fidato lucchetto, deve condividere una multa notturna a causa della loro inopportuna assenza. Già il fatto di essere obbligata a fare il suo lavoro in compagnia del necessario pezzo di metallo che la chiude fa riflettere su quello che, evidentemente, sia il rischio di veder sparire ciò che la coppia dovrebbe proteggere, ma è una cosa da poco, diventa scontato e quasi relativo che qualcuno rubi qualcosa o lo utilizzi per fare danni, sembra ben più grave invece che qualcuno si dimentichi di mettere la immancabile coppia al centro della vita cittadina quando finisce una giornata di lavoro.
La catena questo ragionamento non lo ha ancora capito e sarà difficile spiegarglielo, del resto è evidente che un problema irrisolto di solito richiama solo altri problemi, perché sembra così comodo e diretto il fatto di chiudere gli occhi e scrollare le spalle davanti ad una città che si sta sempre di più desertificando nella vita sociale e nel commercio lasciando spazio a quella “creatività” che diventa sempre più opprimente nella vita di un cittadino. Il lucchetto non partecipa alla discussione, chiuso nel suo silenzio non riesce a capacitarsi di come la sua involontaria assenza debba essere punita senza rimorsi di alcun genere, prende la multa, sospira e si domanda come potrà far parte della vita cittadina quando, tutto intorno a lui, il mondo sta cambiando e non di certo in meglio.
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commenti
Il Pontormo
16 maggio 2025 18:20
Quis causa est mali sui..hic sibi lugeat (riferito ai cremonesi che hanno riconfermato questa giunta incompetente e gretta)