20 maggio 2024

Polemiche, ladri di democrazia e ladri di verità

Uhhh, toccato proprio sul vivo Antonio Grassi. Chi si erge a perenne giudice altrui prova insopportabile fastidio alla critica. E allora vai con parole trite e ritrite. Vecchi rimasugli con l’aggiunta di comitato centrale, comintern, politburo. Poi il chiodo, il viale del tramonto. Manca il gulag. Che lugubre repertorio. Il pizzicotto democratico ha fatto proprio male ad Antonio Grassi. Gli ha causato un’allergia sospetta che ha generato pustole verbose. Ma tante vacue parole non cambiano la sostanza delle cose. Che è semplice semplice. A Padania Acque per salvaguardare l’assetto di comando si è avuto paura di attendere il libero responso democratico dei cittadini, espropriando gli imminenti futuri Sindaci della loro potestà. Null’altro che questo. In logica e in principio non è diverso da quanto accaduto al teatro Ponchielli. È tutto chiaro come il sole. Gli articoli normativi citati da Grassi sono ampiamente controdedotti da fior di pareri legali e da atti compiuti in altre società.

Come si dice? Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Dunque la sostanza è sempre quella: si è proceduto ora per timore che i nuovi Sindaci eletti cambiassero gli accordi presi. Perciò non si è fatta la proroga, altro che norme impeditive. Balle! Come quelle che si continuano a raccontare sul termovalorizzatore. Non ci sono stati ladri di democrazia, continuano invece ad esserci ladri di verità. Si è tenuto un referendum consultivo, termine che non necessita di approfondimenti filologici.

L’Amministrazione di allora si è assunta comunque la responsabilità di procedere data la gravità della situazione rifiuti. Questa scelta ha consentito di chiudere le discariche, non portare più rifiuti inquinanti al sud, non avere più per intere settimane mucchi d’immondizia nelle strade. Non male sul fronte ambientale. L’entrata in funzione del termovalorizzatore non ha ammorbato l’aria, ha invece risolto il problema dei rifiuti, consentendone uno smaltimento corretto e controllato, recuperando pure energia. Pochi mesi dopo il referendum si sono svolte le elezioni amministrative e i cittadini cremonesi hanno largamente premiato quella scelta. Grassi rilegga meglio gli eventi di cui tanto agguerritamente si è occupato da Forte Apache. Con buona pace di tutti la democrazia è salva e fa bene alla salute, i rifiuti ben smaltiti e molte caldaie spente.

Tornando a Padania Acque, la fretta di procedere ha dimostrato tutta la sua fallacia nella successiva candidatura a Sindaco dell’appena rinominato amministratore delegato. Ovviamente all’oscuro dei Sindaci. Come si vede non vado per iperbole ma per constatazioni. Su Casalmaggiore non mi sono irritato, di più, mi sono indignato per le false malvagità messe in circolazione. Grassi e chi con lui ha operato in tal senso si dovrebbero vergognare. Invece la protervia lo porta a giustificare. Quanto alla remissione del mandato di fronte ai nuovi eletti da parte del cda, dovrebbe essere l’abc della correttezza istituzionale, come al Ponchielli del resto, che evidentemente alcuni solerti soloni hanno scordato. Dunque c’entra l’etica della responsabilità, eccome se c’entra. Gioiose macchine da guerra? Er mejo fico der bigonzo? Che miserie. E dire che basterebbe essere solo intellettualmente onesti. Invece meglio le sortite divagatrici. Chi “cazzo” credo di essere? Non credo, sono. Sono un cittadino impegnato, consapevole e molto informato sui fatti. Abituato alla fastidiosa franchezza che tanto irrita gli ipocriti. Ha ragione Grassi, attenzione a dove fare pipì. Se te la fai sulle scarpe non sempre puoi dire che è piovuto. 

Luciano Pizzetti


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commenti


Antonio Grassi

20 maggio 2024 10:04

Dal film Viale del Tramonto. «Mi ricordo di voi, siete Norma Desmond eravate grande». «Sono ancora grande, è il cinema che è diventato piccolo».

Pierpa

20 maggio 2024 12:21

👌

PierPiero

20 maggio 2024 13:33

Ovvero: "Non sono io che ho sbagliato, siete voi che non avete capito".
Tipico degli arroganti.

PierPiero

20 maggio 2024 10:11

E così, (v. mio commento sulla sua precedente esternazione) basta leggere le ultime righe e il malato della Sindrome del Marchese del Grillo sta uscendo evidente.
Certo l'oro blu è importante e lo sarà sempre più in futuro ma altrettanto importante è il tema dei rifiuti, dove spero vivamente che i sinistri (sponsorizzati dal Sen. Pizzetti) non vincano, per evitare l'ennesima porcata ai danni della popolazione e dell'ambiente.

Char Aznable

20 maggio 2024 10:58

Speriamo che perdano male e che il loro ricordo andrà perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia.

L'innominato

20 maggio 2024 11:08

Un bel tacer non fu mai scritto si diceva una volta !
È meglio che vada davvero in pensione questo personaggio solo pieno di sé !!!
Ma pensa che iattura se dovesse davvero vincere con Virgilio !!!! Dio ce ne guardi e liberi !!

Pierpa

20 maggio 2024 11:35

Autostrada Cremona Mantova: wow! è il futuro. Ferrovia Milano Mantova: boh?
Ospedale vecchio di 50: giù. Viva l'ospedalino di Fontana e soci costruttori. (dovremo abbattere anche Palazzo Comunale, Duomo, Cittanova?) Bio metano, lasciamo perdere. Da AEM, a Linea, KM, Linea Group Holding, siamo arrivati a A2A+Aprica e Cremona ciao. Padania Acque: "espropriando i FUTURI Sindaci della loro potestà": se sono futuri oggi che potestà potrebbero ritenere violata? Ma basta, per carità

Pasquino

20 maggio 2024 12:34

Forse Cremona si merita personaggi così che spiegano tutto: isolamento inquinamento degrado incapacità supponenza tutela di interessi particolari futuro inesistente

Stefano

20 maggio 2024 19:19

Ha dimenticato tumori alle stelle, ai primi posti in Europa. Sarà colpa di..di cosa...? Ai posteri l'ardua sentenza e ai cremonesi l'ardua realtà

Antonio Sivalli

20 maggio 2024 16:12

Arroganza Democratica

Manuel

20 maggio 2024 17:27

Credo anch’io che Pizzetti abbia fatto la pipì fuori dal vasino.
Una reazione del genere non me la aspettavo, non è da lui, almeno non contro esterni la contesa politica pregnante.
Un segno di debolezza, ma non ne capisco (deficit mio) la motivazione profonda.
Qualcosa ha effettivamente scardinato le tempratissime difese.
È umano!
Considerato ciò, provo ad ipotizzare cos’abbia disturbato, sino a perdere il controllo, il “migliore de noiartri”.
Ammesso anche che, nella sua etica visione dell’arte di amministrare, il “colpo di mano” dei sindaci fosse da ritenere al limite del rispetto istituzionale, non mi capacito come un politico come lui abbia potuto ritenerlo un colpo di stato: al massimo una sconfitta inaspettata, un affronto non ipotizzato. La domanda sorge spontanea: per Pizzetti consta nella prima sconfitta, delusione politica, il primo diniego? Dubito in tanti anni di carriera.
Se ho capito bene il CDA rimarrà in carica tre anni: dunque Pizzetti avrà modo di capeggiare la cavalcata dei nuovi sindaci buggerati ed imbufaliti.
Altra curiosità: per il comune di Cremona, fisicamente chi ha votato?
Sulle vicende passate, qualche ragione gliela posso dare: il comune ignorò (sgarbo democratico) il referendum, decise d’imperio (se vogliamo coraggiosamente) ed il responso delle urne gli sorrise. In quest’ultimo caso furono i cremonesi a fare la figura dei pirla.
A Pizzetti, infine, ricordo che il nome comune dell’impianto sarebbe INCENERITORE, almeno per la cittadinanza capace di intendere e di volere; gli altri appellativi risultano tanto offensivi quanto “effetto collaterale”, “esodato”, etc.
Ricordo anche che ai tempi la raccolta differenziata in Italia aveva da poco iniziato a farsi largo (resistenza politica) e godeva solo della selezione di poche tipologie di rifiuti e, conseguentemente, il lungo percorso che ha portato alla maggior selezione (auguriamoci anche recupero e reimpiego) degli scarti avrebbe dovuto segnare il pensionamento dell’inceneritore... così non sembra: come mai?

Stefano

20 maggio 2024 19:38

Effettivamente c'è uno stridore logico tra potenziamento della differenziata e funzionamento dell'inceneritore. A che pro fare la differenziata se poi tutto o quasi finisce nell'inceneritore? Comunque le ceneri, anche a distanza, fanno bene alla salute. Grazie Pizzetti. Grazie Galimberti.

Pierpa

21 maggio 2024 08:40

Elenco di dubbi e interrogativi che condivido. Nel mio commento precedente ho dimenticato l'inceneritore: lei ha prooveduto in modo esemplare: c'è chi parla di biancheria intima e chi parla di mutande, idem per il sedicente termovalorizzatore (che valorizza solo il gestore). Mi spiace per Virgilio, ma credo che il.sostegno di Pizzetti non gli sarà di grande vantaggio.

Giorgia

21 maggio 2024 09:45

Lo spero sul serio. Magari scompariranno dalle cronache politiche entrambi.

Stefano

21 maggio 2024 15:02

Penso che tanta gente voti in massa per la fiducia o la simpatia,o perché glielo dice il vicario piuttosto che il Pastore o il vicino di casa,senza particolari approfondimenti. Perciò non credo che Virgilio ne uscirà con le ossa rotte. E non credo sia escluso dai ballottaggi.

Antonio

21 maggio 2024 09:08

Se questo è il meglio che c’è a sinistra, il PD cremonese e il candidato sindaco sono davvero messi molto, ma molto male…

PierPiero

21 maggio 2024 10:45

Così come una rondine non fa primavera, i vari commenti negativi contro le posizioni espresse da Pizzetti non fanno campagna elettorale. Sono però certamente espressione di un allontanamento da un certo modo di far politica, involutivo per quel che m'è sembrata la storia politica di Pizzetti.
Fossi in lui non trascurerei questi pareri perché il tonfo elettorale potrebbe essere molto forte.

El Basco

24 maggio 2024 14:18

L’”Etica della responsabilità in Luciano Pizzetti”.
Potrebbe essere il titolo di un ponderoso saggio, suscitato dalla polemica insorta in relazione alla nomina del CdA di Padania Acque. Ma, procedo, da subito, a tranquillizzare i lettori. Nulla di tutto questo, non perché la polemica non meriti un serio approfondimento, ma perché occorre saper saggiamente gestire i contrasti, inspirandosi non alla pura logica della contrapposizione, che genera, nel migliore dei casi, solo inutile livore, ma a quella della ragionevolezza.
Dunque, secondo Pizzetti, “c’entra l’etica della responsabilità, eccome se c’entra”!
Tale dichiarazione perviene a conclusione di un lungo ragionamento, durante il quale l’illustre autore sostiene che le legge, le regole, le norme non sono poi così importanti, in quanto si risolvono in “vacue parole, che non cambiano la sostanza delle cose. Quale sia questa sostanza viene immediatamente chiarito dal Pizzetti: “Che è semplice semplice. A Padania Acque per salvaguardare l’assetto di comando si è avuto paura di attendere il libero responso democratico dei cittadini, espropriando gli
imminenti futuri Sindaci della loro potestà”.
Sic!
Quindi secondo Pizzetti, applicando le disposizioni del codice civile, applicando la “legge”, si determina un esproprio di considerevoli proporzioni: si espropria il “futuro” dei Sindaci. Una dichiarazione fortemente enfatica, seppur edificata sul nulla, con la quale si conclude un paradossale ed incomprensibile ragionamento: i Sindaci non dovevano esercitare le loro prerogative, previste e tutelate dalla legge, bensì dovevano rimettere il mandato, in quanto “ciò” costituirebbe, secondo l’illustre autore, l’”abc della correttezza istituzionale”!
Ma, come è possibile pervenire a tali aberrazioni, primariamente logiche, oltre che giuridiche?
E’ possibile se si ritiene di possedere la “verità”, al di là delle regole e delle istituzioni.
E’ possibile affermare questo, se si ha in mente l’immanenza sulla Terra di uno Stato Etico, tutto ideale e metafisico, ove la legge, esito fruttuoso ed imprescindibile della rivoluzione illuminista (rivoluzione borghese e girondina, per non spaventare i benpensanti!) viene messa da parte sull’altare di un’etica, di una morale pericolosamente vaga, di contenuto evanescente e sempre al servizio dei poteri non rappresentativi.
Dobbiamo tornare al medioevo giuridico? Dobbiamo tornare alla prevalenza delle consuetudini morali (ideate da chi?) sulla libera volizione degli eletti? Dobbiamo, quindi, tornare allo “Stato Etico” ed alla connessa etica della responsabilità degli antichi pensatori antiborghesi di destra (Charles Maurras, Louis-Ferdinand Céline, Carl Schmitt, Ernst Jünger, Gabriele D’Annunzio, Filippo Tommaso Marinetti, etc.)?
Onestamente e francamente, ne facciamo a meno; lasciamo solo l’illustre autore nei suoi aneliti antilluministi e continuiamo a credere che l’eguaglianza e la libertà, irrorate e fortificate dai lumi, dalla ragione e dalle leggi, siano valori imprescindibili e non sacrificabili sulla base di supposte ragioni morali.