16 febbraio 2024

Se il calcio che avete in mente è "on demand" giocatevelo da soli

Lettera aperta a Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A di calcio.
"Caro presidente, ho letto le sue dichiarazioni al termine del consiglio della Lega di Serie A e sono rimasto allibito di fronte a questa frase: "Ci sono piazze, come Palermo e Bari ad esempio, che sarebbe bene coinvolgere visto che il Sud in questo momento è sottorappresentato". A parte il fatto che mi sembra scorretto parlare di due squadre attualmente in lotta in serie B per la promozione diretta o i playoff, credo che un uomo di sport debba sempre mettere davanti il merito a qualsiasi altra considerazione. Nella lunga storia del calcio italiano in serie A hanno giocato squadre di piccole città, di paesi, anche di frazioni. Ci sono arrivate perchè hanno vinto campionati sul campo e non per chiamata in base alla popolazione del loro territorio. Qualcuna di queste ha anche vinto lo scudetto, come la Pro Vercelli. Altre sono rimaste (e sono) nella massima categoria da anni. L'elenco è lungo, lo può facilmente consultare su Internet. Ebbene, sono 68 (fra le altre Vicenza, Mantova, Livorno, Triestina, Pro Patria, Avellino, Catania, Foggia, Reggina, Pescara, Benevento, Crotone) le squadre italiane che hanno disputato campionati di serie A, rappresentanti di quasi tutte le regioni del nostro Paese. Come vede non ho citato la Cremonese, che pure la serie A l'ha giocata 8 volte. E nella storia ci sono anche le squadre di grandi metropoli che sono scivolate in serie B perchè hanno fallito l'obiettivo. Fra queste anche la Lazio, squadra della sua città, più volte caduta fra i cadetti.
Il calcio come tutti gli sport è frutto di passione, di sacrificio, di voglia di arrivare. Il verdetto lo si lasci al campo e non alla geopolitica. Già da noi ci sono barriere quasi insormontabili. In Coppa Italia per esempio le big entrano dopo e giocano sempre in casa, quasi mai nessuno che proviene dalla serie C o dalla B arriva in finale. In Inghilterra invece anche le squadre di Quarta Categoria possono anche lottare per il titolo.
Lei parla di Sud come se nel calcio fosse discriminato e cita Palermo e Bari. Lei le ha usate come esempio ma quando si fanno dichiarazioni pubbliche (alla Rai) i nomi sarebbe meglio non farli mai. Perchè allora potrebbero avere il diritto di lamentarsi le squadre calabresi, abruzzesi, oltre alle altre siciliane e pugliesi. Le squadre del Sud non sono discriminate, hanno le stesse opportunità di quelle del Nord. Il calcio non può e non deve avere confini, il campionato si chiama italiano perchè è di tutti e non di pochi privilegiati. Se il calcio che avete in mente è 'on demand' giocatevelo da soli".
Giorgio Barbieri


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commenti


Gianni

16 febbraio 2024 12:05

Complimenti al nostro Barbieri, un giornalista sportivo ed appassionato, che porta avanti da decenni il suo lavoro con estrema professionalità e correttezza.
Anche questo articolo ne è la conferma.

Antonio Amadori

16 febbraio 2024 17:16

Sono con Barbieri. Ha ragione. Bell'articolo e bella risposta. Bravo.

GINO

17 febbraio 2024 17:43

A pochi giorni dallo scontro diretto Cremonese-Palermo. Ci attende una battaglia epica, saremo 11 contro 12.