Un'area omogenea da ricostruire. Servono relazioni e dialogo completamente persi negli ultimi anni
Conquistare un’unità del territorio provinciale che non c’è mai stata realmente, a partire da un’area omogenea che ha perso funzioni e che di omogeneo ha mantenuto ben poco.
Questa è sicuramente una priorità che i Sindaci di tutta la provincia si troveranno a dover affrontare e per le quali il Sindaco di Crema avrà forti responsabilità..
Una priorità, perché sono molti i capitoli amministrativi che non possono prescindere dai rapporti con i territori del cremasco e con quelli di tutta la provincia.
Per questo obiettivo si deve riprendere in carico l’idea di Servizi di qualità.
Negli ultimi anni sono stati smantellati o esternalizzati. Penso alla piscina ad esempio, che interessa tutto il territorio del cremasco. E penso a tutte le situazioni dove tutto è stato affidato a enti privati sui quali il pubblico ha perso qualsiasi capacità di controllo. Dimostrando tra le varie cose l’incapacità di mettere paletti ben precisi negli affidi.
Ecco il primo paletto quindi.
Far tornare Crema città capofila per capacità di offrire servizi a tutta l’area del cremasco.
Centrale anche nella pratica e non solo nella teoria. Attualmente non è così, siamo capofila solo a parole.
Ma, insieme alle società partecipate, pare smantellata anche la credibilità nel tessere relazioni, dialogo, confronto in una società (“E te dàì”, direbbe Guccini) sempre più individualista e liberista. Questa situazione, ahimè, trova origine nell’autoreferenzialità che ha contraddistinto la seconda amministrazione Bonaldi. Sia a Crema che nei rapporti con tutto il territorio.
Inutile dire che l’attuale candidato di centrosinistra darà inevitabilmente continuità, non solo per il suo ruolo di assessore con pesanti deleghe, ma anche perché, nelle liste a suo appoggio, figura l’intera Giunta. Nessun cambiamento quindi.
Sono chiare le priorità dalle quali ripartire:
Dal dialogo e relazioni innanzitutto. Investendo sulla centralità di Crema e sulle esigenze solidali, ma lasciando da parte i giochi politici che oggi hanno più le sembianze di tifo da stadio. Perché il benessere dei cittadini di tutta la provincia valgono molto più di interessi di partito e di logiche elettorali.
In secondo luogo sono necessari investimenti comuni, che solo gli accordi tra le varie amministrazioni possono tessere, anche e soprattutto per quanto riguarda gli interventi sociali.
Mi riferisco alle questioni abitative, all’assistenza alla persona, all’accoglienza delle migrazioni, soprattutto in anni, questi, in cui è tema di dibattito politico ma difficilmente tratta le esigenze, i bisogni e le fragilità con l’attenzione che richiedono.
O, ancora, a questioni estremamente sentite come lo smantellamento di fatto di Area Donna come già avvenuto in precedenza con l’Unità di Terapia Neonatale, entrambi a Cremona ma di forte interesse per tutta la Provincia.
Crema deve tornare capofila di fatto di un’area in cui vanno ricostruite le relazioni con la propensione al dialogo, Crema deve tornare ad essere promotrice di reti e relazioni, oggi ne ha l’esigenza e la responsabilità, ma anche l’opportunità e le possibilità.
Serve solo volontà e, soprattutto, credibilità.
Candidato Sindaco a Crema per Sinistra Unita
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