21 gennaio 2025

Viaggio turistico nella città delle assenze (luci, muri da abbattere, sale chiuse, fontane)

“Vorrei far notare al gruppo di graditi ospiti l'assenza del muro della vecchia area Frazzi e, in perfetta continuità stilistica, l'assenza di manutenzione della cinta sul naviglio cittadino lesionata dall'estate 2022. Ricordiamo che siamo solo all'inizio della nostra gita ma non risparmiate fotografie o video che raccontino la città.”

I turisti sono un po' perplessi mentre il pullman percorre viale Po, un viaggio organizzato alla ricerca di nuovi angoli da scoprire e da raccontare, o da non raccontare.

“Davanti a voi si vede chiaramente l'assenza di acqua nella fontana di porta Po, pardon, piazza Luigi Cadorna, e l'assenza di una manutenzione generale della zona che ricorda periodi storici passati ben più drammatici che speriamo non ritornino più. Avrete già notato all'ingresso della città l'assenza dei cartelloni luminosi, sono perfettamente non funzionanti da anni e raccontano, con dovizia, di come possano essere utili dei tabelloni luminosi spenti.

Un turista alza la mano, ha bisogno di chiarimenti.

Scusi signorina, ma noi dovremmo fotografare ciò che non esiste o che non funziona più?

“Certamente, è una nuova visione del turismo, la città delle assenze, un po' come quando a scuola vi erano i compiti in classe più difficili. Le assenze si moltiplicavano, chissà per quale motivo, ma anche questo faceva parte della storia di una classe”.

La gita prosegue senza tanti fronzoli, la guida deve proporre tanti angoli di una città che dovrebbe raccontare molto.

“Alla vostra sinistra potete osservare palazzo Cittanova, palazzo medioevale ormai assente dalle specifiche turistiche cittadine, una assenza che perdura da lustri ormai”.

Signorina, il palazzo è visitabile?

“All'esterno di certo ma stia attento ai piccioni che lo stanno colonizzando, sono degli ottimi tiratori verso coloro che si avvicinano alla struttura”.

I turisti sono perplessi ma annuiscono alla guida, però non scendono dal pullman, lo fanno perché i piccioni sono simili in tutto il mondo. Tanto vale fotografare il palazzo a distanza di sicurezza.

“A poca distanza dal Cittanova troviamo la statua di Antonio Stradivari, noto in tutto il mondo, dove, come è chiaramente visibile, si può notare l'assenza della mano che reggeva un violino. E' una assenza che potrebbe diventare perenne”.

I turisti scattano qualche foto, poi tornano ordinatamente verso il pullman.

Percorrendo le strade cittadine si può notare l'assenza di una manutenzione stradale degna e valida, fatto che, al pari di una illuminazione pubblica che possa essere considerata come tale, crea una simbiosi unica in materia di vivibilità cittadina. Sono assenti anche molti negozi, altra determinante caratteristica di questa gita, infatti questa assenza di vetrine illuminate esalta la mancanza di luci e colori che, tipicamente, davano vitalità alla città”. La guida si schiarisce la voce “In alcune giornate non funzionano neanche i semafori, fatto che fa capire quanto l'assenza di colori sia importante, tutto in linea con il P.C.E.U.P.L.S.G.C.E.L.”.

Un turista, il solito, alza la mano per chiedere la parola.

“Mi scusi signorina, ma non ho capito cosa sia il P.C.E.U.P.L.S.G.C.E.L.”.

“E' il Piano Cittadino E Urbano Per Lo Sviluppo Gestionale Cromatico E Luminoso, è una cosa nuova, l'acronimo serve soltanto per dargli importanza. E' una delle grandi innovazioni della città smart”.

“Quindi possiamo fotografare le vetrine vuote e i lampioni o i semafori non funzionanti?”

Certamente, fa parte della nostra gita, ma abbiamo ancora tante cose da non vedere, per cui, gentilmente, cerchiamo di sfruttare bene i tempi. Abbiamo anche altre fontane in assenza di acqua e l'assenza di manutenzioni ordinarie che fanno risaltare il guano in grado di ricoprire molti monumenti storici o assenze che rendono le aiuole poco piacevoli da vedere”.

La comitiva prosegue nel suo viaggio, qualcuno canticchia, altri continuano a parlare, la guida è carina e professionale, sa discutere con tranquillità con i suoi ospiti.

Qui potete notare l'assenza del muro di recinzione del parco di via Vecchio Passeggio, vi pregherei di porre molta attenzione a questa assenza, perché crea una sorta di filo immaginario con le assenze che abbiamo raccontato fino ad ora”.

Il solito turista, quasi come il perfettino di una classe, alza la mano.

In che senso, mi scusi?

Nel senso che, questa assenza, richiama il fatto che prima il muro era presente”.

“Signorina, mi scusi ma non ho ancora capito: come faccio a fotografare un muro che non esiste ma che prima esisteva?

“Bella domanda, del resto la storia di tante assenze è anche questa”.

La comitiva si dirige verso l'autostrada, la guida deve accompagnare i viaggiatori dell'assenza turistica fino al casello, poi il pullman proseguirà nel suo viaggio.

“Qui potete notare l'assenza di illuminazione del violino progettato dall'architetto Carboni, una assenza che si abbina a quella dei tabelloni luminosi di cui abbiamo già accennato e all'assenza di manutenzione dei cartelloni pubblicitari che, ogni tanto, cadono. Queste assenze sono in abbinamento gratuito con ogni gita turistica che arrivi in città da ovest ma, con un minimo sforzo, sono ammirabili anche da coloro che arrivano dalle altre direzioni. Nell'augurarvi una buona giornata vi ringrazio e vi aspetto per la prossima gita delle assenze turistiche”.

Il perfettino guarda le fotografie e sospira, sarà anche moderna come visione ma osservare le assenze di una città non è paragonabile, di solito, ad ammirarne la bellezza. 

Marco Bragazzi


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commenti


Stefano

21 gennaio 2025 11:39

Però i gatti i cartelloni non luminosi di notte riescono a leggerli.

Anna Lucia Maramotti

21 gennaio 2025 20:26

L'assenza delle immaginate presenze si coniuga con la memoria che svela il non-essere più della Città. E intanto la povertà diventa segno di una nostalgica ricchezza tradita. Rimane lo splendido racconto fra l'assurdo e il viaggio più che reale.

Paolo Puzzi

22 gennaio 2025 13:08

Il post è perfetto ,aggiungerei quanto detto anche la mancanza di buonsenso nella gestione del verde cittadino con continui abbattimenti di alberi d'alto fusto sostituiti da alberelli striminziti il cui 50% muore dopo poco ,non venendo poi rimpiazzati in tempi brevi.Manca una adeguata manutenzione del verde cittadino.

Francesco Capodieci

22 gennaio 2025 19:43

Se la comitiva di turisti è giunta a Cremona in treno, la nostra brava guida potrebbe sùbito mostrare l'assenza, alla stazione ferroviaria, di un bar (assente anche al vicino Palazzo Affaitati, sede del Museo Civico "Ala Ponzone", del Museo di Storia Naturale e della Biblioteca), di una tabaccheria e di un'edicola di giornali, aggiungendo che le edicole sono ormai assenti in tante altre zone della città. Se poi i turisti volessero recarsi in una frazione di Cremona, ed è un giorno festivo, la guida dovrebbe avvertirli dell'assenza di autobus. E se pensassero di utilizzare un taxi dopo mezzanotte, per tornare magari in albergo, è giusto avvisarli in tempo che non ne troveranno neanche uno ai parcheggi o tramite il Radiotaxi. Uomo avvisato, mezzo salvato!

Marco

24 gennaio 2025 08:33

Provi a gestire un'edicola in un'epoca dove tutto passa su social e si accorgerà che i guadagni sono irrisori a fronte di un'impegno notevole.
Per quanto riguarda i bar probabilmente non sono remunerativi a sufficienza.
Per i taxi arriva fuori tempo, sono in vendita 13 nuove licenze.
Cremona sta' conoscendo un periodo molto felice e i numeri a doppia cifra dell' aumento di presenze ne e' la conferma e anche la capacità ricettiva e' in espansione ( vedi nuovo B&B in via Brescia ).
Parcheggiare non e' un problema con le centinaia di nuovi posti auto in via Dante.
Credo che i turisti saranno forse più interessati alla scoperta dei forni grande e piccolo dell'area Frazzi e a visitare un centro storico che andrebbe ripulito dalle auto che ne deturpano la bellezza e vivibilità , e che oramai parcheggiano ovunque.
Pietosa la Galleria XXV Aprile e dalla quale andrebbero eliminate le biciclette in piena zona centrale.
Leggo le lamentele per il muretto distrutto sul Naviglio Civico da chi ignora che trovare le risorse sui costi, per i quali invito a informarsi ,grazie ai paletti imposti dalla Sovraintendenza , e' difficile e dispendioso e anche sulla fontana che a mio avviso andrebbe sostituita con altri arredi che non tolgono la visuale alla già pericolosa rotonda.
Ricordo a tutti che da buoni cittadini lamentosi, si e' riusciti a silenziare il violino posto davanti alla stazione davanti fastidio.
Volete le vetrine riempite e non più spente ? Prendetele voi in affitto, date l'esempio senza delegare agli altri....e buona fortuna io non ci penso minimamente.
Certo e' che se il problema di Cremona e' un muro di cinta che dubito fortemente i fantomatici pullman di turisti vengano a visitare o per un cartello caduto e che forse non e' di competenza del Comune oppure la raccolta serale/notturna dei rifiuti in nome di un decoro per il quale si gira la testa sui mercatini abusivi in centro città i sui rifiuti abbandonati vicini ai cestini e non i collegamenti da terzo mondo con l'aumento vertiginoso delle nuove
povertà , dell'accoglienze di immigrati e dell'aumento in contemporanea di reati e violenza, dell'invecchiamento di una cittadina dove sta' esplodendo il bubbone dell'assistenza agli anziani , allora siamo messi male .

Gianluca

23 gennaio 2025 18:58

Sembra un racconto paradossale, ma purtroppo è tutto vero.

stefano

23 gennaio 2025 22:56

Si', è tutto vero, purtroppo. In città il degrado, l'incuria, le brutture, la sporcizia, la fanno ormai da anni da padrone quasi dappertutto. Il decoro dell'ambiente in cui si vive è un fattore importante della qualità della vita, e francamente mi chiedo come si possa dare credito a certe classifiche sul tema. Altre città, sia vicine che lontane, confrontabili con la nostra, mi appaiono ad ogni visita quasi sempre migliori di Cremona. E pensare che per anni ci siamo cullati nella rassicurante idea dell''isola felice', senza accorgerci che l'isola era in realtà un bastimento (la famosa magna phaselus?) che stava lentamente colando a picco, giorno dopo giorno, fino alla situazione attuale. Vorrei illudermi che si sia arrivati al fondo, ma non ne sarei così sicuro: al peggio, come si sa, non c'è mai fine.

Michele de Crecchio

28 gennaio 2025 22:37

Congratulazioni a Bragazzi per la divertente ideazione.
Già che siamo in argomento, consiglierei alla guide turistiche di integrare la visita a Cremona con una capatina a due importanti poli culturali cittadini.
Il primo polo è certamente costituito dal complesso biblioteca/museo di via Ugolani Dati e via Palestro, da anni in attesa di essere dignitosamente integrato al contiguo palazzo Soldi. Tale polo è, infatti, oggi valorizzato (!) da cospicui depositi decennali di autentico guano di piccione padano e, a pochissima distanza, anche da quello straordinario esempio di "guasto urbano" che è la brutta piazzetta, da poco assai inopportunamente intitolata al malcapitato Mario Coppetti, piazzetta casualmente creatasi a causa dalla maldestra demolizione dell'ivi preesistente Supercinema. Se interrogata nel merito, la guida turistica potrebbe anche ricordare come tale demolizione fosse preordinata alla sostituzione del vecchio cinema con una nuova struttura, già finanziata dal Ministero competente e destinata ad integrare i pregevoli servizi culturali preesistenti sull'altro lato della via Palestro, struttura di fatto successivamente, purtroppo, mai realizzata!
Il secondo polo che la guida turistica potrebbe altrettanto utilmente far visitare è certamente costituito dal, gradevolissimo e ben tenuto, Museo Archeologico, che la competente Sovrintendenza riuscì, a suo tempo, a convincere il nostro Comune a realizzare, finalmente riutilizzando la antica e prestigiosa ex-chiesa di San Lorenzo, chiesa che era ormai da molti decenni desolatamente abbandonata. Peccato che, nei pressi di tale Museo, siano evidenti, oltre alla rozza tettoia che protegge gli utenti della contigua scuola media dai pezzi di intonaco che cadono dalla relativa facciata, anche le vetuste e provvisorie strutture lignee che tentano di impedire il crollo di quella bella e straordinaria preesistenza che è il giardino pensile, affacciato verso la via XX Settembre.
Per i pochi che non lo sappiano, ricordo che tale giardino costituisce il gradevolissimo cuore interno del monumentale complesso scolastico ideato, ai loro tempi, dai Gesuiti e nel quale mi emoziona ricordare che fu istruito, tra tantissimi altri, anche lo straordinario commediografo veneziano Carlo Goldoni!