5 febbraio 2025

'I dimenticati' di Roberto Fiorentini venerdì 7 in biblioteca

'I dimenticati' è il titolo del libro che Roberto Fiorenti, scrittore e giornalista cremonese, presenterà venerdì 7 febbraio alle 16,30 presso la Sala Confernze 'Virginia Carini Dainotti' della Biblioteca Statale di Cremona.

Un libro che vuole riportare alla luce la dolorosa vicenda di quei 3000 bambini 'dimenticati' in nome della propaganda fascista: nati in Libia durante il periodo coloniale fascista, furono portati in Italia per trascorrere le vacanze nelle colonie del nostro Paese. Partirono il 3 giungo verso quell'Italia che però, solo una settimana, avrebbe annunciato l'entrata in guerra al fianco della Germania di Hitler. Così questi bambini vennero letteralmente abbandonati a sè stessi, impossibilitati ad essere rimandati a casa e senza nessuno che se ne prendesse cura; Roberto Fiorentini, giornalista e scrittore cremonese, ha raccolto la memoria della dolorosa odissea che questi bambini tra i 5 e i 10 anni si trovarono costretti a vivere. Ripercorre la loro storia nel suo ultimo libro 'I dimenticati' e lo fa attraverso il racconto di una di queste incolpevoli vittime, Silvia Napoletano, che oggi ha 92 anni e che all'epoca visse in prima persona quel dramma che l'ha portata prima nelle colonie estive della Romagna, poi in collina sull’appennino tosco romagnolo. Una colonia però tutt'altro che divertente e spensierata: vita da caserma, alza bandiera al mattino, le marce cantando le canzoni del regime, gli allenamenti fisici estenuanti. E poi le terribili purghe con l'olio di ricino "per mantenere sano l’organismo". E tutto ciò in uno dei periodo più cupi della storia, lo scoppio della seconda guerra mondiale e il conseguente trasferimento forzoso di quei bambini sui camion militari, qualunque fosse il tempo meteorologico o le situazioni militari. Poi con la caduta del regime la vita diventa ancora più dura: il cibo scarseggia, i bambini sono costretti a mangiare l'erba che raccolgono nelle campagne; nessuno porta vestiti nè scarpe, le sparatorie tra partigiani e sbandati del fascismo sono all'ordine del giorno. Il freddo e il gelo che non danno tregua. Chi si salva si trova senza una famiglia; per molti passeranno anni prima di poter riabracciare i genitori e i fratelli. 

Quello tracciato da Fiorentini è un vero viaggio nel crescendo dell'orrore, una storia troppo velocemente dimenticata dalla memoria collettiva del Paese. ‘Ho voluto dar voce a questi bambini, dice Fiorentini, perché i bimbi, ieri come oggi, sono le principali vittime di ogni conflitto bellico. I più indifesi. I più deboli. E per questo i più ‘Dimenticati”.  


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