30 gennaio 2025

“Pareschi. Una famiglia di liutai ferraresi nella liuteria del ’900”: la storia dei liutai Pareschi, famiglia ferrarese dedita alla liuteria. raccontata da Matteo Marsili. Presentato il libro

È stato presentato domenica scorsa al Ridotto del Teatro di Ferrara il volume edito da Delmiglio “Pareschi. Una famiglia di liutai ferraresi nella liuteria del ’900”, la cui storia è stata ricostruita grazie al paziente lavoro di ricerca del giovane liutaio di Casalmaggiore Matteo Marsili con la collaborazione della cremonese Antonella Pareschi, nipote dei liutai Gabriele (1924-1996) e Gaetano (1900-1987).

Gaetano Pareschi costruì all’età di 14 anni la sua prima chitarra e un mandolino. Dopo un periodo ricco di attività, compresa quella di violinista, Gaetano decise di dedicarsi completamente alla liuteria: frequentò a Ferrara la bottega di Ettore Soffritti dal quale ottenne validissimi consigli costruttivi e, a partire dagli anni Venti, iniziò a costruire violini su modelli dei grandi Maestri cremonesi applicandosi con costanza e perizia al lavoro di ricerca liutaria e di sperimentazione, prediligendo i modelli stradivariani. Nel Dopoguerra partecipò alle Mostre e ai Concorsi internazionali di liuteria riscuotendo premi e riconoscimenti – tra i quali anche il Diploma d’onore al Concorso Internazionale di Cremona del 1950, come riportato nelle sue etichette – e crescente interesse da parte dei musicisti che avrebbero ordinato successivamente e sempre in maggior numero i suoi strumenti da ogni dove: Inghilterra, Paesi Scandinavi e continente americano.

Gabriele Pareschi, figlio di Gaetano, dopo il Diploma di Conservatorio insegnò fisarmonica, fondò una scuola di musica a Ferrara e suonò con diverse orchestre jazz. Nel 1976, dopo il trasferimento a Piacenza, iniziò la professione di liutaio seguendo l'arte e la tradizione del padre Gaetano dal quale apprese nozioni, procedure e fasi di lavorazione. Tra gli strumenti realizzati da Gabriele trovò grande spazio tra la fine degli anni ’70 e gli inizi degli ’80 il contrabbasso, molto richiesto per la musica jazz soprattutto dall'Inghilterra. La produzione si ampliò tanto da contare negli anni ’90 diversi violini e viole su modello personale, circa una ventina di violoncelli e più di 60 contrabbassi. Trascorse gli ultimi anni in provincia di Cremona accanto al figlio Gianfranco, padre di Antonella, col quale realizzò a quattro mani alcuni strumenti.

La ricostruzione della vita e della produzione liutaria di Gaetano e Gabriele Pareschi è stata opera di encomiabile pazienza e perizia che ha visto impegnato Matteo Marsili nella raccolta di documenti e di
testimonianze inedite riguardanti i liutai Pareschi. "La mia ricerca – ha affermato Matteo Marsili – è iniziata scoprendo quasi casualmente che a Casalmaggiore era sepolto un celebre liutaio: Gabriele Pareschi figlio di Gaetano. Un fatto curioso per me, alimentato anche dalla mia professione di liutaio. Dopo il Diploma conseguito nel 2010 alla Scuola Internazionale di Liuteria (I.P.I.A.L.L) ho iniziato a costruire strumenti ad arco a Casalmaggiore approfondendo continuamente la tecnica e la stilistica, non tralasciando di dedicarmi anche alle ricerche storiche. Dopo circa una decina di anni di lavoro, di ricerca e di indagine è giunto a compimento questo lavoro sui liutai Pareschi. È un libro di 224 pagine ricche di storia, di documenti, di fotografie e di rilievi di moltissimi violini della produzione Pareschi che permettono di tracciarne un profilo completo e mai pubblicato sin ora e che va ad arricchire la storia della liuteria cremonese ed italiana".

Il volume è inoltre arricchito da numerosi contributi che descrivono un profilo storico della liuteria italiana del Novecento (Claudio Amighetti), svelano i segreti delle “ricette” delle vernici (Massimo Negroni), tracciano la storia di Cesare Candi e di alcuni suoi modelli presi come riferimento da Gaetano Pareschi (Fabio Perrone) ed impreziosiscono la ricostruzione storica con ricordi (Riccardo Pareschi, Pierluigi Cattani Faggion figlio di Emanuela Pareschi, Gianfranco Pareschi, Luigi Meneghini, Vittorio Formaggia, Enrico Medaglia, Ricky Scandiani) ed interviste (Roberto Mossini, Davide Andreotti) raggruppati nelle Appendici.


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