Antonio Greco e l'Orchestra del Festival Monteverdi-Cremona Antiqua omaggiano i maestri di San Marco
La giornata di conclusione del Monteverdi Festival 2024 conferma la qualità elevatissima della manifestazione, che ha attirato in città centinaia di visitatori, dall’Italia e dall’estero. Nel concerto di domenica 23 nella Basilica di San Michele Vetere, il maestro Antonio Greco, alla testa del coro e dell’orchestra Monteverdi Festival-Cremona Antiqua, ha omaggiato i compositori della Cappella Marciana, luogo di nascita dello stile policorale. Caratterizzata dalla separazione spaziale dei cori secondo la disposizione architettonica della Basilica di San Marco, questa tecnica non solo definisce il panorama musicale veneziano durante il periodo barocco, ma anche ha un profondo impatto sullo sviluppo successivo della composizione sia religiosa sia profana.
Il ricco programma della serata si è aperto con la sinfonia dal Settimo Libro dei Madrigali, le Litanie della Beata Vergine e la Sinfonia del terzo atto tratto de L’Orfeo di Claudio Monteverdi; è proseguito con la Missa pro defuctis di Francesco Cavalli e con la Canzon XII a 8 di Giovanni Gabrieli, entrambi organisti a San Marco; per chiudersi con il Dies Irae di Giovanni Legrenzi (da Prosa pro mortuis). Particolarmente raffinata l’interpretazione musicale della Messa di Cavalli, che commemorò con essa il suo funerale. Assai bravi i solisti Cristina Fanelli e Giorgia Sorichetti (soprani), Alessandro Simonato (controtenore), Nicola Di Filippo, Angelo Testori e Mattia Dattolo (tenori) e Giacomo Pieracci e Lorenzo Tosi (bassi). Chiesa gremita e applausi calorosissimi alla fine.
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